Sabato 9 e domenica 10 luglio 2016 sarò presente con i "Two Half Dogs" al 1° Recanati Art Festival, una bella occasione per tutti di passare bei momenti in una delle cittadine più belle delle Marche, dove ogni stradina è intrisa di storia, arte e cultura e dove la poesia è di casa. In entrambi i giorni sono previsti artisti e spettacoli un po' ovunque, nel sito sono indicati luoghi e orari di ciascuno : http://www.recanatiartfestival.com/programma/
Stranger! If you, passing, meet me, and desire to speak to me, why should you not speak to me? And why should I not speak to you? (Walt Whitman 1819-1892 Leaves of Grass 1900)
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giovedì 30 giugno 2016
lunedì 20 giugno 2016
La
rubrica “Radio killed the video star...on monday” si occupa di
quelle radio (web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono spazio
alla musica emergente / indipendente, nel tentativo di dare
visibilità a certe sonorità per il solo piacere di farlo; con lo
stesso piacere quest’oggi ospitiamo una radio dal
nome...appetitoso!
Come una radio..più di una radio, è questa la descrizione quanto più sintetica possibile di questa web radio che trasmette dalla zona di Milano. Al pari di altre già ospitate in questo blog anche in questo caso sono alternate trasmissioni in diretta e messe in onda di podcast delle registrazioni già effettuate. Radio panesalame produce diversi format radiofonici che non sono solamente dedicati alla musica ma, nell’ottica di spaziare nell’immenso campo della cultura si occupano di molteplici argomenti; giusto per dare una scorsa ai nomi di queste trasmissioni possiamo trovare : A SUON DI DIGGEI - AFFETTATI MISTI - AGGIUNGI UN MONDO A TAVOLA - ALTA GRADAZIONE - AMERICANA - BORA RANDOM - DE RERUM MEMORABILIA - LA VOCE DEL GATTO - L'ANGOLO DEL KILLER - LE STUZZICHERIE DI WANDA - L'ORABLU - METAL LAB - MONOPLAY - PAN(DORO) E SALAME - QUANDO SI SPENGONO LE LUCI - SALAMIDNIGHT - SALAMORNING - SCHOOL OF ROCK - SKALO 21 - TUA PRINZ SENZA RITORNO - ULTIMA SPIAGGIA - UNA POLTRONA PER TRE
Quello che ala noi interessa è più
precisamente “PUOI DIRLO A TUTTI” in onda ogni martedì sera alle
22:00 e che si presenta in questo modo : Il
programma sperimentale di Radiopanesalame. Fra il diretur, da
"studio", e Indie Brett, in viaggio nello spazio, nel tempo
ma soprattutto in rete, vi condurranno alla scoperta di artisti,
voci, brani e sonorità non convenzionali. Sarebbe
il caso di conoscere un po’ meglio i due anche se già alcune note
“di copertina” le hanno messe loro stessi : "Duermo
poco, sueno mucho"
Mi chiamo Fra,
mi raccomando senza accento. Odio i "quant'altro e gli
"assolutamente" ma amo la musica, tutta la musica!! e così
in una notte d'inverno ispirato da una Musa ho creato
RadioPaneSalame..
e ancora : "Mai
tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa."
Il mio nome è
Indie, Indie Brett. Amo tutto ciò che è alternativo e non
convenzionale. In questa radio sono il responsabile degli eventi
live, ne vederete e sentirete delle belle...
Ecco allora qualche domanda a cui
non hanno potuto sottrarsi :
Era una notte buia e tempestosa
quando Fra e Indie Brett, intenti a catturare i suoni dei temporali
dotati della migliore tecnologia si sono resi conto che
forse...avrebbero potuto ripiegare su altre sonorità, sicuramente
sempre non convenzionali ma comunque più...radiofoniche. Potrebbe
essere andata così ma in realtà a chi, quando e come è venuta
l’idea di “puoi dirlo a tutti”?
Radiopanesalame
è passione, non è un lavoro. Nessuno ci dice, in base a qualche
regola di mercato, cosa proporre a chi ci ascolta, per cui abbiamo
lasciato guidare la nostra passione. Le radio FM commerciali sono
obbligate, per questioni di sopravvivenza economica, a passare
canzoni dettate dalle major, le grandi case discografiche. Noi
questo obbligo non ce l'abbiamo per cui abbiamo pensato di poter dar
voce a chi non viene visto come moneta ma come essere creativo, come
persona che esprime... la propria passione. Da questo nasce Puoi
dirlo a tutti.
In che modo riuscite a scovare i
brani che poi inserite in scaletta? Sicuramente c’è dietro anche
un bel lavoro di ricerca.
Fra |
Ora,
come dicevamo nella risposta precedente, c'è più libertà di
proposte e molte di queste non sono legate al mercato discografico
tradizionale, e forse sono proprio queste le più curiose e
interessanti.
A vostro parere la nuova musica
indipendente / emergente prodotta attualmente in Italia è di un
livello tale da poter essere considerata “internazionale” come
proposta o legata invece ad un pubblico ristretto al paese
d’origine?
C'è più scelta e differenziazione nelle proposte musicali. Non sappiano dire con precisione se posso essere considerate internazionali o no, di sicuro c'è più varietà di generi.
Secondo voi quali sono i fattori che non permettono una maggiore divulgazione della musica indipendente?
Il fattore principale è quello economico soprattutto riguardo a chi produrre musica non convenzionale, non legata a particolari melodie o a gusti delle masse.
La musica può riservare ancora sorprese a conoscitori esperti come voi? Vi capita spesso di pensare “questa è la solita musica” o viceversa sono più numerose le piacevoli scoperte anche spiazzanti?
