Translate

lunedì 1 febbraio 2016


Quest’oggi vorrei presentarvi un’altra web radio che - gratuitamente - riserva molto spazio alla musica indipendente. La radio si chiama Rocko Web Radio e si può ascoltare a questo indirizzo  : http://www.rocko.it/


Insieme alla normale programmazione riservata ai diversi generi musicali (la scelta è davvero a 360° tutti più o meno riconducibili in qualche modo al mondo del Rock) quotidianamente alle 18:00 e per due ore c’è uno spazio speciale tutto dedicato alla musica emergente / indipendente con la scaletta che si rinnova ogni venerdì e chi si chiama appunto “spazio indipendente”. Per valutare la salute della nuova musica prodotta in Italia (e non solo) diventa questo un appuntamento immancabile. Ho rivolto alcune domande a Rocco, per cercare di capirci qualcosa in più direttamente con lui che materialmente si occupa della programmazione e selezione e che molto gentilmente ha risposto:
Quando e come nasce l’idea di Rocko Web Radio?
l'idea di Rocko Web Radio nasce a metà 2013, mi trovavo in un momento di pausa tra un lavoro ed un altro e ho pensato di concretizzare un'idea che mi frullava da tempo grazie alle nuove opportunità che la rete poteva dare. Insieme ad un'amico con conoscenze informatiche, ed avendo un archivo corposo di dischi frutto di una ventennale passione, abbiamo creato questa webradio amatoriale con lo scopo di dare  spazio a molta musica, che negli anni ho amato ed ancora adesso amo e che poco spazio trovava nelle radio fm mainstream.
Si legge nella home page una citazione di Bob Dylan : “il bello della musica è che quando ti colpisce non senti dolore” - la musica riesce a colpire ancora oggi o è solo uno dei tanti mezzi utilizzati dal marketing?
Il discorso sulla musica di oggi a mio parere è un po' complesso. Se ci si ferma alla musica che oggi viene spinta dalle Major, che non hanno più voglia di rischiare sul talento come un tempo ma si affidano a modelli sonori preconfezionati, si può pensare che non ci sia più futuro. Parafrasando nuovamente Bob Dylan, qualche anno fa in un intervista affermò che i mondo non ha più bisogno di nuova musica perché ne è stata già scritta abbastanza e si potrebbe smettere anche oggi e non cambierebbe nulla. In parte sono d'accordo con questa affermazione perché effettivamente si è sperimentato di tutto e dopo la New Wave non ci sono stati altri movimenti interessanti. Questo però non significa che non si possa fare ancora buona musica, tutt'altro, ci sono ancora molti talenti in giro per il mondo in grado di colpire con la loro musica la sensibilità di chi ascolta

la tua playlist “Spazio indipendente” (in onda tutti i giorni aggiornata ogni venerdì) rappresenta una delle più importanti vetrine della musica indipendente prodotta in Italia puoi dare un giudizio sulla evoluzione nel tempo di questa categoria?
Quando ho deciso di creare questa webradio, una delle idee era quella di studiare uno spazio per la musica emergente, in modo non solo di dare spazio a quelle realtà che la maggior parte dei discografici trascura per paura di buttare via denaro ma soprattutto per colmare delle mie lacune nella conoscenza del panorama del cosiddetto "sottobosco" musicale italiano. Il primissimo contatto con queste realtà l'ho avuto al MEI di Faenza dove ho conosciuto musicisti e rappresentanti delle piccole etichette che con coraggio scommettono su di loro. Poi col tempo attraverso i contatti della rete a questi artisti se ne sono aggiunti altri ed altri ancora, non solo Italiani ma anche dall'estero (Brasile, Austria, Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Australia, Svezia). Il materiale che mi arriva è veramente tanto perciò, a rischio anche di sbagliare, sono diventato anche più selettivo.
Il futuro della musica indipendente è nelle web radio o nelle fm radio?
Sul web non esiste ovviamente solo la mia realtà, ci sono tante webradio e credo che la musica indipendente possa trovare sempre più spazio proprio sulla rete piuttosto che nelle radio tradizionali FM che per loro natura trasmettono musica in base alla legge del mercato.
E’ ancora possibile distinguere e classificare la musica per “generi”?
Personalmente non ho mai limitato i miei ascolti a pochi generi musicali, e a parte l'Hip Hop che non riesco proprio a sopportare, sono aperto a qualsiasi genere o contaminazione musicale. Questo aspetto si riflette sulle canzoni proposte su Rocko Web Radio, non concentrate su un particolare tipo di musica, il che è un suicidio commerciale non puntando ad un target preciso (in ogni caso non essendo un'attività commerciale è un problema che non mi riguarda)
Te la senti di dare qualche consiglio agli artisti che personalmente ti inviano i lori brani per poter essere inseriti in “spazio indipendente”?
Il consiglio che mi sento di dare a tutti gli artisti è quello di continuare a fare ciò che amano e che li rende felici. Ci sarà sempre qualcuno che li amerà ed altri che li detesteranno o ne rimarranno indifferenti. Di non lamentarsi mai (tanto se certe dinamiche no cambiano non è colpa loro) ma divertirsi perché un artista è quello che deve fare.
Un contatto da dare a chi è interessato dove far pervenire il materiale?
chi vuole inviarmi il proprio materiale che valuterò lo può fare a rockowr@libero.it
Un doveroso grazie a Rocco per quanto continua a fare attraverso la sua radio e per la disponibilità con cui ha accettato di rispondere alle domande di cui sopra.
E adesso sintonizzatevi su http://www.rocko.it/



Nessun commento:

Posta un commento