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domenica 18 agosto 2019

La quarta canzone è strettamente legata al tema già affrontato con la precedente "Sette lucciole perse nel grano" , in questo caso l'eccidio è di poco precedente e avviene il 26 aprile 1944; tra le persone prelevate in casa per essere uccise c'è anche una donna - "Cesira" - forse per pietà la stessa viene liberata, affinché possa ritornare a casa ad allattare il figlioletto nato da poco. 
Nella canzone si immagina proprio il suo rientro a casa e la ninna nanna che canta per addormentare il piccolo, un'altra melodia dolce a commento di una tragedia. La strofa riportata in corsivo "a letto me ne vò..." è un frammento di una preghiera popolare marchigiana e inserita proprio immaginando la Cesira recitarla prima di addormentarsi.

FIORE DI LATTE
(testo Tullio Bugari - musica Silvano Staffolani)
la lapide in Via Cannuccia a Jesi (AN)
Non so cantare nulla questa notte 
Chiedo scusa al mio bimbo innocente 
Se un latte di lacrime inghiotte 
Se un latte di lacrime inghiotte
Non so neanche piangere e sto sveglia 
Sognalo tu un domani più accogliente
Non so che troverai al risveglio
Non so che troverai al tuo risveglio

A letto me ne vò tutti l'angioli chiamerò 
quali daccapo quali da pia sarà tutti fratelli mia 
Con la Madonna che m'è madre 
con Gesù Cristi che m'è padre 
San Giovanni che m'è parente
dormirò sicuramente.

Il mio bimbo dorme dentro il letto
Come nascondo il mio dolore
Questo nessuno mai  me l'ha detto
Questo nessuno mai me l'ha detto

Il destino mai deve essere duro
Sognalo tu un domani con più amore
Non so immaginare il tuo futuro
Non so immaginare il tuo futuro

A letto me ne vò ….

Il bimbo dorme mi stringe la mano
Piango per lui non fategli male
Io sarò forte il suo guardiano
Io sarò forte il suo guardiano

La vita non dev'essere mai brutta
Ti insegnerò ad essere leale
Adesso dormo anch'io son sfinita
Adesso dormo anch'io sono sfinita

A letto me ne vò ….

Per approfondire:



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