Nella varietà di proposte si riesce a trovare qualcosa di spiazzante anche se la maggior parte si muovono entro alcuni canoni già sentiti, non per questo però sono di qualità inferiore.
Nel vostro programma ospitate
spesso gli autori stessi dei brani che trasmettete, che idea vi
sieti fatti dei nuovi produttori di musica?
Sono coscienti di tutte le difficoltà che ci sono per diffondere la propria idea di musica ma cercano di sfruttare al meglio le molteplici possibilità di diffusione.
Che tipo di riscontro avete dai vostri ascoltatori? Nel passato le radio potevano contare sulle “telefonate in diretta” oggi con il web sicuramente ci sono ulteriori possibilità.
Durante le nostre dirette c'è la possibilità di utilizzare la chat sul nostro sito per cui questo è il riscontro più diretto che abbiamo. Poi ci scrivono sulle nostre piattaforme web.
Web radio o radio FM ?
Per noi le web radio rappresentano il futuro, sia per la varietà di scelta che possono offrire sia per la modalità di ascolto. Non dimentichiamoci però alcune realtà in FM che non si limitato a trasmettere brani commerciali ma fanno informazione e cultura.
A differenza di una normale trasmissione radio che va in diretta la vostra rimane comunque disponibile come podcast per un ascolto successivo, una responsabilità in più o una opportunità?
Il podcast è sicuramente un'opportunità e rappresenta la libertà di ascoltare quello che si vuole e quando si vuole.
E’ ancora possibile identificare la musica per generi?
Certamente. Anche se si sono certi artisti che si muovono trasversalmente la maggiorparte ha una connotazione sonora ben precisa.
Puoi dirlo a tutti che sono stato io a farti un occhio nero con la matita blu...recita il testo della canzone dei Tre Allegri Ragazzi Morti che avete scelto come sigla...c’è forse qualcuno a cui vorreste fare un occhio nero, anche senza la matita blu?
Tantissimi, ma non possiamo fare nomi ;-)
Un consiglio da dare a chi volesse sottoporvi del materiale da mandare in onda?
Un recapito da lasciare a chi volesse contattarvi?
A queste due domande diamo una sola risposta: se volete un megafono per far sentire le vostre produzioni musicali inviate le vostre crazioni a puoidirloatutti@radiopanesalame.it
C'è più scelta e differenziazione nelle proposte musicali. Non sappiano dire con precisione se posso essere considerate internazionali o no, di sicuro c'è più varietà di generi.
Secondo voi quali sono i fattori che non permettono una maggiore divulgazione della musica indipendente?
Il fattore principale è quello economico soprattutto riguardo a chi produrre musica non convenzionale, non legata a particolari melodie o a gusti delle masse.
La musica può riservare ancora sorprese a conoscitori esperti come voi? Vi capita spesso di pensare “questa è la solita musica” o viceversa sono più numerose le piacevoli scoperte anche spiazzanti?
Nella varietà di proposte si riesce a trovare qualcosa di spiazzante anche se la maggior parte si muovono entro alcuni canoni già sentiti, non per questo però sono di qualità inferiore.
Indie Brett |
Sono coscienti di tutte le difficoltà che ci sono per diffondere la propria idea di musica ma cercano di sfruttare al meglio le molteplici possibilità di diffusione.
Che tipo di riscontro avete dai vostri ascoltatori? Nel passato le radio potevano contare sulle “telefonate in diretta” oggi con il web sicuramente ci sono ulteriori possibilità.
Durante le nostre dirette c'è la possibilità di utilizzare la chat sul nostro sito per cui questo è il riscontro più diretto che abbiamo. Poi ci scrivono sulle nostre piattaforme web.
Web radio o radio FM ?
Per noi le web radio rappresentano il futuro, sia per la varietà di scelta che possono offrire sia per la modalità di ascolto. Non dimentichiamoci però alcune realtà in FM che non si limitato a trasmettere brani commerciali ma fanno informazione e cultura.
A differenza di una normale trasmissione radio che va in diretta la vostra rimane comunque disponibile come podcast per un ascolto successivo, una responsabilità in più o una opportunità?
Il podcast è sicuramente un'opportunità e rappresenta la libertà di ascoltare quello che si vuole e quando si vuole.
E’ ancora possibile identificare la musica per generi?
Certamente. Anche se si sono certi artisti che si muovono trasversalmente la maggiorparte ha una connotazione sonora ben precisa.
Puoi dirlo a tutti che sono stato io a farti un occhio nero con la matita blu...recita il testo della canzone dei Tre Allegri Ragazzi Morti che avete scelto come sigla...c’è forse qualcuno a cui vorreste fare un occhio nero, anche senza la matita blu?
Tantissimi, ma non possiamo fare nomi ;-)
Un consiglio da dare a chi volesse sottoporvi del materiale da mandare in onda?
Un recapito da lasciare a chi volesse contattarvi?
A queste due domande diamo una sola risposta: se volete un megafono per far sentire le vostre produzioni musicali inviate le vostre crazioni a puoidirloatutti@radiopanesalame.it
Grazie
Fra, grazie Indie Brett, a voi tutti un buon ascolto :
Radio Panesalame è raggiungibile all’indirizzo www.radiopanesalame.it
Radio Panesalame è raggiungibile all’indirizzo www.radiopanesalame.it
lunedì 13 giugno 2016
“RADIO KILLED THE VIDEO STAR...ON MONDAY”
La rubrica “Radio killed the video star...on monday” si
occupa di quelle radio (web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono spazio
alla musica emergente / indipendente, nel tentativo di dare visibilità a certe
sonorità per il solo piacere di farlo; con lo stesso piacere quest’oggi siamo
in compagnia di un programma radio : RIPFACTOR.
