Foto di Roberto Frey |
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Foto di Orlando Micucci |
Qualsiasi significato date al vostro sogno il 77 è il numero giusto da giocare, non solo per i diavoli ma anche per l’aver sognato di avere degli abiti da mago, aver immaginato di uccidere uccelli o aver visto delle penne colorate.
Infine il 77 è anche il numero di una delle fasi più belle della vita, quella che soprattutto chi ha lavorato con fatica desidera di più: la pensione. Nel tempo è cambiata anche la visione di questo stadio dell’esistenza che prima sembrava l’anticamera della vecchiaia e della morte mentre adesso, sempre di più, è vista come l’agognato traguardo da raggiungere per dedicarsi finalmente al relax ed agli hobby che gli impegni lavorativi non ci hanno permesso di coltivare, una nuova e serena stagione della vita da godersi con la maturità e la saggezza dell’età e degli obiettivi raggiunti.
Che staniate quindi il diavolo nei dettagli o che più facilmente diate importanza a un sogno o alle fasi della vita quotidiana, sappiate che c’è un numero per tutto e in questo caso il vostro numero è il 77.
Tra le pagine del romanzo invece le storie che vengono fuori non sono quelle della smorfia ma sono quelle dell'anno 1977 narrate attraverso i ricordi dell'autore che fa rivivere le sue esperienze, insieme a quelle del suo gruppo di amici di allora, di tutto l'arco dell'anno con un richiamo costante agli avvenimenti - tanti e variegati - che sono diventati storia della nostra nazione.
Tra la lettura di alcune pagine del libro, le domande di Giulia e la conversazione con i presenti, ho avuto modo di presentare alcuni brani ancora inediti; in apertura "dove sono finiti i fiori?" che è una mia versione in italiano di "where have all the flowers gone?" di Pete Seeger e Joe Hickerson scritta a metà degli anni '50, una ballata contro la guerra dove si ripete ad ogni strofa la domanda "quando impareranno/impareremo"? Evidentemente la risposta è mai, di stagione in stagione, di anno in anno torniamo a ripeterci e rivivere tutti gli errori che altri prima di noi hanno commesso.
Foto di Roberto Frey |
I tre brani successivi hanno i testi scritti da Tullio e sono strettamente collegati alle pagine del libro : "Giorgiana", dedicato a Giorgina Masi studentessa diciottenne uccisa durante una manifestazione in Piazza Belli a Roma il 12 maggio 1977. https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgiana_Masi
"Quattro dipoli", la canzone successiva, dedicata al mondo delle radio che nel 1977 sono la vera espressione di libertà e nel testo si narra proprio del momento in cui viene innalzata sul tetto l'antenna che servirà per portare quanto più lontano possibile il segnale radio.
L'ultima canzone "Marco Cavallo" https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Cavallo è invece il racconto di come l'arte possa riuscire a farsi portavoce del desiderio di libertà dei "residenti" di un manicomio che danno le indicazioni su come realizzare il loro personale cavallo di Troia che saprà abbattere perfino i muri pur di uscire, libero, fuori per le strade insieme a tutti i loro desideri, sogni e speranze.
Presto altri appuntamenti con 'E Riavulille !
Foto di Roberto Frey |
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