Stranger! If you, passing, meet me, and desire to speak to me, why should you not speak to me?
And why should I not speak to you? (Walt Whitman 1819-1892 Leaves of Grass 1900)
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venerdì 29 dicembre 2017
l'album "MEZZADRO MEZZO LADRO CONTADINO" è infine ultimato, tutti i racconti del libro "L'erba dagli zoccoli" di Tullio Bugari hanno la loro canzone / colonna sonora e da oggi è possibile scaricarlo gratuitamente a questo indirizzo : https://goo.gl/y3uY62 le lotte contadine degli anni 40 e 50 del secolo scorso - le migrazioni - le fatiche di un mondo perse per sempre se non supportate dalla nostra memoria - buon ascolto e non dimenticate di divulgarlo.
giovedì 14 dicembre 2017
giovedì 30 novembre 2017
Ecco il programma completo per la giornata di domenica 3 dicembre a Roma - reading / concerto in scaletta alle ore 18:00
martedì 28 novembre 2017
riporto l'intervista che mi ha fatto Fortunato Mannino per Sound36 e già pubblicata sulla loro pagina (http://www.sound36.com/silvano-staffolani/) - buona lettura
Quest’estate
mi è capitato, il termine è proprio quello giusto, d’incontrare
e discutere
virtualmente con Silvano
Staffolani.
Una discussione partita da alcune riflessioni su mia recensione
pubblicata su facebook che poi ha riguardato un po’ tutto il mondo
della musica indipendente italiana. Devo dire che ho scoperto solo
dopo aver chiuso la conversazione che Silvano è un cantautore. Ho
ascoltato il suo ultimo album che nasce dalla collaborazione con lo
scrittore Tullio
Bugari
e non solo mi è piaciuto ma l’ho invitato sulle nostre pagine per
sapere di più e condividere con tutti Voi il suo modo d'Intedere la
Musica.
Ciao
Silvano e benvenuto sul nostro pulmino. Ammetto che non era
facilissimo incontrarci in quel mare
magnum
che è la musica indipendente italiana ma… sono contento che ciò
sia avvenuto. La prima domanda, dunque, non può che essere una tua
autopresentazione al pubblico di Sound36.
Uno
strano pulmino questo dove non c’è da pagare un biglietto per
salire e dove…si può parlare al conducente? Mi piace! Hai
perfettamente ragione sai in merito al fatto che non sia per niente
facile incontrarsi e/o comunque avere modo di presentarsi quando si è
parte di un qualcosa di così vasto ed eterogeneo come la musica
indipendente della nostra penisola; dentro c’è un po’ di tutto
compresi tanti elementi che di indipendente hanno ben poco e tanti
che l’indipendenza la vedono come una sorta di etichetta negativa
per materiale di poco valore di cui sbarazzarsi quanto prima. In
mezzo a questo calderone ci sono anche io con la mia musica che in
realtà non so neanche se possa essere rappresentativa di un qualcosa
o abbia punti in comune con quanto vado ascoltando in giro. Trovo che
la musica sia un ottimo modo per comunicare con/fra le persone e più
si è sinceri nel presentare sé stessi più c’è la possibilità
di instaurare un punto di contatto con gli altri: le mie canzoni
probabilmente possono raccontarmi meglio di tante parole. Oggi però
non si ha più tempo neanche di ascoltarla per intero una canzone,
meglio un jingle di pochi secondi, un ritornello; così è per un
pensiero sviluppato e spiegato per intero, meglio uno slogan…chi
sono? Sono uno che scrive cartoline senza indicare l’indirizzo del
destinatario perché so che anche senza la certezza del dove chi e
quando, arriveranno comunque a destino.
Ho
letto sul tuo blog di passato di cantante punk. Ti chiedo cosa è
rimasto e come si evoluta quella rabbia iconoclasta che
contraddistingue la musica punk.
Non
è cambiato niente, purtroppo mi verrebbe da dire; tutto quello che
aveva rappresentato la musica/cultura punk, la ribellione verso un
ordine precostituito, verso una società perfetta (in superficie) che
viveva di regole e buone maniere e che della bella facciata faceva la
ragione di vivere insomma è lo stesso modo di essere che si è
ripresentato in questi anni. Pensa alla musica, nasce il punk perché
con pochi soldi e pochi strumenti potevi comunque suonare, ti
prendevi il tuo spazio e avevi la possibilità in qualche modo di
farti sentire; quando la maggior parte dei gruppi rock aveva una
strumentazione da paura con super amplificatori, tastiere
fantascientifiche, scenografie e corpi di ballo vari…ecco ti
arrivano dei tipi che con poco più di niente si reimpossessano dello
spirito della musica rock che torna a vivere. Oggi più o meno è la
stessa cosa; chi suona, e penso anche a una qualsiasi di quelle cover
o tribute band tanto comuni, per farlo deve accendere un mutuo. Di
nuovo strumentazioni esagerate, effetti a non finire, scenografie,
concerti che diventano eventi e dove la distanza tra chi suona e chi
ascolta è chilometrica…siamo tornati alle stesse condizioni che
hanno portato a quel tipo di ribellione contro un modo di essere
sicuramente di effetto ma…vuoto. Di rabbia non ne ho mai vista così
tanta in realtà, appartiene ed è appartenuta solo a pochi per
fortuna perché acceca e non lascia posto a niente altro mentre
invece c’è bisogno di essere bene attenti. Rimangono tante altre
cose, il “do it yourself” non aspettare che sia qualcun altro a
fare le cose per te, falle e basta; il non lasciarsi imporre cosa può
o non può essere fatto (suonato), il mettere in dubbio qualsiasi
verità assoluta, il “se può farlo lui posso farlo anche io”
insomma rimane la voglia di essere e fare. A livello strettamente
musicale trovo che oggi la vera ribellione nella musica possa essere
quella di liberarsi dell’elettricità e tornare a suonare in
acustico, non importo con quale strumento ma comunque potersi
esprimere senza vincoli di prese di corrente, palchi, permessi , siae
e chi più ne ha più ne metta; lo spirito punk è quello delle
mazurke clandestine. Vuoi pensare punk? Concentrati su quello di cui
puoi fare a meno, non su quello che ti manca e agisci di conseguenza.