Un po’ contest e un po’ vetrina dove presentare artisti
emergenti, Ripfactor pur sotto diverse vesti e formati è presente sul web da
diversi anni e si può ascoltare alla pagina www.riplive.it. La trasmissione, nel suo formato più completo, è in onda in
diretta il venerdì sera con la presentazione di tre artisti emergenti e il
martedì mattina nella versione “aspettandoripfactor” dove si possono ascoltare
le canzoni degli artisti che nelle puntate a seguire saranno intervistati.
Tanto spazio dedicato alla musica emergente dunque. Vediamo di farci raccontare
qualcosa in più proprio da chi prepara il programma:
Avrei la curiosità di
sapere quando e come nasce l’idea del programma Ripfactor e se ha la stessa
data di inizio della radio o è arrivata successivamente.
RipFactor nasce come evoluzione de “Il Trampolino”, un
programma del 2010 che dedicava dei passaggi radiofonici a svariate band
emergenti della zona del Legnanese (Milano).
Onestamente il programma nacque per essere sicuri di avere
ascoltatori interessati alla fruizione del podcast, visto che erano i diretti
intervistati, e per trovare band da contattare in caso di live nei locali in
cui volevamo farci conoscere. L’entusiasmo con cui però le band travolsero il
programma, ci fece capire che avevamo in realtà trovato una loro esigenza:
quella di ricevere spazio mediatico e non essere considerate solo come uno
strumento per riempire locali e vendere birre. Da lì l’idea di dare spazio
reale alle band non si è più fermata.
Nel 2012 il Trampolino diventa RipFactor, che nel tempo
assume diverse forme: comincia imitando il più celebre X-Factor televisivo (con
tanto di giudici e ospiti), passando dal RipOnTour (con esibizioni live per le
band) fino al format-vetrina di questa stagione.
Il vostro è un lavoro
di squadra, tra l’altro ben affiatata da quanto si può percepire dalle vostre
conversazioni, e di lavoro ce n’è tanto: la ricerca degli artisti, l’ascolto
del materiale che vi arriva, il documentarsi per preparare le interviste, la
parte tecnica, l’aggiornamento dei social network e non credo sia tutto; come
vi dividete i compiti e...in quanti siete per far funzionare alla perfezione il
tutto?
Innegabilmente il lavoro è molto, e la necessità di un team
organizzato si è subito trasformata in un obbligo. Per fortuna l’essere una
radio che da oltre cinque anni contatta band e artisti ci ha fornito un bacino
di utenza molto vasto, che si è subito prestato a partecipare al programma, ma
anche la pubblicità fatta internamente dai programmi durante tutte le dirette
porta decine di band a contattarci settimanalmente. Da qui in poi la redazione
si muove per preparare il materiale inerente gli artisti e dare quindi modo
agli intervistatori di essere preparati e a conoscenza del maggior numero di
informazioni possibili. Per rispondere precisamente alla tua domanda abbiamo un
team di due persone che si occupa di raccogliere le adesioni alle interviste e
al primo passaggio radiofonico, sei intervistatori e quattro persone che si
occupano poi di preparare le schede artista e i contenuti multimediali sul
sito. Come dicevi all’inizio, una bella squadra affiatata.
La vostra è una
posizione alquanto privilegiata per l’ascolto di quanto di nuovo si sta
producendo a livello musicale, potreste dare un giudizio sulla “salute” della
creatività nel nostro paese
La nostra è indubbiamente una posizione stupenda, perché permette
di venire a conoscenza delle nuove realtà con un leggero anticipo rispetto alla
massa (ormai internet ha reso fruibili tutti questi contenuti a tutti, noi però
continuiamo ad averli in anteprima :D ). Per poter esprimere un giudizio a
livello di salute però dovremmo avere delle competenze che al momento non ci
spettano, in Riplive.it non siamo luminari della musica, siamo in primis degli
ascoltatori, e quindi ti posso dire che quello che stiamo ascoltando è un buon
momento a livello tecnico-artistico, si sento tantissime canzoni di buon
livello, che hanno raggiunto oltretutto ottimi risultati anche a livello di
registrazione, a volte per i potenti mezzi di cui tutti siamo provvisti oggi,
altre per i servizi offerti dai professionisti che sono oggigiorno più
accessibili. Quindi il polso dei musicisti è molto buono, forse però è il polso
dei sognatori nel mondo della musica che è un po’ debole. Nelle interviste
sento poche volte il forte entusiasmo di chi è pronto a superare qualsiasi
ostacolo, e molto più spesso è sostituito da molte scusanti sul perché oggi non
si riesca a vivere di musica. Scusanti il più delle volte lecite, ma mi viene
da pensare che in nessun campo oggi (ma forse mai) ci sia stato qualcosa di
semplice da raggiungere che possa garantire soddisfazione economica e morale,
quindi tornando a bomba alla tua domanda iniziale direi … la musica italiana
c’è … tiriamo fuori le palle.
Con la speranza che
quanto prima venga definitivamente vietato l’uso del termine “indie” per la
musica emergente, quali sono i generi più frequentati tra quello che vi
sottopongono?
I generi … leggo molta ibridazione, se mi passi il termine,
nei brani che riceviamo. Mi capita molto spesso di alzare la testa in redazione
mentre eseguiamo il primo ascolto e chiedere (a chi magari la musica la scrive
o la produce) che genere sia il pezzo in play. Le risposte ormai sono le più
disparate Elettro Folk, Alternative Prog, Hip Pop, e via discorrendo, quindi
non avrei una risposta precisa. Penso che la musica si stia amalgamando con
Elettronica e Rap usati come contaminatori per il canonico Rock e Pop.
