La quarta canzone è strettamente legata al tema già affrontato con la precedente "Sette lucciole perse nel grano" , in questo caso l'eccidio è di poco precedente e avviene il 26 aprile 1944; tra le persone prelevate in casa per essere uccise c'è anche una donna - "Cesira" - forse per pietà la stessa viene liberata, affinché possa ritornare a casa ad allattare il figlioletto nato da poco.
Nella canzone si immagina proprio il suo rientro a casa e la ninna nanna che canta per addormentare il piccolo, un'altra melodia dolce a commento di una tragedia. La strofa riportata in corsivo "a letto me ne vò..." è un frammento di una preghiera popolare marchigiana e inserita proprio immaginando la Cesira recitarla prima di addormentarsi.
FIORE
DI LATTE
(testo Tullio Bugari - musica Silvano Staffolani)
la lapide in Via Cannuccia a Jesi (AN) |
Non
so cantare nulla questa notte
Chiedo
scusa al mio bimbo innocente
Se
un latte di lacrime inghiotte
Se un latte di lacrime inghiotte
Non
so neanche piangere e sto sveglia
Sognalo tu un domani più accogliente
Non
so che troverai al risveglio
Non so che troverai al tuo risveglio
A letto me ne vò tutti l'angioli chiamerò
quali daccapo quali da pia sarà tutti fratelli mia
Con la Madonna che m'è
madre
con Gesù Cristi che m'è padre
San Giovanni che m'è parente
dormirò
sicuramente.
Il
mio bimbo dorme dentro il letto
Come nascondo il mio dolore
Questo nessuno
mai me l'ha detto
Questo nessuno mai
me l'ha detto
Il
destino mai deve essere duro
Sognalo tu un domani con più amore
Non
so immaginare il tuo futuro
Non so immaginare il tuo futuro
A letto
me ne vò ….
Il
bimbo dorme mi stringe la mano
Piango per lui non fategli male
Io sarò
forte il suo guardiano
Io sarò forte il suo guardiano
La vita
non dev'essere mai brutta
Ti insegnerò ad essere leale
Adesso dormo anch'io
son sfinita
Adesso dormo anch'io sono sfinita
A letto me ne vò ….
Per approfondire:
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