“Mezzadro
mezzo ladro contadino” è il tuo ultimo album e nasce dalla
collaborazione con lo scrittore Tullio Bugari. Ci illustri la genesi
e le tematiche che caratterizzano l’album.
L’idea
nasce lontano, nel senso proprio fisico del termine. Pur essendo
entrambi marchigiani ci siamo incontrati e abbiamo avuto modo di
raccontarci quello che stavamo facendo durante un soggiorno a
Essaouria in Marocco, in occasione del festival della musica Gnaoua.
Tullio mi ha parlato del suo libro “l’erba dagli zoccoli” in
cui ha narrato le storie delle rivolte contadine del dopoguerra, un
mondo fatto di persone del popolo che cercano di autoorganizzarsi per
poter avere terra da coltivare, di scioperi alla rovescia in cui
anziché incrociare le braccia le si usava per costruire, di
solidarietà ma anche di morti, troppi morti spesso dimenticati. Se
cancelli le date e i nomi le storie che trovi all’interno del libro
potrebbero tranquillamente svolgersi al giorno d’oggi, ancora una
volta la storia che si ripete e mai insegna, tutto quello che noi
impariamo è a riconoscere che gli errori che commettiamo li ha già
commessi qualcun altro prima di noi, non è di certo una
consolazione. Abbiamo pensato entrambi che, in vista di una
presentazione del libro in cui Tullio aveva comunque già
l’intenzione di leggere alcuni brani, come momenti di pausa tra una
lettura e un’altra io avrei potuto cantare alcune delle mie
canzoni. Ai buoni propositi delle chiacchierate in Marocco è seguito
al ritorno il mio invio di alcune canzoni che avevo già in
repertorio e che Tullio ha approvato e il suo invio dei testi del
libro e in questo modo abbiamo fatto le prime presentazioni. Nel
corso di pochi mesi ho spinto Tullio a tentare la scrittura di testi
da utilizzare per condensare nel tempo di una canzone i racconti de
“l’erba dagli zoccoli” e il risultato è stato sorprendente per
entrambi, ora il tutto è diventato un reading concerto che stiamo
portando in giro per l’Italia intera.
La
mia personale sensazione è che la tua sensibilità di cantautore
ponga l’accento su due tematiche fondamentali: l’esigenza di non
perdere la memoria del nostro passato e lo sfruttamento delle masse
popolari. Quanto di vero c’è in questa mia sensazione?
La
memoria del passato…è inevitabile portarla con sé…come le
melodie che canto probabilmente vengono da qualche parte di un tempo
già vissuto, è importante raccogliere gli esempi, le testimonianze,
saper leggere le tracce di chi prima di noi ha già percorso le
nostre strade; non bisogna “conservare” per una esigenza di
rispetto che spesso conduce a chiudere in un museo il nostro passato,
quello stesso rispetto che dopo aver fatto nascere il museo fa sì
che non ci si preoccupi che sia fruibile quanto più possibile.
Bisogna tenere vivi i ricordi, frequentarli; nel nostro passato,
nelle vite vissute prima della nostra, ci sono le spiegazioni del
nostro presente ed è come se fosse un racconto che qualcuno ha
iniziato a narrarci quando siamo nati, bisogna trovare il tempo –
ogni tanto – di fermarsi ad ascoltarlo per riannodare i fili di
questo tempo. Quel che siamo stati c’è sempre la possibilità di
poterlo essere di nuovo, e non pensare che sia per forza una cosa
bella e positiva anzi; ecco, conservare la memoria del passato è una
necessità per non sentirsi irresponsabili del presente e del futuro.
Lo sfruttamento delle masse popolari è ovunque, basta che ti guardi
intorno lo puoi vedere senza alcuna necessità che altri te ne
parlino però raccontare la voglia di riscatto, la poesia dietro la
banalità del quotidiano, lo sberleffo e la grandiosità anche nella
miseria, il dettaglio che sfugge ai più, gli individui di cui la
massa è composta…insomma c’è tanto da portare sotto la lente di
ingrandimento.
Il
tuo raccontare di personaggi che rischiano, purtroppo, di perdersi
nelle nebbie del tempo e dell’indifferenza è chiaro che non può
essere solo “celebrativo” e tradisce, a mio avviso, una visione
alquanto cupa della società odierna.
Bella
l’immagine che hai descritto, molti dei personaggi entrati nelle
mie canzoni non sono così ben definiti, non tutti hanno un nome e
cognome anzi spesso sono così vaghi che è davvero come se siano
persi nelle nebbie del tempo come dici tu e se scompaiono è solo per
tornare in una canzone successiva, sono sempre gli stessi che
continuano un dialogo (a volte è anche un ballo) che hanno solo
interrotto. Il narrare è fatto anche di interruzioni, così come la
musica ha bisogno delle pause e il silenzio è necessario perché
altrimenti non esisterebbe l’attesa, tanto importante per
prepararci a quel che sarà. Trovo molto positivo questo ritrovare
ogni tanto gli stessi “protagonisti”, una sorta di amicizia
rinnovata, quindi anche una società ideale dove non ci sono mai
addii ma solo arrivederci. Ci sono poi anche i personaggi con nomi e
cognomi e con la loro storia vera, sono state persone prima che
personaggi e in qualche modo vittime di quello che avevano intorno,
senza possibilità di scelta e in questo caso hai più che ragione,
sicuramente dove ci sono vittime di una società che decide per loro
questa non può che essere cupa. Sarebbe alquanto sciocco e banale
per me cantare la storia di chi vince la lotteria, non mi interessa
poi tanto raccontare la felicità, meglio viverla; invece è molto
stimolante raccontare di chi ha appena perso il biglietto della
lotteria senza possibilità alcuna di ritrovarlo, terribile no? Nella
storia di tante canzoni popolari spesso gli argomenti più tragici e
tristi sono narrati all’interno di melodie allegre, con motivi che
si possono tranquillamente cantare e che portano al buonumore
finché…non fai caso al senso delle parole che stai cantando, è la
magia della musica a cui tutto è concesso raccontare sapendolo fare
nel modo giusto, quello che alla fine porto a destino ogni messaggio.