Trovate cambiate in
qualche modo le proposte che vi sono arrivate nel corso degli anni, ci sono
mode e/o generi identificabili e legati ad un certo periodo come nella musica
mainstream o è un fattore non valido per la musica emergente?
La moda influisce indubbiamente, due anni fa ad esempio
arrivava Rap in una quantità impressionante, oggi sento una forte corrente di
elettronica nei pezzi che ci arrivano, però riscontriamo (ovviamente nelle
interviste) che sia anche gli artisti più recenti, oltre a quelli più navigati,
affondino ancora fortemente le mani nelle radici degli anni 60/70. Quindi penso
che le mode influenzino più la scelta del genere contaminate che quello da contaminare
(contaminazione ovviamente usata in senso positivo di sperimentazione).
E’ molto difficile
intervistare un autore emergente di cui, in effetti, si sa poco? O forse la
curiosità di scoprire quello che di nuovo ha da dire aiuta?
L’intervista in realtà, a parer mio, è più semplice perché
l’intervistato vive ancora l’intervista come qualcosa di positivo e non come
routine, e nelle interviste emergono ancora aneddoti inediti e situazioni mai
narrate. Ovviamente l’intervistatore dovrà trovarle e farle emergere, e questo
potrà essere fatto solo attraverso una forte preparazione non pensando mai che
avendo di fronte un artista di minor successo rispetto a quelli più conosciuti,
quella sia un’intervista da sottovalutare e considerare banale.
Forse la parte difficile è anche il rovescio della medaglia
di quanto appena scritto, gli artisti sono poco avvezzi alle interviste e
spesso magari mancano di verve. Lo stesso può accadere per l’intervistatore
(che è un ruolo veramente molto difficile) che dovrà percorrere migliaia di
minuti di registrazione prima di essere a suo agio e divenire un buon
traghettatore.
Le web radio, a
differenza delle “sorelle” che trasmettono in modulazione di frequenza,
riescono a dare molto spazio alla musica emergente e indipendente, in una idea
di libertà finalmente presente in un mezzo di comunicazione così importante
come la radio. E’ risaputo che la grandi major discografiche sono anche le
proprietarie dei grandi network radio quindi è facile capire il condizionamento
di chi si ritrova a dover contribuire all’incremento di un fatturato
industriale. Quello che si sente dunque in fm più che rispecchiare un gusto
musicale spesso è legato a diritti d’autore da riscuotere a cui si punta più
che alle vendite di cd. Ora se volete potete anche considerare quella che segue
come una battuta ma...vi sentite addosso il peso di sostenitori e salvatori
della musica più pura fatta principalmente di e per passione?
Guarda, come ho detto prima, RipFactor nasce per dare
visibilità sia agli artisti attraverso il nostro bacino di utenza, sia a
Riplive.it attraverso il pubblico della band. Quindi è facile pensare di star
facendo qualcosa di moralmente alto, dando voce a chi al momento non ha la
forza di raggiungere i vertici canonici, però, sarò sincero, credo che non sia
così, o ancor meglio … non viene recepito così, in primo luogo dagli artisti,
molte band hanno trovato i loro primi passaggi radiofonici ed interviste,
attraverso realtà come la nostra, e al momento la trovano figa e composta da
persone “troppo avanti”, “contro il sistema” e via discorrendo, poi magari
piazzano una canzone giusta e scompaiono dal circuito delle piccole radio (e
non è solo un problema di filtro degli uffici stampa, volere è potere). Quindi,
il mio lato romantico mi vede ancora armato scudo e spada pronto a dar voce e
broadcasting a tutti gli artisti ancora inermi, il quarantenne che c’è in me,
ormai più cinico, pensa invece che sia una questione di opportunismo: noi diamo
spazio agli artisti che possiamo raggiungere e loro di contro si concedono alle
realtà che possono raggiungere. Ma forse … è più bella la tua visione ;)
Se nelle radio fm il
principale mezzo di contatto con gli ascoltatori è sempre stato il telefono
quale può essere considerato quello della web radio? E-mail, social network,
chat, sms, whatsapp o….?
Il contatto con gli ascoltatori, utilizzando il broadcasting
è strano. La diretta anche nel migliore dei casi ha un buffer di almeno 30
secondi, questo significa che se facessi una domanda ora … dovrei aspettare in
silenzio una telefonata per il tempo del mio buffer … cosa che rende
l’interazione diretta più problematica, di solito usiamo i social network, in
modo da lanciare più che altro degli spunti su cui poi la base di ascoltatori possa
dialogare, purtroppo una stima dice che ogni 800/1000 ascoltatori, 1
interagisca … capisci che puntare su un programma di relazione (reale) tra
speaker e ascoltatori, per una webradio è abbastanza difficile. Il contatto con
gli ascoltatori quindi avviene in maniera esterna alla diretta, lanci la
canzone, controlli social-telefoni-mail e vedi se qualcuno ha interagito … o
anticipando la tua prossima domanda, interagirà.
C’è una ulteriore
differenza sostanziale con le radio fm ed è la possibilità di riascolto nel web
attraverso il podcast. In teoria è possibile, spesso molto probabile, che il
programma sia ascoltato (e riascoltato) maggiormente nei giorni successivi
piuttosto che durante la trasmissione in diretta. In qualche modo chi fa il
programma deve tenere conto degli ascolti “futuri”?
