Translate

lunedì 28 dicembre 2015


IL DOMATORE DI PULCI
(un racconto breve di Silvano Staffolani)

Certo che lo so, il mio non è affatto un mestiere normale, un impiego di quelli che comodamente chiunque può svolgere da casa, pochi minuti al giorno per un buon reddito garantito; gli annunci dicono questo vero?
Io gli annunci non li leggo più, ho smesso subito dopo aver fatto la stessa cosa con l’oroscopo: nessuno dei due dice mai il vero..
Adesso leggo solamente le pubblicità dei grandi negozi e dei centri commerciali, quelle con i prodotti in offerta così rimango sempre aggiornato sulle ultime novità di cui, a onor del vero, poco mi interessa ma non si sa mai : meglio non rimanere troppo fuori dal mondo.
Da quando ho iniziato questo lavoro?  
Mi ricordo perfettamente, è da quando ho cominciato a cercare lei e da allora non ho mai smesso, sarà che sono sempre convinto che da qualche parte potrò rivedere il suo sorriso, sarà che nessuno mai mi ha detto il vero, sarà che in fin dei conti non importa, è che non ho un buon motivo per fermarmi.
Una scatola? No, questa non è una semplice scatola, devi guardare meglio: conoscendo quello che c’è dentro è un vero e proprio scrigno e lo porto sempre in tasca con me. I contenitori sono preziosi per il loro contenuto, non per il loro aspetto e se niente contengono sono solo involucri senza valore, un po’ come le persone.
Vado per il mondo con questo piccolo forziere, si capisce vero che viaggio molto?
E’ dalle scarpe consumate lo so, sono vecchie ma fanno ancora bene il loro lavoro e le trovo così comode che non mi decido ancora a cambiarle. Alcuni dicono che molto si può capire di un uomo osservando le sue scarpe, di me si può capire che sto poco fermo e che vengo da lontano, mica le trovi scarpe di questo tipo qui, assolutamente no.
Io preferisco dire che molto si può capire di un uomo ascoltando la sua voce più che guardando le sue scarpe, la mia è tonante perché è così che mi annuncio davanti alle finestre chiuse, altrimenti come potrebbero  sapere che sono arrivato in paese?
Dalla voce si può capire il carattere di una persona e se quello che dice è vero oppure no, se ha buone o cattive intenzioni; dalla voce di due persone che parlano insieme si può capire quanto siano simili e quanto possano andare d’accordo insieme, come gli strumenti musicali quando suonano e stridono se non sono accordati allo stesso modo; ciascuno può funzionare bene da solo ma per stare insieme agli altri bisogna accordarsi.
Sai come faccio io ad annunciarmi? Ho una canzone che intono come presentazione, senti senti:
“Hop Hop Hop c'è il domatore accorrete accorrete che lo spettacolo va a iniziare Hop Hop Hop”
“Hop Hop Hop ieri oggi e così sia ogni piazza è casa mia Hop Hop Hop”
“Per compagne ho queste tre e a te che non le vedi dico la colpa è un po’ la tua.”
All’inizio le persone sono sempre diffidenti, lo capisco perfettamente.
Chi ancora non mi conosce non sa, e chi non sa quando non è ostile prova paura, quasi sempre; se non ci fosse la curiosità innata della persone a farmi da alleata  io sarei già morto di fame.
Adesso immagino tu voglia conoscerle però fai attenzione : ridere non ti conviene perché sanno anche mordere, sapessi l’impegno, sapessi l’affanno per questi animali sapienti e tanto affettuosi.
Con lo sguardo compiaciuto di un padre orgoglioso osservo, ammiro e gonfio il petto, son contento ma non lo dico per abitudine o forse per timore di sciupare questo momento.
Sono belle sì sono belle e se a volte mi rabbuio è per la paura di essere abbandonato di nuovo per il primo cane rognoso che si trova a passare, è per nient'altro che paura se li allontano a calci sai?
Ecco vedi? Come quello là che non so da quanti giorni mi segue, “pussa via brutta bestiaccia vattene da qui”. Più tento di allontanarlo e più ritorna da me, valle a capire certe cose.
“Corre s'arriccia e s'inciampa, deglutisce e s'incapriccia poi fa il triplo salto mortale, s'intreccia si streccia poi ondeggia e vaneggia, piroetta e s'inchina” e parte l'applauso.
A volte capita che mi ritrovo con altri come me, giramondo di professione. Io cerco sempre di stare lontano dagli altri, non c’è lavoro per tutti e più siamo peggio stiamo; però ce ne sono due a cui voglio veramente bene.
La vuoi sentire la storia dell’uomo sui trampoli e della statua umana? Io l’avevo capito quasi subito sai? Quando un uomo sui trampoli sta troppo fermo c’è qualcosa che non va, da lassù puoi vedere più distante di ogni altro, da lassù il mondo sembra tutto tuo per questo non puoi trattenerti dal percorrerlo a grandi falcate. Io, anche se impegnato con  il mio spettacolo ho notato uno strano ondeggiamento e tentennamento di quelle lunghe gambe ogni volta che lui passava davanti alla statua umana. C’è anche stato un momento in cui l’ho sentito chiaramente sussurrare : “lo so che lì dentro batte un cuore grande” poi si è rivolto verso di me e guardandomi fisso mi ha detto “non si può mai sapere dove un cuore batte ma se lo senti allora devi cercare finché non ti riesce di trovarlo” io ho sorriso alle sue parole e subito lui se ne è andato. La statua umana impassibile non si è accorta di niente, o forse così voleva far vedere. Ho saputo poi che un giorno è successa una cosa stranissima, l’uomo sui trampoli se ne stava immobile vicino alla statua umana quando all’improvviso una corda, sai quelle corde grandi e spesse che usano anche i marinai? Ecco c’era questa corda arrotolata a terra quando si è sentito un flauto suonare e come fosse un serpente incantato una cima ha iniziato a ondeggiare e alzarsi da terra, da sola, quando è arrivata all’altezza delle sue mani anche la statua umana si è animata, la ha afferrata e ha iniziato a salire, salire fino a che il suo viso non si è trovato proprio di fronte a quello dell’uomo sui trampoli; dicono che lei abbiamo sussurrato “andiamo via” e lui prendendola tra le braccia se ne sia andato schivando le tante persone presenti. Io non so se sia vero oppure no, non li ho più rivisti ma prima o poi mi capiterà di incontrarli di nuovo e scoprirò come e andata veramente.
“Hop hop hop camminiamo in fila, il quarto sono io ma vedete solo me, giro il mondo col circo mio”.
“Se per tutta la vita un pazzo son stato guarire ora non posso.”
Adesso però devi scusarmi, ecco le richiudo ché non si sa mai, c’è sempre quel cagnaccio nei paraggi e comunque le hai viste no? Non racconto mica frottole io. Per lo spettacolo abbi pazienza e se magari ti trovi a passare di nuovo di qua fermati, magari sarà il momento giusto e potrai ammirarle all’opera. Nel frattempo scrivi pure di me e racconta di come riesco a meravigliare tutti.
“Son solo un uomo come tutti gli altri e a chi mi guarda e scuote la testa dico: non si compatisce la felicità. “
“Hop hop hop”

