“RADIO KILLED THE VIDEO STAR...ON MONDAY”
La
rubrica “Radio killed the video star...on monday” si occupa di quelle radio
(web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono spazio alla musica emergente /
indipendente, nel tentativo di dare visibilità a certe sonorità per il solo
piacere di farlo; con lo stesso piacere quest’oggi siamo ben felici di essere
in compagnia di chi per vocazione suona la musica emergente di qualità : Franco
Affilastro.
Dopo
aver presentato diverse radio che regolarmente dedicano spazio gratuitamente
alla musica emergente per la prima volta parliamo invece di chi propone un
programma (format) originale della durata di trenta minuti e che è ospitato in
diverse radio (sia fm che web) del territorio nazionale ed estero (è presente
anche in Belgio). Il nome della trasmissione è MISSIONE RADIO e visto
l’argomento in questione di vera e propria missione si tratta. Nella mezz’ora a
disposizione non solo vengono presentati nuovi autori ma spesso c’è il tempo
anche per interviste in diretta attraverso cui gli emergenti hanno la
possibilità di raccontarsi e presentare direttamente quello che faranno poi
ascoltare. Il responsabile di tutto ciò si chiama Franco Affilastro ma non è
propriamente da solo ad occuparsi di tutto ciò, insieme a lui l’associazione
EmerGO nata proprio per promuovere gli artisti emergenti. Abbiamo approfittato
subito della disponibilità di Franco per porgergli alcune domande e conoscere
meglio la realtà di Missione Radio.
Beh, nasce nel momento del
boom delle radio libere in Italia, ad inizio anni ’80, certamente favorita
dalla presenza, nel mio quartiere, di un’emittente radiofonica. Mi affascinava
l’idea di dare voce, attraverso un microfono, a tutto quello che sentivo di
poter comunicare, con il magico ausilio della musica, a mò di colonna sonora.
Passione per la radio e
passione per la musica sono nate nello stesso momento?
Direi
di si, anche perché prima, nel contesto storico che dicevo, la musica era
fruibile solo attraverso la radio. Le novità discografiche le potevi ascoltare
solo attraverso la modulazione di frequenza.
Secondo te che tipo di
differenze ci sono tra le tradizionali radio FM e quelle WEB? E in quale delle
due il format è più apprezzato?
La
prima differenza che mi sovviene è che la radio Fm la puoi ascoltare in
macchina, gratuitamente, cosa che, al momento, nel nostro Paese, non è
possibile per una Web Radio, la cui scelta, da parte dell’ascoltatore, è,
purtroppo, dipendente dai costi, non sempre a buon mercato, dei vari gestori di
telefonia, data anche la scarsissima disponibilità di reti WI-FI “libere”.
Missione Radio, al di là di queste differenze, è apprezzato su entrambi i sistemi
di trasmissione.
Tu hai la possibilità di
ascoltare molta della nuova musica prodotta in Italia da parte di chi non è
ancora “presente” in un mercato discografico più o meno ufficiale (peraltro in
crisi costante). Che idea ti sei fatto di questi nuovi autori? E quali sono le
differenze nel corso degli anni?
Ho
il piacere di ascoltare tutto quello che arriva in redazione, scegliendo,
naturalmente, quelle che possano essere le proposte più interessanti. Sono
moltissimi i giovani che esprimono tanta originalità e qualità, attraverso
auto-produzioni (nella stragrande maggioranza dei casi) che non hanno nulla da
invidiare alle hit di artisti che hanno avuto la fortuna di “arrivare”. La
differenza, che qui sottolineo, rispetto agli anni in cui le case discografiche
operavano ancora degli investimenti nel “settore giovani proposte”, è che oggi
un artista è chiamato a fare tutto da se, attraverso la rete, cercando di
imporsi sui social, facendosi “vedere” su Youtube, partecipando a contest
musicali, nella speranza di poter arrivare ad un pubblico sempre più vasto. La
radio, certamente, potrebbe dedicare più spazio alla musica di giovani
emergenti.