Ti riporto la nostra realtà, magari altre webradio
annuiranno, magari scopriremo di essere soli soletti in questa situazione. Le
dirette non fanno ascolti … nel senso, persone ci sono, i dati lo dimostrano,
ma non sono così tante da poter giustificare il costo, sia di tempo che di vil
denaro, che realizzare un programma e mandare avanti una webradio necessitano.
I Podcast invece, sono la soddisfazione lì ci sono i numeri
che ti fanno sentire una vera radio.
Quindi sai che stai parlando con delle persone, ma, non sai
quando ci parlerai, e questo a mio parere va tenuto in considerazione. Noi
spesso ci rivolgiamo agli ascoltatori nel futuro lanciando richieste che un
domani saranno il presente dell’ascoltatore o addirittura il passato, rispetto
a quello che ci aspettavamo. Basti immaginare le elezioni, che siano quelle
americane, o quelle del comune di Roma, oggi ne parli, fai le tue previsioni e
chiedi agli ascoltatori del futuro di controllare come è andata … ma se il podcast
sarà ascoltato tra 10 o 15 anni (sperando siano ancora rintracciabili), di
quali elezioni staremo parlando? Cosa dovrà risponderci l’ascoltatore?
Riplive.it The Next Step, questo è il nostro claim ed è
rivolto proprio all’idea di capire quale sia il vero valore del media webradio,
che a parer nostro oggi è ancora sfruttato in maniera inefficace, scimmiottando
più che altro la sorella maggiore con l’antenna. Lo sfruttamento del concetto
legato al podcast è sempre una delle diatribe maggiori in redazione, quindi
concludendo … bisogna tenere in considerazione la fruizione futura del podcast?
Per noi sì. Come farlo? The Next Step (appena lo scopriamo te lo scrivo)
Si può pensare ad un
archivio di podcast come ad una biblioteca del futuro dove andare a ripescare
gli argomenti che ci interessano? E se così fosse quale potrebbe essere il tipo
di catalogazione da utilizzare?
Questa è la domanda più facile a cui rispondere in questa
intervista. Sì.
Per quanto riguarda il sistema di catalogazione è lo stesso
sistema utilizzato per ogni contenuto legato ad internet, tag e hashtag in modo
da essere indicizzati dai motori di ricerca e ritrovabili sui vari social
network. Internet è già una gigantesca biblioteca, gli hashtag dei social ci
permettono rapidamente di accedere a tutti i padiglioni e trovare quello che
cerchiamo.
E’ vero che avete
attacchi di orticaria acuta quando sentite le parole “tribute band”?
il Fratus |
Effettivamente non sono un amante delle tribute band, e qui
parlo di gusto personale come persona non come radio (sono ilFratus), comprendo
e anzi forse sprono ad iniziare in stanzetta e in saletta di registrazione in
questo modo, smontare i propri miti, imparare dai loro errori e dai punti di
forza. Poi però devi camminare con le tue gambe, altrimenti non credo che tu
possa essere considerato un musicista al 100% forse rischi di fossilizzarti
solo nell’essere un buon, o magari ottimo, performer … altrimenti non ci sarà
la tua anima veramente in quello che fai, ma l’eco di quella di un altro. Poi
come ho scritto prima … chi mai sarò io per giudicare?
Una raccomandazione da
dare a chi vuole sottoporvi qualcosa da trasmettere?
Scriverci
via mail è il sistema più semplice (da questo punto di vista i social sono un
po’ più macchinosi), basta inviare due righe di presentazione e il link per
accedere al brano online. Poi la redazione accenderà la macchina del Ripfactor
e ti ricontatteremo per fissare un’intervista, in tanto il tuo pezzo verrà
passato in radio. E’ un sistema semplice … e come tutte le cose semplici …
funziona.
Il contatto per chi è interessato
dove poter inviare il materiale?
Per la serie
"adotta un emergente" ci consigliereste un artista da andare subito
ad ascoltare?
In Redazione ognuno ha il proprio, ma una delle band che ha
convinto più o meno tutti sono i The Manzi.
Come ascoltare
RipFactor :
Riplive.it la ascolti cliccando play sul nostro sito www.riplive.it, se lo fai il venerdì sera dalle 21.00 ascolterai la diretta
del Ripfactor … oppure qui trovi tutti i podcast (http://www.riplive.it/podcasts/ripfactor)
E' stato un vero piacere essere in compagnia di RipFactor, grazie a "ilFratus" per la disponibilità e buon ascolto su www.riplive.it
giovedì 9 giugno 2016
magari ogni tanto è bene che io vi ricordi che la mia musica è possibile scaricarla gratuitamente, basta andare alla pagina sotto riportata / maybe sometimes it's better to remind that you can download my music for free, go to the link below :
http://cartolinedautore.blogspot.it/p/dove-scaricare-gli-album-gratuitamente.html
http://cartolinedautore.blogspot.it/p/dove-scaricare-gli-album-gratuitamente.html
lunedì 6 giugno 2016
“RADIO KILLED THE VIDEO STAR...ON
MONDAY”
La rubrica “Radio killed the video star...on monday”
si occupa di quelle radio (web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono
spazio alla musica emergente / indipendente, nel tentativo di dare visibilità a
certe sonorità per il solo piacere di farlo; con lo stesso piacere quest’oggi
ospitiamo una radio dal nome che molto richiama la letteratura: siamo dentro un
libro o dentro una radio?
