Il
“cantiere dei sogni” è nuovamente aperto. La compagnia teatrale
di cui faccio parte sta preparando una personale versione della
storia di Peter Pan dove lo strano ragazzo avrà a che fare con
un'isola che c'è e in questo luogo le diversità costituiscono parte
essenziale di chi vi abita, perfino le disabilità non sono freni ma
stimoli per nuove avventure. Questo è il primo brano composto
appositamente per la cantante della compagnia, narra di un dialogo
tra Peter Pan e una delle sirene della palude, ciascuno prova a
convincere l'altro che non esiste l'impossibile e si può camminare
anche se non si ha le gambe, così come si può nuotare anche se non
si ha la coda.
IL
CANTO DELLA SIRENA
(testo e musica Silvano Staffolani)
In un giorno di pioggia e sole
può capitare
di vedere il mondo sparire
e tutt’intorno acqua solo acqua
e
niente a cui aggrapparsi
serrando le palpebre potrebbe
comparire
un ponte di colori da camminarci sopra
ma quando poi
ogni suono si farà
molto distante
rimarrà solo un
pensiero
che non potrai zittire
come farai a camminare se
non hai le gambe
come farai a nuotare se non hai la coda
ma c'è
un posto sulla riva del mare
dove le onde puoi indossare
e uno
scoglio dove riposare giusto un po'
prima di ripartire
in
un giorno di nebbia e buio
può capitare di vedere il mondo
sparire
e tutt'intorno acqua solo acqua
e niente a cui
aggrapparsi
quasi come un lamento che cresce di volume
ti
avvolge il nostro canto e non ti lascia più
dimentica gli affanni
dimentica i dolori
rimarrà solo un pensiero
che non potrai
zittire
come farai a camminare se non hai le gambe
come
farai a nuotare se non hai la coda
ma c'è un posto sulla riva del
mare
dove le onde puoi indossare
e uno scoglio dove riposare
giusto un po'
prima di ripartire
ma c'è un modo per camminare
se non hai le gambe e
c'è un modo anche per nuotare se non hai la
coda
ma c'è un modo per camminare se non hai le gambe e
c'è
un modo anche per nuotare senza la coda