Qual
è, secondo te, il peso sociale di un cantautore?
Il
peso sociale della musica tutta direi, un cantautore usa un mezzo
attraverso cui arrivare a…che cosa? Se lo domanda prima di scrivere
una canzone? O lo fa solo per una sua esigenza di esternare e dare
forma a un qualcosa di indefinito come ogni altra persona che
frequenta una qualsiasi forma d’arte? Una canzone una volta
suonata/cantata non appartiene più a chi l’ha composta ma diventa
di chi l’ha saputa ascoltare e inevitabilmente andrà a influire
nel suo modo di essere. Chiunque, nel momento in cui tenta di
relazionarsi con l’altro, ha un forte peso sociale in quanto
teoricamente può condizionarne il pensiero e il modo di agire come
fosse una sorta di contagio. Maggiore è il numero dei nostri
interlocutori e più grande è la nostra responsabilità, come dicevo
poco fa a volte un semplice motivetto arriva facilmente e magari
senza che ce ne accorgiamo ripetiamo frasi e concetti che abbiamo
sentito da altri attraverso una semplice canzone ecco dunque che
bisognerebbe sempre fare attenzione alle parole che pronunciamo
perché, purtroppo o per fortuna, gli scritti rimangono e le parole
volano e in questo loro volo vai a capire dove e come atterreranno.
Se
dovessi aggiungere una domanda o una riflessione a questa intervista
cosa aggiungeresti?
La
domanda è quella a cui altri mi forniscono – per fortuna - sempre
la risposta : “ma chi te lo fa fare?” Chi sta leggendo invece, se
non lo ha già fatto o comunque non lo sta già facendo, vorrei
invitarlo a utilizzare ogni momento del tempo libero che ha a
disposizione per tornare a vivere l’arte, in ogni sua forma,
scrivete o leggete una poesia, andate a vedere una mostra, mettetevi
a disegnare, dipingere, fermate gli attimi su un quaderno, un foglio,
una foto una melodia, osservate più a lungo e con attenzione quel
che avete intorno e tornate a interessarvi alle persone che vi sono
vicine o che per caso incontrate insomma…non sprecate niente delle
vostre giornate e quando proprio non saprete più che fare…andate a
sentirvi i miei album qui :
https://www.youtube.com/user/ThePisiTroll/playlists?view_as=subscriber&shelf_id=2&view=50&sort=dd
vorrei farvi ascoltare un paio di brani ancora inediti che fanno parte del repertorio de "i Fiji d'Ottrano" con i testi di Bruno Trillini - il primo "la canzone dei cantastorie" dedicata proprio a chi continua a suonare e raccontare storie cantando per le strade e il secondo la ballata dal titolo "bella mia balla con me" che proprio a ballare invita.
Buon ascolto
martedì 7 novembre 2017
la rivista on-line SOUND36 pubblica una mia intervista rilasciata al loro Fortunato Mannino, una chiacchierata che tocca diversi argomenti e che potete andare a leggere a questo indirizzo : http://www.sound36.com/silvano-staffolani/
sabato 4 novembre 2017
sabato 21 ottobre 2017
Oggi e domani alle ore 22:00 sarò presente all'interno dei programmi di Radio Italia Stoccarda; riporto la presentazione dalla pagina della radio :
"Per chi ama la Musica con la "M" maiuscola, (quella colta, per cosí dire...) Sabato e Domenica, alle ore 22:00, su www.radioitaliastoccarda.de il cantautore#SilvanoStaffolani sará protagonista de: #iltuospazio#specialEdition (il programma degli artisti e per gli artisti). In questo spazio autogestito, Silvano ci fará compagnia con dei brevi racconti che precedono 3 sue opere musicali (dei veri e propri quadri d'autore)! Non mancate all'ascolto :D#RestateSintonizzati#radioitaliastoccarda La radio che ti scalda il <3"""""
martedì 10 ottobre 2017
CANTALATERRA
Incontro musicale e poetico Marche Lucania dedicato al poeta della libertà contadina.
L’Associazione Musicale Akilina Simakova presenta lo spettacolo “La poesia di Rocco Scotellaro in musica, canto e danza”, rappresentazione di Sergio Santalucia e Stefano Lauria, in collaborazione con il musicista tricaricese Graziano Lamarra, e con la partecipazione della ballerina lucano-marchigiana Eleonora Iacobucci e del chitarrista e mandolinista Antonio Anzalone.
In apertura, alcune letture e canzoni dal libro “L’erba dagli zoccoli” dedicate alle Marche e alla Lucania; testi e letture di Tullio Bugari, musiche e canto Silvano Staffolani, con la partecipazione del percussionista Lorenzo Cantori.
Le musiche e le letture si incontreranno e integreranno in un unico spettacolo.
Con la collaborazione di Arci Marche
Circolo Arci "on stage" - Via Paolo Soprani nr. 16 - Castelfidardo (AN) - venerdì 20 ottobre 2017 ore 22.00 - ingresso gratuito
lunedì 9 ottobre 2017
“RADIO
KILLED THE VIDEO STAR...ON MONDAY”
La rubrica “Radio killed the video star...on monday”
si occupa di quelle radio (web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono
spazio alla musica emergente / indipendente nel tentativo di dare visibilità a
certe sonorità per il solo piacere di farlo; con lo stesso piacere quest’oggi
siamo in compagnia di Andy Battaglia e della sua RadioByAndy:
“Sappiate cari amici che RadioByAndy siete voi…”,
questo è quello che si legge sulla home page tra le righe che raccontano la
storia di RadioByAndy; ma Andy scusami al giorno d’oggi è possibile ancora che
una radio sia fatta dagli ascoltatori?