“Nasce per gioco, in nome della libertà, una libertà
che tentano ogni giorno di toglierci. Cerchiamo di riprendercela prima che sia
troppo tardi. Buon ascolto su Radio Hemingway “ già basterebbero queste parole
di introduzione che si leggono sulla home-page, basterebbero a far decidere per
un ascolto più che attento alla ricerca della libertà che sia quella suggerita
da una canzone, o dalla pagina di un libro, o da un paio d’ali; un po’ di tutto
questo lo ritroviamo nelle trasmissioni di questa web radio e per scoprire
cos’altro, oltre ad ascoltarla, abbiamo fatto qualche domanda a Renato Francia
che ne è il direttore artistico.
Innanzitutto Renato
grazie per aver accettato di farci conoscere un po’ meglio Radio Hemingway e a
proposito: chiarito che è nata per gioco ma...grazie a chi? In quanti eravate e
a chi per primo (e quando) è venuta l’idea di far nascere una radio?
Intanto grazie a te per averci coinvolto, Radio Hemingway
nasce ufficialmente cinque anni fa da un gruppo di tre amici, come diciamo nella
nostra home page nasce per gioco, la curiosità di vedere come si poteva
trasmettere via web, all’inizio utilizzando gli spazi gratuiti che si trovano
sul web stesso, poi dopo pochi mesi la decisione di fare le cose seriamente con
spazi a pagamento che garantiscono una migliore qualità e qualche opportunità
in più. Credo che in fondo per chi ci lavora oggi, gratuitamente, nessuno di
noi percepisce un compenso, sia ancora un gioco un bellissimo gioco fatto
seriamente.
La storia dietro il nome?
Qui la cosa si complica, dietro al nome c’è la passione
per la letteratura, in realtà il nome nasce da una situazione di disagio,
qualche anno prima di Radio Hemingway, in un periodo di crisi lavorativa dovuta
ad un licenziamento, con un amico, uno dei fondatori della Radio tentammo di
aprire un locale, una specie di club dove alla parte enogastronomica unire la
musica e la letteratura, il progetto iniziale era ambizioso e rimase un sogno
nel cassetto per l’impossibilità di finanziarlo, come sai se non hai garanzie
da offrire nessuna banca di “presta” i soldi, e cosi niente fondi niente
Hemingway Club. Anni dopo, risolti i problemi di lavoro il “gioco” della radio
ed il nome è stata una ovvia conseguenza.
Nata in nome della
libertà, le radio sono sempre state associate al desiderio di libertà ...la
radio nasce “libera” in quanto spazio dove in teoria dar voce a chiunque, dove
far ascoltare la musica più disparata e programmi originali spesso legati al
territorio dove è la sede; tutto ciò è ancora valido al giorno d’oggi? Quanta
aria “libera” si respira ancora magari con le dovute differenze fra radio fm e
web radio?
Come dici tu la “Radio” nasce con l’idea di libertà,
un’idea che si basa su diversi concetti, quello della libertà di poter fare
altro mentre la ascolti ad esempio come dice Finardi nel suo brano “La Radio”
del lontano 1976: “Con la radio si può
scrivere, leggere o cucinare. Non c'è da stare immobili seduti lì a guardare. E
forse proprio questo, che me la fa preferire: è che con la radio non si smette
di pensare.”. Il secondo concetto di libertà è legato alla possibilità di
decidere cosa mandare in onda, avrai notato che spesso sulla nostra radio vanno
insieme a brani di artisti noti ed affermati i brani di artisti poco noti ai
più, molti di loro trovano spazio solitamente al di fuori dei circuiti
ufficiali, e la libertà di dare spazio a chi non è “legato” alle grandi
etichette che rende libera la Radio. Certo fare una scelta di libertà comporta
alcune scelte coraggiose, noi ad esempio abbiamo scelto di non mandare in onda
pubblicità per non essere condizionati dagli eventuali inserzionisti, e siamo
convinti che questa sia una scelta che alla lunga paga in termini di qualità ed
ovviamente di libertà.
Credo che il futuro
della radio, almeno di quella “libera” passi necessariamente per il web: le
frequenze per le modulazioni di frequenza sono ormai tutte occupate
esclusivamente da grandi network e per entrare nel settore fm servono spese
iniziali molto alte con una necessità dunque di avere subito un fatturato; il
web diventa l’unica possibilità per chi la radio ha desiderio di farla ma anche
la “direzione” scelta dagli ascoltatori che sempre più vi si indirizzano.
Quando le web radio entreranno nelle autoradio assisteremo alla fine delle
radio fm?
Personalmente ritengo che anche con l’avvento della radio
Web, la cara vecchia radio FM con il suo gracchiare rimarrà ancora in auge per
vari decenni, la radio web è quel qualcosa in più che permette a tanti
appassionati di trasmettere ed ascoltare la radio. D'altronde la scomparsa
della radio FM comporterebbe con molta probabilità un’eccessiva
regolamentazione, l’ingresso dei colossi dei media e la scomparsa dei piccoli
editori web ancora una volta con la limitazione della libertà di informazione,
notoriamente già scarsa in questo Bel Paese.
Il tuo è più amore per la radio o per la
musica?
Fin da giovanissimo ho avuto un irrefrenabile passione
per la musica, spendevo la mia “paghetta” in quelli che all’epoca chiamavamo LP
per poi ascoltarli fino a consumarli sul famoso stereo di selezione del Readers
Digest. Poi per un caso fortuito ho iniziato a lavorare in una delle prime
radio libere di Roma, e da lì è nata la passione per la radio, ai tempi la
radio si faceva ancora con due piatti su cui si faceva “girare” la musica, Era
il tempo delle dediche fatte in diretta e dei dibattiti telefonici mandati in
onda senza censura alcuna.
“Glocal” è una
sorta di nuovo termine che sta a indicare proprio la possibilità offerta dalla
nuove tecnologie di estendere al mondo intero l’offerta di arte che di partenza
è invece locale, questo vale anche per le web radio. Una bella opportunità o
solo una grande responsabilità?
