Stranger! If you, passing, meet me, and desire to speak to me, why should you not speak to me?
And why should I not speak to you? (Walt Whitman 1819-1892 Leaves of Grass 1900)
Mi chiedevano ieri informazioni circa la mazurka clandestina, non avendone mai sentito parlare volevano capire che cosa potesse succedere durante una mazurka clandestina, chi vi partecipasse e perchè. A dire il vero non è proprio semplice descriverla o parlarne perché, come tutte le cose che hanno a che fare con le emozioni (forti) la cosa migliore è viverle senza porsi domande, assaporare quello che di bello si ha la fortuna di incontrare per strada è il segreto per viverlo al meglio. Eppure qualcosa si potrebbe pure dire: ad esempio si può ricordare come ogni nostro paese abbia piazze, piazzette cortili e comunque spazi all'aperto il cui unico motivo di esistere è quello di essere stati creati affinché le persone potessero ritrovarcisi; se le piazze non sono frequentate possono benissimo cambiare nome e diventare parcheggi e questa è comunque la soluzione dietro l'angolo a cui spesso le amministrazioni pubbliche guardano per risolvere annosi problemi di ...traffico. Abbiamo dunque spazi che già ci appartengono ma di cui c'è il bisogno e purtroppo la necessità di riappropriarci perché...senza permessi niente è concesso. Dalle nostri parti c'è però anche dell'altro: siamo o non siamo il paese dei suonatori e canterini? Abbiamo gli strumenti musicali che sono stati costruiti per nient'altro che essere usati ma...attenzione a suonare, a meno che tu non sia dentro casa tua, devi avere un permesso...se sei in pubblico devi attenerti alle regole. E quali sarebbero poi queste regole? Scriviamone di nuove come ad esempio, uscite di casa e andate in piazza a suonare e a ballare, che le persone imparino di nuovo a stare insieme e che la musica possa essere di nuovo parte della vita. Anni fa passeggiando per le vie dei paesi se nelle case c'erano le finestre aperte poteva capitare, e capitava spesso, di sentire qualcuno cantare e quel canto ti accompagnava per un po' della tua strada; e se non era un canto era uno strumento che suonava. E' tempo di far rientrare dentro quelle case dalle finestre aperte tutta le musica che ne è uscita, che siano le strade dunque a risuonare e come l'eco di rimando quel che è arrivato tornerà indietro al punto di partenza. Ecco quello che succede con le mazurke clandestine, alcune persone si danno appuntamento in un luogo quanto più visibile e accessibile, si sparge la voce fra suonatori e ballerini e...a questo punto mancate solo voi che mai avete partecipato. Cosa è necessario avere con sé? Scarpe comode, ovvio, e magari anche cibo e bevande perché è vero che c'è un orario prefissato per l'inizio ma fino a quando si può andare avanti mica è dato saperlo. Gira la voce che i suonatori di organetto per farli smettere li devi abbattere fisicamente, che sia vero? E chi non sa ballare? Non saprei non ho mai incontrato nessuno che non sapesse ballare, tutt'al più che non avesse voglia di ballare ma a questo c'è rimedio. Il video che vedete qui sotto è qualcosa di molto simile ad una Mazurka Clandestina, siamo ad Ancona e ci sono alcuni tra i musicisti ormai abitudinari per questo tipo di occasioni, ce n'è anche uno con la maglia dei Ramones e ...è facile capire chi sia. Giusto per dare una informazione in più quello che stanno suonando (e ballando) è una bourrée a due tempi, che è anche semplice da imparare per cui ne metto anche una da me composta su testo di Victor Hugo così potete esercitarvi prima della prossima Mazurka Clandestina.
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