Certo...io credo che l'obbiettivo di una radio è quello di coinvolgere a
360 gradi gli ascoltatori anche quando non sono chiamati ad interagire di
persona tramite telefono chat o altro, chi ascolta deve percepire sia con la
musica che le varie espressioni di chi sta ai microfoni una sorta di calore ed
interesse come se la trasmissione in onda
sia stata preparata per lui/lei, ecco che come per incanto ci si sente
coinvolti sentendosi protagonisti di Radio ByAndy..Quindi ecco che: “Sappiate
cari amici che RadioByAndy siete voi…”
Hai iniziato a frequentare il mondo delle radio nel
1979, quando esistevano ancora le vere “radio libere”; quali sono secondo te le
differenze sostanziali tra le trasmissioni di quegli anni e quelle odierne?
Certo, al giorno d’oggi la realtà e il mondo che ci
circonda sono molto cambiati tutto è cambiato la gente è cambiata le esigenze
musicali sono cambiate, pertanto anche le trasmissioni lo sono con esse. Gli anni
70 hanno dato il via a molte radio allora locali quando le radio erano ancora
libere e le trasmissioni si sentivano solo in un quartiere o in una città, fino
all'espansione e all'evoluzione grandi network nazionali come li conosciamo, in
quegli anni l'interazione con gli ascoltatori era solo tramite telefono oggi è
possibile con qualsiasi dispositivo mobile da qualsiasi località del mondo. Da
dire che grazie a molte Web Radio, Radio
ByAndy compresa, si riesce ancora a far respirare agli ascoltatori quell'alone
di semplicità di familiarità e calore
cosa di cui oggi c'è un estremo bisogno.
Radio fm o web? Sono una il completamento dell’altra o
l’opposto?
Per una questione monetaria Web Radio meno
dispendiosa, per certi versi direi che l'una completa l'altra.
La radio è fatta principalmente di musica e nel
passato erano i conduttori a cercare nuovi talenti, nuovi generi,
trasmettendo al pubblico queste loro
scoperte; è risaputo che oggi – soprattutto nei grandi network fm – la
programmazione è scelta a seconda di quali siano gli sponsor (case editrici e/o
discografiche) per cui questo compito spetta proprio alle web radio di un certo
tipo, dove la passione per la musica ancora predomina. RadioByAndy è una di
queste…una sorta di missione?
Io ritengo che la radio in genere oltre che al
business, ovvero dare un’ impronta che verte a sminuire la passione e il
talento di molti, dovrebbe allargare un
po’ il raggio d'azione musicalmente parlando dando spazio un po’ a tutti i nuovi talenti rendendo più
colorato e vario il mondo della musica, purtroppo così non è....e poiché nella mia passione sia come conduttore
radiofonico che come appassionato cantante, ambedue le passioni si fondono col
forte desiderio e la necessità di comunicare
dare e capire come anche chi intraprende la strada della musica ha anche
lui bisogno di condividere le sue emozioni mediante essa, cosa che per una
buona parte è possibile raggiungere quest'obbiettivo mediante spazi
radiofonici, per questa ragione io
rispondo affermativamente Si che Radio ByAndy mira proprio a questa sorta di
missione.
Tu hai dato prova in più occasione di essere non solo
un bravo conduttore ma anche un ottimo cantante; vorrei dunque un tuo parere in
questa tua doppia veste proprio sul cambiamento, se c’è stato e l’hai
percepito, del modo di fare musica in Italia dai tuoi esordi in radio ad oggi.
Le note sono sette con un tocco di ironia dico che
esse non sono cambiate sono le stesse ma secondo la mia modesta esperienza
credo che sia evidente che nel corso degli anni ci sia stato un cambiamento nel
modo di fare musica, i testi di molte canzoni vanno a braccetto con la cultura
con la storia contemporanea con le brutture che si vedono e si sentono
quotidianamente.
E’ più facile stare dietro il microfono come
conduttore o come cantante?
Tutto diventa facile se quello che si fa è dettato dal
cuore dalla passione dall'entusiasmo e dall'amore.
La radio è fatta anche di parole, nella tua esperienza
di intervistatore ti è mai capitato di trovarti in difficoltà a “far parlare”
cantanti e/o musicisti solitamente abituati ad esprimersi più con le note che
con le parole?
Devo dire che ho avuto le mie belle soddisfazioni in
quanto come citato prima la passione la sensibilità e la considerazione per gli
altri mette tutti d'accordo nel mio caso questo ha permesso sia a me che ai
miei ospiti di essere a proprio agio, l'estemporaneità è qualcosa che aiuta a
superare momenti di difficoltà che
potrebbero innescarsi durante un' intervista che io la definisco una piacevole chiacchierata già solo la parola ti mette a proprio agio.
Torniamo indietro nel passato : ricordi di esserti
innamorato prima della radio o delle canzoni che alla radio erano trasmesse?
Diciamo pure che sono state proprio le canzoni la
musica a trasmettermi quelle emozioni che mi hanno spinto a voler condividere
con altri tramite la radio, e quindi canzoni e radio sono diventate due cose
interdipendenti producendo un mix affascinante e meraviglioso
Che consiglio daresti a chi si appresta a presentare
la sua musica a una radio come la tua?
Di avere tanta voglia di comunicare donare emozioni e
tanto entusiasmo, perché secondo la mia modesta esperienza, stare davanti a un
microfono presentare brani musicali non è fine a se stesso ma una
manifestazione dell'estensione della propria personalità trasmessa tramite il
linguaggio della Musica.
Chi volesse contattarti per sottoporti la sua musica
come può fare?
Basta inviare un email a: produzionebyandy@gmail.com
invece per eventuali info in merito può
avvalersi della pagina facebook della radio:https://www.facebook.com/redazioneradio/inviando
un messaggio:
Quale artista fra quelli da te ospitati ci
consiglieresti di andare subito a sentire?