“Glocal” è
sicuramente una grande opportunità, oggi con la nostra piccola radio arriviamo
in tutto il mondo, ed insieme a noi la musica ed i format che mandiamo in onda,
ma credo sia anche una grossa responsabilità da più punti di vista, intanto la
costanza, iniziare l’avventura radiofonica e poi terminarla perché non si fanno
migliaia di ascolti o perché il lavoro che una web radio “seria” impone è
estremamente elevato nuoce a tutte le web radio, un ascoltatore che vede
sparire le radio le vedrà come un gioco e non come una realtà che può fare
qualcosa di innovativo nel mondo dei media, quindi ritengo che gestire una web
radio in questo momento sia una responsabilità nei confronti sia di chi ascolta
sia di chi come noi trasmette, nonché nei confronti di coloro che producono i
format e di coloro che ci inviano la loro musica.
Nelle vostre
programmazioni trovano spazio sia brani conosciuti e autori famosi che brani di
autori emergenti spesso sconosciuti al pubblico e questo rende ancora più
interessante la playlist permettendo all’ascoltatore di scoprire qualcosa di
nuovo. Che tipo di riscontro avete da parte di chi vi segue per questo tipo di
scelta?
Io
credo che il mix sia premiante proprio per quello cui accennavi tu, la
possibilità di conoscere e riscoprire la musica nota e di scoprire nuovi autori
meno noti ma certamente non meno validi, Questo impone però un’attenta
selezione perché mandare in onda di tutto indipendentemente dal livello
musicale rischia di diventare controproducente, mutuando una frase famosa direi
che: “la vita è troppo breve per ascoltare brutta musica”;
Da esperto in
materia vorrei la tua opinione sulla “salute” della nuova musica prodotta in
Italia e che tipo di differenze trovi ci siano con quella prodotta fino a
qualche anno fa, magari anche in riferimento alla crisi del mercato
discografico.
Purtroppo oggi la crisi, vera o presunta, del mercato
discografico non consente l’emergere di nuovi artisti e così si punta sui nomi
di una volta, ma è poi vero che non ci sono più i cantautori o le band in grado
di fare musica come si faceva una volta? Io credo non sia cosi, da questo punto
di vista le case discografiche puntano sul successo facile che è di fatto
quello indotto dai “Talent”, ormai emergono quei tre o quattro cantanti che
vincono uno dei tanti talent che affollano le reti televisive, credo ce ne sia
almeno uno per ogni grosso gruppo editoriale, ma la realtà è che si tratta di
un successo effimero, quanti di loro durano più di una stagione, basta poco per
essere dimenticati, una nuova stagione televisiva ed il nostro talento viene
dimenticato, sono veramente pochi quelli che rimangono in auge. Io sono
convinto che si faccia ancora tanta buona musica, il difficile è scoprirla, se
è vero che il mondo del web con i social offre l’opportunità di presentarsi al
pubblico è anche vero che è spesso dispersivo, tra i milioni di video
pubblicati sui canali come you tube o simili è quasi impossibile andare alla
ricerca di nuovi talenti, anche per questo il ruolo delle web radio può essere
importante nel rilanciare un panorama musicale importante che si sta perdendo.
La musica può riservare ancora sorprese a
conoscitori esperti?
Ti
rispondo in maniera sintetica: certamente. E credo che la riprova di ciò sia
proprio nei brani che come noi trasmettono molte web radio.
Un consiglio da dare a chi volesse
sottoporvi del materiale da mandare in onda?
Più che un consiglio è un invito inviateci i brani in
formato MP3 o Wav, i link su you tube con bellissimi video sono
interessantissimi ma ci costringono ad un lavoro spesso eccessivo, corredate i
brani con una breve nota su di voi e sulla vostra produzione, inviate sempre
più di un brano per dare a chi vi ascolta la possibilità di farsi un’idea
completa su di voi, insomma dateci una mano a scoprirvi, un’ultima cosa siate
pazienti, tutti noi lavoriamo in radio come secondo lavoro e non sempre riusciamo
a rispondere in tempi rapidi per mancanza di tempo.
Come è
possibile contattarvi?
Attraverso
tutti i mezzi canonici, facebook, Mail Twitter, whatsapp ed sms, non ti do qui
tutti i riferimenti, ma sono facilmente reperibili sul nostro sito.
Avresti un artista emergente da
consigliarci e da andare subito ad ascoltare?
In
questo modo mi spiazzi, citarne uno solo sarebbe fare torto agli altri e quindi
te ne cito più di uno, a nostro giudizio tutti molto bravi: Rossella Fornaroli,
I Fanastici, Tokarev, i Dea, e tanti altri ma se ti capita ascolta Silvano
Staffolani, magari lo conosci già ne vale la pena. Veramente difficile, fosse
per me citerei tutti quelli che abbiamo in onda in questi anni di lavoro in
radio.
Grazie
Renato e a tutti voi buon ascolto su www.radiohemingway.net (ma prima scoprite qui di seguito Rossella Fornaroli e I Fanastici consigliatici da Renato).
venerdì 3 giugno 2016
una raccolta di liriche quasi del tutto dimenticate salta fuori, a sorpresa, da un cassetto...ogni tanto i cassetti bisogna pure aprirli, non pensare unicamente a chiuderli bene.
“FRAMMENTI”
1) Frammenti
2) Passanti
3) Oro
4) Niente in comune
5) Ludus
6) Tango
7) Palazzolo - Festa di San Sebastiano
8) Il seppellimento di Santa Lucia
9) Per caso
FRAMMENTI
Frammenti messi insieme
a ricomporre qualche cosa
e non si sa che sia.
