Gli incontri non avvengono quasi mai per caso e spesso portano risultati inaspettati. Qualche anno fa per la prima volta ho sentito l'album "Luna Klam" di Fabrizio Klam e sono rimasto davvero incantato dalla bellezza dei suoi brani, un livello di composizione e una capacità di emozionare attraverso le note difficili da trovare ma che per lui sono così naturali, ci siamo scambiati qualche e-mail rimanendo in contatto. Da un incontro virtuale a quello reale, un po' di tempo dopo, in territorio marchigiano in occasione di una sua vacanza. La foto è stata scattata a una serata folk dove io suonavo insieme ai Two Half Dogs e in quella sera salutandoci sono riuscito a strappargli la promessa di scrivere un valzer dove io avrei cantato. Fabrizio ha mantenuto l'impegno e mi ha inviato alcuni frammenti di un valzer a 5 tempi che ho provato a ricomporre seguendo le sue indicazioni e usandolo dunque come base per raccontare una storia un po' particolare: Ofelia che con la sua pazzia irrompe in una sala da ballo a distribuire fiori e domande nella continua ricerca del suo amato...ricerca che non può avere fine ma solo consolazione e sarà proprio il ballo la sua salvezza.
Buon ascolto.
OFELIA
(musica Fabrizio Klam - testo Silvano Staffolani)
Che
folla stasera, un torrente di piedi che ruotano
e si
inseguono alla ricerca di spazio,
le
mani intrecciate sono come ghirlande
ghirlande
di stelle che splendono nel tempo infinito.
La
melodia è stregata e dirige un turbinio di sguardi smarriti
di chi
ha un solo timore: quello di risvegliarsi
e
allora l’abbraccio si fa ancora più stretto,
la
presa più forte e si continua a sognare
mentre
alcune, sussurrate parole,
cancellano
del tutto ogni memoria;
ora
non hanno occhi per vedere
né
orecchie per ascoltare
o bocche da far parlare
solo
mani e piedi
per
continuare
a ballare.
Poi
lei fa il suo ingresso,
dolce
e gentile, colorata e profumata,
con
indosso il vestito più bello : quello della festa.
Sorridente,
in attesa come fosse una sposa
con lo
sguardo alla ricerca
di
lei solo sa che cosa.
Ha
portato dei fiori che ad uno ad uno consegna
insieme ad una sola domanda,
come
una nota stonata,
e
sguardi d’intesa valgono più di ogni risposta.
“Povera
pazza attenta a non scivolare,
ora
che i fiori sono finiti non hai più nessuno
a
cui domandare
e sarà questo torrente a portarti via
riuscendo
infine
a farti sparire”.
Ma
anche le stelle a volte possono cadere
e il
firmamento stesso smettere di girare
quando
uno sguardo a terra
non
ha più un motivo per risollevarsi
e
ascolta il silenzio nascosto dentro ogni suono.
Con
un inchino il mondo si allontana
e
nel vuoto riprendi a ondeggiare convinta che
solo
un ballo
ti potrà salvare.
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