Essendo stato colpito un po' da tutti i miei ospiti per
le loro qualità e capacità artistiche siano essi attori modelle attrici di
teatro cantautori poeti ecc.. per una questione di coerenza e per non voler far
torto a nessuno non indico qualcuno in particolare sono tutti da ascoltare e
vedere basta recarsi sul sito della radio in questa sezione e scegliere chi
vedere e ascoltare :http://www.radiobyandy.it/repliche-trasmissioni-1/
Grazie per la cortesia Andy, ora non resta che andare
ad ascoltarti su
http://www.radiobyandy.it/
lunedì 2 ottobre 2017
“RADIO KILLED THE VIDEO STAR...ON MONDAY”
La rubrica “Radio killed the video star...on monday” si occupa di quelle
radio (web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono spazio alla musica
emergente / indipendente nel tentativo di dare visibilità a certe sonorità per
il solo piacere di farlo; con lo stesso piacere quest’oggi siamo in compagnia
di Cristiano Casoni e del suo programma “Mind & Soul”:
“Pensieri che viaggiano
nell’universo musicale” ovvero Mind & Soul ; Cristiano la musica è dunque
un mix di testa e cuore? E riescono ad amalgamarsi sempre bene insieme?
La musica è un universo infinito, una forma d’arte e di espressione che
merita di tornare ad essere considerata tale.
Mind & Soul è un equilibrismo tra più forme d’arte che si possono
proporre e far arrivare tramite l’udito e come tutti gli equilibrismi credo che
a volte riescano con successo ed a volte magari per alcuni no; nessuno di noi
possiede il valore del “bello assoluto”, le valutazioni sono tutte soggettive,
c’è a chi piace un quadro e a chi lo stesso quadro fa vomitare, e questo vale
per tutte le forme d’arte, a noi sembra di riuscirci e questo ci basta.
Nella trasmissione i brani
presentati sono intervallati da pensieri che a volte sono semplici introduzioni
per il brano che andrà a seguire ma spesso ne spiegano anche il senso; per la
scrittura dei testi ti lasci ispirare dalla musica o la scelta è successiva?
A volte riteniamo
opportuno recuperare i messaggi e le forme dei testi delle canzoni in quanto
alcuni di questi non hanno nulla da invidiare alle poesie e lanciano messaggi
importanti in forme meravigliose. A volte abbiamo addirittura preso frammenti
audio di film e poesie di Trilussa, Leopardi…recitate da Gassman o altre voci
infinite; in altre puntate scriviamo di nostro pugno tutto ciò che vogliamo far
arrivare su un determinato argomento.
I testi a volte li
scrivo da solo (soprattutto quelli più “incazz..ti”) ma altre volte lo lascio
fare alla mia compagna di viaggio in molte cose che facciamo, Maria Antonietta,
o lo facciamo a quattro mani.
Non hai idea di
quante volte, in 35 puntate scritte nella scorsa stagione, ci siamo messi
davanti al pc con le idee chiare di cosa scrivere o quale argomento trattare e
quali pezzi associarci e, arrivati in fondo, ci siamo resi conto che eravamo
partiti si, da quel punto, ma poi siamo arrivati da tutt’altra parte….. Detto
questo come faccio a dirti se viene prima l’uovo o la gallina?
Di sicuro quando ci
mettiamo lì a scrivere una trasmissione le emozioni, le sensazioni, le idee
passano sulla pelle e nel profondo a frequenze molto alte e questo forse, è il
piccolo o grande universo di Mind & Soul. Emozioni!
Nei tuoi ricordi è nato prima
l'amore per la radio o quello per la musica?
Mi ricordo molto bene che a sei anni è iniziato il grande amore per la
musica. Si, a sei anni, quando mio zio musicista classico iniziò ad insegnarmi
solfeggio e solo dopo due anni di tale “ferrea formazione quotidiana” mi fece
scegliere lo strumento che all’inizio fu la tromba ma poi passai al clarinetto
e poi ancora al sax contralto per arrivare infine alla batteria e due anni di
conservatorio. La radio è arrivata intorno ai 19 anni ma siccome ero
timidissimo non volevo parlare e quindi facevo un programma disco music mixato
in diretta per 3 ore su Radio Vallesina.
E ora con la Rebel Sound Italy associazione no profit a sostegno dei
progetti inediti dei giovani emergenti, per hobby ed amore incondizionato della
musica, ci sono dentro fina al collo di nuovo su Agoradio.
La musica è “solo” una colonna
sonora della tua/nostra vita o è in grado di influenzarla nelle scelte,
comportamenti o in qualsiasi altro aspetto?
La musica io l’ho sempre considerata la più grande amica che abbia mai
avuto, perché non mi ha mai tradito o abbandonato. Nei momenti belli ha
festeggiato e gioito con me ed in quelli peggiori mi ha dato sempre lo spunto
per ripartire ancora con maggior energia e determinazione. E’ sempre stata al
mio fianco e credo che, come per me, lo sia stata anche per tantissime altre
persone.
C’ è musica da ascoltare e musica da sentire. Un tipo passa sopra la pelle,
l’altro tipo ti passa dentro le viscere, ti ribalta e decide lei quando uscire;
io amo questa musica qui. Non sono legato ad un genere ma alle sensazioni che
un pezzo mi trasmette.
La radio e la musica dovrebbero
essere una il completamento dell’altra e questo è sempre avvenuto a partire
dagli anni ’70 del secolo scorso quando le radio ”libere” ne erano il mezzo
principale di diffusione. Oggi i grandi network sono diventati solamente un
mezzo promozionale legato alla mera “vendita” di un prodotto e sentire la
musica che passano è paragonabile all’ascolto di un qualsiasi altro messaggio
pubblicitario. Se nelle grandi radio nazionali i conduttori non sono più liberi
di presentare la musica che a loro piace ma hanno delle playlist decise da
altri, nel mondo delle web radio che cosa accade? Quale è la tua esperienza a
riguardo?
