Raccontare una storia terribile con tenerezza, con la stessa
tenerezza con cui si tiene in braccio un bambino per farlo addormentare,
sussurrando parole che dolcemente lo possano accompagnare mentre già chiude gli
occhi. Raccontare una storia terribile che sarebbe bello immaginare solamente
come una favola, se non fosse che in realtà più che una fiaba è il mostrare un
destino crudele che si compie e continua a ripetersi perché sembra non esserci verso di
cambiarlo e allora? Perché continuare a narrarle certe storie? Perché,
fortunatamente, c’è chi non può fare a meno di farsi domande e continuare a
mostrare quello che in tanti non riescono a trovare il tempo, la voglia, l’occasione
per vedere. Mauro Riccioni, autore de “Lettera di una bambina in fondo al mare”,
ci presenta e ci fa affezionare pagina dopo pagina ad Akanke, una bimba
africana a cui non si può non voler bene, d’altronde il significato del suo
nome “basta conoscerla per amarla” già racconta tutto di lei. Dicevamo però che
questa non è una favola, e non tutto va come vorremmo. Gli orrori contemporanei
di cui noi tutti siamo testimoni sembrano quasi inevitabili, forse per l’assuefazione
a cui siamo costretti dal pensiero che non spetta a noi agire e che la
responsabilità è sempre di qualcun altro eppure…non è così distante il mondo di
Akanke e forse anche grazie a queste pagine si può guardare in modo diverso a
questa povera umanità : “ed io ero lì, ad aspettare che qualcuno mi tendesse
una mano. Ma nulla” racconta Akanke e chi potrà mai essere quel qualcuno? Riga
dopo riga il lettore questa domanda se la farà, come è successo anche a me e la
risposta può solo essere che quel qualcuno siamo ciascuno di noi. Lì, nel punto
in cui il sole incontra la superficie del mare e si riflette sull’acqua con una
scia tremolante, sembrerà di scorgerla Akanke mentre racconta la sua storia a
chi sa ascoltarla e basterà quel solo attimo perché tanto “basta conoscerla per
amarla” e se vi scoprite commossi durante la lettura non vergognatevene perché non bisogna mai vergognarsi della propria umanità.
“Mauro Riccioni è un avvocato, appassionato di politica e
archeologia, amante di lettura e scrittura, cultore della bellezza e nemico
delle ingiustizie. Nelle Marche, dove vive e lavora, ha ricoperto cariche
politiche di vertice e amministrato diversi enti locali. Tra questi, il piccolo
Comune di Gagliole (MC), dove ha rinunciato all’indennità di Sindaco
devolvendola ai servizi sociali del Comune, in un’esperienza di cui si è
parlato molto che ha raccontato nel libro Il Sindaco Gratis (Dissensi, 2016).
Lettera di una bambina in fondo al mare è il suo romanzo di esordio nella
scrittura narrativa. Il tema della solidarietà verso i più deboli quello che lo
anima da una vita. “
Per acquistare il libro :
https://www.facebook.com/LetteraDiUnaBambinaInFondoAlMare/
https://www.mauroriccioni.com/
Una parte del ricavato andrà in beneficenza per la realizzazione di pozzi in Togo (grazie all alla Charity in The World ed al suo Presidente Raffaele Brattoli), dove principalmente bambini muoiono per la dissenteria, bevendo acqua putrida.
Qui avevamo presentato il precedente libro di Mauro Riccioni :
https://cartolinedautore.blogspot.com/2018/06/quando-mi-dici-che-la-guerra-la-fanno.html
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