Le grandi radio FM stanno
sempre più assomigliandosi l’un l’altra presentando programmi e playlist che
seppur provenienti da speakers diversi di fatto non si differenziano per
niente. Missione Radio non ha “imposizioni” nella scelta delle playlist che
rispecchiano dunque il vostro gusto, una scelta di libertà condivisa dagli
ascoltatori? Per essere provocatore vorrei aggiungere : non è che il pubblico è
ormai abituato così tanto ad un appiattimento della proposta che non è più
neanche curioso nei confronti di queste novità?
Che la radio nazionale sia
sempre più veicolo di prodotti discografici di grande successo, è un triste
dato di fatto. La cosa grave è che anche le piccole emittenti hanno improntato
i propri palinsesti nella medesima direzione. Quella di Missione Radio vuole
essere una vera e propria mission, a sostegno della musica emergente, senza
alcun tipo di condizionamento. Il nostro compito è quello di selezionare la
musica “diversa”, la nuova proposta –in ogni senso-, quella che, altrimenti,
non “arriverebbe” al pubblico, sperando di non cadere nell’appiattimento che
accennavi in domanda.
All’interno di Missione
Radio c’è spazio sia per la musica emergente che per notizie/musica del mondo
mainstream, la scommessa è quella che nel gradimento di chi ascolta non ci sia
più differenza tra l’una e l’altra?
Abbiamo
tentato di “bilanciare” la clock messa a disposizione dalle diverse emittenti
che ci trasmettono, sempre con
l’obiettivo di supportare la musica emergente italiana di qualità, non
distogliendo, naturalmente, l’attenzione da tutto ciò che ruota nelle
principali classifiche.
Spesso è possibile abbinare uno stile musicale a periodi di tempo,
all’incirca come se per ogni decennio potesse esistere una colonna sonora di un
particolare genere, secondo te è possibile farlo ancora per questi anni e se sì
quale è il tipo di musica che più di ogni altro può identificare il presente?
Nel
presente contesto, nel quale la musica, tutta, è sempre più liquida, fruibile
in maniera veloce, non credo abbia ragione di esistere una colonna sonora,
legata ad un genere particolare.
Cosa ne pensi di quanto spesso si sente dire a proposito di
incrementare per legge gli spazi riservati alla musica emergente all’interno
dei programmi radio?
Non
posso che essere a favore, per tutto quello che abbiamo sin qui sostenuto,
anche perché il compito di una radio sarebbe quello di “lanciare” le proposte
musicali, e non di limitarsi semplicemente a presentarle (spesso per accordi
con le major o con i grandi gruppi di promozione). Dico, pertanto, che un
incremento della musica emergente nella programmazione radiofonica, specie
delle emittenti nazionali, non può che far bene alla musica.
So che avete in mente diverse novità per il futuro e i vostri
partners sono sempre più numerosi, puoi anticiparci qualcosa?
Mi
preme evidenziare che siamo media partner del Meeting delle Etichette
Indipendenti, il grande organismo italiano che ben si spende ed opera a
sostegno della musica indipendente, così come siamo partner di ImusicLab, un
brand che si pone l’obiettivo di promuovere progetti musicali. Da qualche mese
siamo supportati da emerGO, una giovane Associazione, no-profit, di promozione
della musica emergente di qualità. Collaboriamo, infine, con Resisto
distribuzione, con la quale realizziamo, periodicamente, una compilation,
distribuita sia in fisico che in digitale, con una attenta selezione delle più
interessanti canzoni del mondo indie. Progetti per il futuro: un contest
musicale ed un canale radio, esclusivamente dedicato al mondo della musica
emergente.
Chi volesse inviarvi del materiale per poter essere poi trasmesso
come può farlo?
Basta inviare il proprio presskit al nostro indirizzo mail missioneradio@gmail.com
Un tuo consiglio da dare agli artisti prima di sottoporvi i brani?
Fornire quante più informazioni sul proprio conto
Per la serie "adotta
un emergente" ci consiglieresti un artista da andare subito ad ascoltare?
Beh, sono tanti,
tantissimi e tutti molto bravi. Se proprio devo, vi invito ad ascoltare LUCA
RONCA, il nostro soulman, https://youtu.be/HA3-JjTD-8ke , magari, una band pop, lombarda, i MAìTA - https://youtu.be/SjJakCxNAtE. Date
comunque un’occhiata al nostro canale Youtube - https://www.youtube.com/channel/UC2U50Mer8sxJTpdaXilOy0A,
per ascoltare gli altri.
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