Questo è un argomento
molto molto ampio e concordo su quanto tu hai asserito sopra ed è proprio per
questo che ascolto pochissimo la radio. Da un lato i network passano tutti le
stesse cose ed anche le modalità di conduzione sono praticamente simili; parlo
anche delle radio che si vantano di essere “libere”, appropriandosi di una
bandiera che non gli appartiene ma che serve solo da specchietto per risalire
la china degli ascolti. Tutte le radio oggi sono legate agli ascolti ed alla
pubblicità e quindi sottomesse alle leggi del mercato. Il progetto Mind &
Soul è diventato realtà proprio grazie ad una radio locale e web che ha avuto
il coraggio, e forse anche un po’ di pazzia, di mandarci in onda. Non siamo
legati a nessun risultato di ascolto anzi, “non ce ne po’ fregà de meno” e
quindi siamo liberi di parlare di ciò che vogliamo e di mettere la musica che
più sentiamo coerente con le sensazioni. Pezzi hard rock, metal, progressive,
blues, punk, pop, pop rock, reggae, dance anni 70, reggaeton, musica di band o
artisti emergenti, musica italiana e/o straniera e da quest’ anno una sorpresa
anche la musica classica. Nessuno in radio ci indica la direzione da tenere;
si, qui siamo davvero LIBERI.
Ti racconto
brevemente un accaduto.
Alcuni pseudo
direttori di radio ci hanno bacchettato dicendo che in una trasmissione non si
possono mescolare così tanti generi di musica “bimbo cattivo, non si fa”…… ma
noi siamo i Rebel Sound
Italy……quindi immagina un po’ se ci interessa il commento di chi fa radio
commerciale e superficiale.
Le nostre
trasmissioni sono quello che sono e per essere fieri e felici di ciò che
facciamo, ci basta sapere che magari una sola persona ha ragionato su un
singolo pensiero che abbiamo messo in onda e ne abbia trovato giovamento.
Ci presenti i tuoi compagni di
avventura, Maria Antonietta e Luca?
Maria Antonietta è la Presidente dell’Associazione che abbiamo creato per
dare supporto ai giovani artisti e band emergenti la Rebel Sound Italy. E’
anche la mia compagna di vita e la madre di nostro figlio Michele che fa
musica.
Con lei discutiamo e ragioniamo a piene mani su tutto ciò che riguarda il
mondo Rebel Sound Italy da cui è nata Mind & Soul.
E’ il mio grillo parlante, scrive con me le riflessioni ed è anche una
delle voci di Mind & Soul.
Luca è la regia del programma ma anche e soprattutto l’uomo che ha scelto
di mandare in onda il programma. Senza la sua apertura mentale ed il suo
spirito avanguardista questo di cui stiamo parlando non sarebbe esistito.
Luca a volte ci presta anche la sua voce professionale in alcune puntate.
Siamo tre amanti della musica fuori dagli schemi.
Secondo te, che hai esperienza in
questo genere, il rock è ancora una musica ribelle?
Secondo la mia opinione essere ribelli non significa necessariamente essere
rock; si può essere ribelli anche facendo altri generi. Essere ribelli è un
atteggiamento, un modo di pensare ed agire con la propria testa e le proprie
convinzioni senza essere assoggettati a qualsiasi forma di manipolazione o
influenze indotte.
Visto che nella tua trasmissione
passi anche musica emergente, qual è lo stato di salute delle nuove produzioni
in Italia?
Ci sono una marea infinita di ragazzi che scrivono musica e in tanti sono
giovanissimi e talentuosi. Alcuni di questi fanno musica per apparire ed altri
invece hanno il taglio degli autori che hanno qualcosa da dire a chi li
ascolta.
Per quanto riguarda le pubblicazioni praticamente tutte le etichette
chiedono soldi per pubblicare anche un lavoro che gli invii finito completo di
video del singolo estratto, a parte qualcuno che collabora con noi Rebel (parlo
delle indi ovviamente). Per le Major meglio stendere un velo pietoso.
Anche qui potremo fare un parallelismo con quanto scritto sopra per le
radio.
Appunto per lo stato
di questa situazione, avendo un figlio che scrive musica e di conseguenza avendo
toccato con mano e sondato praticamente la maggior parte delle etichette
discografiche, è nata la Rebel Sound Italy.
Chi volesse contattarti per sottoporti la sua musica
come può fare?
Manda una e-mail all’indirizzo rebel.sound.italy@gmail.com con le demo, una biografia e gli
obiettivi che vuole raggiungere.
Noi poi esaminiamo il tutto e
diamo una risposta sulla possibilità o meno di poter aiutare a raggiungere gli
obiettivi segnalati.
Che consiglio daresti a chi si appresta a presentare la sua musica a un
programma come il tuo?
Posso risponderti in
merito a ciò che facciamo noi altrimenti mi righerebbero la macchina…..
Mandate le demo all’
indirizzo mail sopra poi li ascoltiamo, testi compresi, e se ci colpiscono
andranno in onda. Se non ci colpiscono sono soltanto impressioni di alcune
persone e quindi valgono per quel numero di ascoltatori e non in assoluto per
il concetto espresso in precedenza.
Quale artista fra quelli da te ospitati ci consiglieresti
di andare subito a sentire?
I Rebel Sound Italy ovviamente
tutti: Teresa, Nineteen Fourth, Toxic G, Marco Iantosca, Linda Gambino.
Ragazzacci ribelli sono i Soul Of
a Dreamer giovani con molto da dire, Run Chicken Run un po’ meno giovani ma
tostissimi ed un certo Silvano Staffolani.
Grazie per la cortesia Cristiano, ora non resta che
seguirti su :
La
rubrica “Radio killed the video star...on monday” si occupa di quelle
radio (web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono spazio alla musica
emergente / indipendente nel tentativo di dare visibilità a certe sonorità per
il solo piacere di farlo; con lo stesso piacere quest’oggi siamo in compagnia
di Dino de Marco e di RadioItaliaStoccarda:
Ciao Dino, questo è uno spazio dedicato
a quelle radio e/o programmi che passano anche quella musica che difficilmente trova
spazio nelle radio fm; tu oltre a fare radio sei anche un musicista che propone
la propria musica quindi chi meglio di te può fare il punto della situazione
sulla radiofonia? Dal momento che il tuo è anche un punto di osservazione
dall’estero vorrei chiederti : è un problema solo italiano il poco spazio
dedicato dalle grandi radio locali e nazionali alla musica emergente / inedita
dietro cui non ci sono grandi editori e case discografiche?