Queste immagini avute
dopo tanti tentativi
non promettono niente di buono.
Fossero almeno ricordi
sarebbero scuse.
Frammenti di opinioni colte in strada
o da qualche altra parte
io non so
sì che lo lo
ma che sai
tu che non sai
e non disse nemmeno una parola.
Queste scatole cinesi
in cui credo di essermi perso
si restringono sempre più
fino a soffocarmi.
Frammenti sparsi in erra
tanti piccoli momenti ormai passati
starò attendo che nessuno li calpesti
e non permetterò che vengano raccolti.
Mi farò custode di cose senza valore
eppure
di inestimabile importanza per me.
Come vorrei raccontarti
questi piccoli frammenti.
Io non so
sì che lo lo
ma che sai
tu che non sai
e non disse nemmeno una parola.
PASSANTI
guardavano così che lo fissavano tutte queste facce pallide nella luce serale voleva fissare un pensiero ma non ci riusciva aveva la sensazione che nella sua testa non ci fosse nient’altro che il vuoto
e allora tentò di fissare lo sguardo su una
finestra in alto ma i passanti si intromisero di nuovo il suo corpo era scosso dal tremito, il sudore lo bagnava” Edward Munch
Iniziò allora a parlare
rivolgendosi ai volti inespressivi che lo
circondavano.
La sua bocca vomitava parole
che si infrangevano contro sguardi avidi
pronti ad appropriarsi di tutto
senza nulla concedere.
Lui stesso non capiva il senso
di quelle sue parole
ma trovava confortevole
il suono della propria voce,
del resto,
l’unico suono udibile.
Trovava atroce essere
al centro dell’attensione
senza avere nessuna
possibilità di fuga
ogni tentativo di scappare
sarebbe stato inutile,
i passanti erano ovunque,
sarebbero stati ovunque.
ORO
mentre tutti continuano a chiamarmi
e io continuo a rispondere
è perso ogni contatto,
sono già altrove
alla deriva
nel tentativo di ricompormi
e dare un corpo al pensiero.
Continua ad afferrarmi il tempo
ogni volta che mi illudo
di riuscire a dimenticare
e mi riporta indietro
ancora qui
di nuovo qui.
Pasqualone ci interrompe
sempre sul più bello
prima o poi Lena mia
gl’insegnerò chi son io.
Ferma ora che ci siamo
pochi ritocchi qua e là.
Prima o poi Lena mia dirai
che il tuo sposo sono io.
Là tra le onde
ho lasciato il cuore e la mente,
qui a riva ho riportato soltanto il corpo
o quel che ne rimane.
E’ strano come la debole fiamma
di una candela
possa ricordarmi il mare
sarà perché entrambi
possiedono lo stesso silenzio
o forse per quegli strani spiriti
che li agitano.
Riposa,
riposa almeno per questa notte.
Interrompere questa interminabile fuga
fuori sulla spiaggia
come lo vorrei.
18 Luglio Port’Ercole.
Marinaio dove vai
fermati e ti farà un ritratto
sarà il più bello
come mai se ne sono visti.
Cardinal Scipione Borghese
ricordati di me
che non mi riesce di ripartire di qui
e ogni cosa rinvio al domani.
Mi guardo intorno e li vedo
sono tutti occupati in qualche modo
e nessuno bada a me.
Eppure io vorrei parlare con
ognuno di loro
e raccontare
e farmi raccontare
per potere infine dire
di averli un giorno conosciuti
ma hanno troppe cose da fare
e io non oso interrompere il loro lavoro,
ecco,
io starò seduto qui a guardarli
ad osservarli attentamente
in ogni loro movimento
e non li perderò mai di vista
per poter infine dire di averli un giorno
se non conosciuti,
almeno capiti.
NIENTE IN COMUNE
Cosa rimane di noi
che non abbiamo niente in comune,
solo i ricordi
appartengono ad entrambi ormai.
Neanche un colore
è uguale in noi.
Non cercarmi più
in quei quadri che
appesi là
sono al riparo dal tempo.
Confrontami bene
e forse capirai
che cosa è ancora rimasto di me.
Dici amami
non importa come ma
solo
solo quanto
dici
amami.
LUDUS
...ed al tempo sfuggì ogni controllo sull’uomo
ieri
oggi
domani
faccio confusione
tra il mai e il sempre
conosci me
più di quanto vorrei.
Faccio un tentativo
provo a uscire
a stare con la gente
poi mi nascondo
e da distante osservo.
C’era un “prima o poi”
che fine abbia fatto non so
“ascolta quest’anima che passa
quante cose racconta”
Occhi
passi languidi
lei porta lei
ed il mondo intorno scompare
in un gioco ad incastri,
lieve tormento
impreviste conseguenze.
PALAZZOLO 10.08.1997 - FESTA DI SAN SEBASTIANO
intruso
appena
notato
scompare
celebrante
catalizzatore
raccoglie
sacra
perversa
immagine
innalzata
bandiere
pesanti
braccia
acerbe
sostengono
luci
lumini
luminarie
elemosinanti
dissolvenze
apparizioni
onde…
Guarda con rassegnazione
caritatevole
compassionevole.
Una eterna contemplazione
due colossi divide
due colossi avvicina.
PER CASO
Per caso ti ho trovata
o forse sei tu ad aver deciso
che ci saremmo incontrati.
Per caso ti ho detto cose,
come avessi gridato il tuo nome
che subito sei accorsa
a chiedermi cosa volessi
non chi.
Ti era già chiaro
che solo a te mi rivolgessi.
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