Salve
Silvano, intanto grazie per questo dialogo e per l'attenzione che avete rivolto
ad una giovane realtà come quella di "Radio Italia Stoccarda"!
Comincio col dire che il problema non è esclusivamente italiano. Purtroppo,
anche qui in Germania tira lo stesso vento. Molte radio vantano una
programmazione di tutto rispetto, ma comunque di carattere predefinito e ben
collaudato! Faccio un esempio: se i brani selezionati non fossero già brani di
grande successo o comunque dei brani "radiofonici", si correrebbe il
rischio di perdere punti di ascolto! Questo andrebbe a discapito dell'emittente
stessa, in quanto perdendo una fetta di ascoltatori, potrebbero anche diminuire
le possibilità di accaparrarsi spazi pubblicitari importanti. Come sappiamo,
parecchie radio locali esistono e soprattutto
resistono grazie alla pubblicità! Però conosco anche diversi editori di
radio locali importanti (editori che per altro stimo tantissimo e che non finirò
mai di ringraziare) che seppur rischiando, dedicano ampio spazio alla musica
emergente! Per le grandi radio nazionali vale più o meno lo stesso discorso...
con la differenza che queste radio collaborano a stretto contatto con importanti
etichette discografiche. Quest'ultime, pare, sarebbero in grado di influenzare
o comunque di imporre un certo tipo di programmazione! Sicché, per un artista
emergente indipendente (seppur bravo ma senza l'appoggio di un'etichetta
discografica importante) diventa quasi improbabile destare attenzioni.
Attualmente risiedi in Germania, che
tipo di interesse c’è verso la musica cantata in italiano da quelle parti?
I
tedeschi adorano l'Italia, molti di loro probabilmente la conoscono più di noi
(viaggiano tantissimo e di volta in volta si spostano in posti differenti). Non
accade però la stessa cosa per la musica. Indubbiamente amano la musica
italiana, ma la loro attenzione è focalizzata principalmente solo su alcuni
Evergreen, tipo: Felicità, L'italiano, Marina, Volare, Azzurro, Tornerò, Come prima,
Sharazan, Su di noi, Una festa sui prati, Quando quando quando, Bello e
impossibile, Milord, Ciao ciao bambina, Affida una lacrima al vento, Mamma
Maria e via dicendo... (e anche qui c’entrano qualcosa le radio nazionali, in
quanto trasmettono prevalentemente musica italiana datata anni 60, 70, 80). Nel
contempo, apprezzano la discografia di Eros Ramazzotti, lo stile di Zucchero, qualche
grande successo di Gigliola Cinquetti, di Rita Pavone, gran parte della musica
di Milva (artista per altro amatissima in Germania) e occasionalmente canticchiano
anche qualche brano di Fiordaliso, Alice, Tiziano Ferro, Laura Pausini,
Jovanotti e Nek.
In un momento in cui potrebbe sembrare
che gli spazi per la musica dal vivo siano riservati solo ai tributi e cover
band, quale possono essere le motivazioni per produrre musica inedita?
Un
cantautore particolarmente sensibile avverte il bisogno di tradurre in musica
le emozioni che vive quotidianamente, così come per ogni artista in possesso
del "dono innato della creatività" è praticamente fisiologico
partorire nuove creazioni! È giusto che
sia così! Il tempo scorre velocemente ed è normale che ogni generazione abbia i
suoi riferimenti, i suoi miti, la sua musica! Quindi, il ricambio generazionale
potrebbe essere di per se una valida motivazione in tal senso! Ma ce ne sono altre... quando nasce un brano,
non siamo mai a conoscenza del percorso che questo possa avere. Pensate a brani
come "Questo piccolo grande amore", "Un amore cosi grande",
"O sole mio", "Vivo per lei", "Nel blu dipinto di blu",
"Non amarmi", giusto per fare qualche esempio... Se questi brani fossero
rimasti chiusi in un cassetto, non sarebbero mai diventati i grandi successi
che invece sono diventati! Quindi, questa potrebbe essere un'ulteriore
motivazione per continuare a crederci e a produrre musica inedita! Molte
canzoni di ieri rappresentano la storia di oggi... le canzoni di oggi,
probabilmente, potrebbero rappresentare
la storia di domani!
Nel tuo percorso musicale ricordi di
esserti innamorato prima della radio o delle canzoni che alla radio erano
trasmesse?
Indubbiamente
innamorato prima delle canzoni... Nel frattempo, anche della radio, dal momento
che la radio è il diffusore musicale per eccellenza! La radio è magica,
possiede un carisma tutto suo e vanta un ruolo fondamentale nel decretare il
successo di una canzone!
Cos’è più difficile: stare dietro il
microfono come cantante o come conduttore radiofonico?
Entrambi
i ruoli richiedono passione, attitudine, concentrazione e un certo grado di
preparazione. Ora, non saprei distinguere con precisione cosa sia maggiormente
difficile, però posso dire con assoluta certezza che tutte e due le dimensioni mi gratificano e mi divertono
tantissimo.
Tu hai un programma “Il Tuo Spazio” in
onda su "Radio Italia Stoccarda" dove selezioni e presenti anche
musica emergente, come nasce questo programma?
Dal
momento che diverse radio si sono oramai americanizzate, "Il Tuo
Spazio" nasce come settimanale radiofonico con il proposito di valorizzare
il "Made in Italy" e di supportare tutti gli artisti (emergenti e
non...) che si trovano in promozione con un nuova fatica: sia essa un film, un
libro, un nuovo singolo oppure un nuovo album discografico! Il programma nasce
verso la fine del 2015 ed è pensato inizialmente per la nostra emittente. A
giugno del 2016, grazie alla valenza di
un importante network radiofonico, "Il Tuo Spazio" viene distribuito e condiviso da oltre 30
Antenne FM. Strada facendo, l'interesse per il settimanale continua a crescere
e le emittenti raddoppiano! Originariamente, il mio obiettivo era quello di
supportare gli artisti... motivandoli e offrendo loro la possibilità di
diffondere "gratuitamente" la loro Arte, autoponendosi all'attenzione
di un pubblico attento, numeroso e variegato! Grazie al network su indicato e
alla straordinaria sensibilità di tanti editori che hanno abbracciato questo
umile progetto (editori che non finiremo mai di ringraziare), l'obiettivo è
stato brillantemente raggiunto! "Il Tuo Spazio" è un ottimo strumento
che dona "spazio e visibilità" agli Artisti. Contemporaneamente,
supporta e amplifica il lavoro degli "organi ufficiali" preposti alla
promozione radiofonica (senza però sostituirsi ad essi)!
Cosa ti colpisce di più quando hai a che
fare con nuova musica tutta da scoprire? (il suono, una melodia, una bella
voce, un testo ….) e che consiglio daresti a chi si appresta a presentare la
sua musica a un programma come il tuo?
"Chi lavora con le mani è un operaio, chi
lavora con le mani e con la mente è un artigiano, chi lavora con le mani, con
la mente e con il cuore è un artista". Non conosciamo con sicurezza
l'autore di questo aforisma, però chiunque sia stato a scriverlo, ha colto nel
segno! Mi capita giornalmente di ascoltare cose nuove... ciò che mi colpisce è
la grinta, la voglia di fare, la passione e il desiderio di arrivare al cuore
della gente. Ma in primis, chi fa le cose con il cuore (la differenza si
sente)! Diciamo che la musica è a disposizione di tutti, quasi tutti possono
cantare, ma non tutti riescono ad emozionarsi e ad emozionare. L'originalità,
la musicalità, la vocalità, la timbrica, l'espressività, il cuore e l'anima di
un'artista sono elementi imprescindibili! Un bel testo, una bella melodia, un
arrangiamento particolarmente curato, sono sicuramente elementi complementari.
Chi volesse contattarti per
sottoporti la sua musica come può fare?
Sul sito
web della nostra radio (www.radioitaliastoccarda.de) ci sono tutti i
riferimenti utili. Ad esempio, per gli artisti e per le case discografiche che
vogliono proporci dei nuovi brani destinati alla rotazione radiofonica, abbiamo
attivato il seguente indirizzo e-mail: programmazione@radioitaliastoccarda.de -
qui, possono scriverci anche autori e speaker
che desiderano illustrarci le loro idee e proporci i loro format
radiofonici. Mentre, per tutti gli artisti (big ed emergenti) che desiderano
ritagliarsi uno spazio radiofonico completamente "gratuito",
finalizzato a diffondere le proprie
opere o a promuovere le nuove fatiche, abbiamo messo a disposizione quest'altro
indirizzo e-mail: redazioneartistica@radioitaliastoccarda.de - infine, per
qualsiasi altra ragione di contatto (notizie, comunicati stampa, richieste
di collaborazione, eccetera) suggeriamo
di indirizzare le proprie richieste a: info@radioitaliastoccarda.de -
Ovviamente, siamo reperibili e contattabili anche su Facebook: www.facebook.com/radioitaliastoccarda
E invece dove possiamo
andare ad ascoltare la tua di musica?
La mia musica la si può ascoltare e richiedere in tutte le
radio appartenenti al circuito
radiofonico nazionale di ARD, ossia "das Erste", il primo canale
televisivo tedesco (Ndr 90,3 Amburgo - Radio Berlino 88,8 - Swr4 Stoccarda -
Bayern Plus Monaco, Hr4 Kassel, MDR Sachsen Anhalt - SR3 Saarbrücken) ma la si può ascoltare anche
su Deezer, Spotify e su molteplici emittenti radio/televisive italiane e straniere.
Raramente invece su Radio Italia Stoccarda, proprio perché preferisco dare
spazio ai miei colleghi :)
E’ vero che la canzone più
bella per un musicista è sempre quella che non ha ancora scritto?
La canzone più bella è sicuramente quella che si ama
perdutamente... quindi, sarebbe già stata scritta! Però la domanda è rivolta
alla categoria e non posso fare altro
che concordare! I musicisti tendono sempre ad automigliorarsi, al fine di poter
regalare al pubblico, emozioni sempre più intense!
Qualche anticipazione sui
tuoi progetti sia per la radio/tv che musicali?
Temporaneamente ho accantonato tutti i miei progetti
personali. Al momento, le mie priorità sono quelle di far progredire questa
fantastica radio, e di difendere il risultato che incredibilmente, nell'arco di
questo primissimo anno di vita, è stato raggiunto. "Radio Italia Stoccarda" ama
tantissimo gli artisti, nutre amore e rispetto per il suo pubblico, e questo
amore (fortunatamente) è ampiamente ricambiato! La distribuzione dei nostri
canali streaming l'abbiamo affidata al colosso tedesco "LautFM" che conta
migliaia e migliaia di stazioni radio. Grazie alla costanza, e alla presenza
dei nostri affezionatissimi ascoltatori, la nostra emittente è puntualmente
presente nella classifica delle "10
radio" più ascoltate in Germania e nel mondo. Riesce regolarmente a
raggiungere l'ultimo gradino, diventando ufficialmente "Prima Radio"
ossia "leader assoluta" negli ascolti! Grazie davvero a tutti... agli
artisti, agli ascoltatori, al nostro fantastico Team (interno ed esterno) e
grazie anche a te che ci leggi! E a te Silvano, per questa intervista
particolare e simpatica. Mi raccomando, continuate a seguirci... restate
sintonizzati su "Radio Italia Stoccarda" - La radio che ti scalda il
cuore! Potete ascoltarci direttamente
dal sito web: www.radioitaliastoccarda.de - oppure scaricando le famose Apps -
Saluti e salute a tutti... alla prossima, Dino
Grazie per la cortesia Dino,
ora non resta che andarci ad ascoltare qualcuno dei tuoi brani insieme a tutto
il resto su http://www.radioitaliastoccarda.de/