giovedì 17 dicembre 2015

Ci sono alcuni brani che non ho inserito in nessun cd anche se erano già ascoltabili sulla pagina soundcloud. Visto però che siamo alla fine del 2015 ho pensato di chiudere l'anno rendendo anche questi liberamente scaricabili come tutti gli altri perciò accomodatevi pure; li trovate qui alla voce 2015 - OUTTAKES.

lunedì 14 dicembre 2015

CONSIGLI DI LETTURA :
CHI MI HA UCCISO? recensione del libro di Giancarlo Trapanese (italic pequod edizioni - 2015)


Metti che ti presentino un libro il cui soggetto è “invito a cena con delitto”, la prima cosa che puoi pensare è che il tutto sarà estremamente banale e scontato visto quanti altrettanti scrittori si sono cimentati proprio con un argomento simile; può esserci la possibilità che, dato il punto di partenza, il tutto possa svilupparsi in maniera originale e/o comunque appassionare il lettore che viene a trovarsi tra le mani il volume scritto dall’autore Giancarlo Trapanese?
L’autore...e già, qui cominciano le prime sorprese perché abbiamo un autore certo che è proprio il suddetto giornalista scrittore ma, fin dalle prime pagine, si entra in contatto con un altro autore (e di quest’ultimo non ci è dato sapere il nome) ed è il misterioso latore delle lettere che alcuni personaggi hanno ricevuto, missive in cui li si invita a passare un fine settimana in una villa dove avrebbero ricevuto importanti comunicazioni a loro riservate.
I personaggi...ovviamente se c’è un autore ci sono anche i personaggi, si può però avere la certezza di sapere a quale categoria apparteniamo?
Si capisce fin dalle prime pagine che non troveremo niente di così rassicurante come una storia già letta, e se ci si aspettava una rilettura del classico giallo con il maggiordomo che ha sempre tutte le colpe ebbene la sorpresa è doppiamente piacevole perché la storia prende subito strane pieghe, a volte metafisiche, e ogni qualvolta finalmente si ha la certezza di aver dissipato la matassa e scoperto per primo il perché...ci troviamo di punto a capo.
Non c’è il timore si svelare la trama se si racconta che, ebbene sì, c’è una villa isolata, ci sono gli invitati a cena e...c’è un delitto ma tutto questo diviene una sorta di ricamo intorno alle vicende che, in qualche modo sono vicende dove qualsiasi lettore può riconoscere un po’ di sé stesso. I personaggi sono tutti ben identificati nei loro caratteri (sarà forse perché sono personaggi che provengono da altri libri?) e sembra di conoscerli da sempre, lo scrittore veramente grande è quello che con poche parole riesce a farti “vedere” ciò di cui sta parlando e in questo caso capiterà più volte di sentirsi osservatori presenti molto ma molto da vicino.
Le domande che man mano leggeremo nei dialoghi sono le stesse che spesso tutti noi ci facciamo, e magari alcune riflessioni ci aiuteranno ad avere alcune risposte che mai ci sono arrivate.
Possiamo sentirci vicini a qualcuno distante nello spazio e/o nel tempo? Possiamo cambiare in qualche modo il nostro destino o influenzare quello di chi abbiamo vicino? E’ data a tutti questa possibilità?
Giancarlo Trapanese prova a farci ragionare sull’argomento e fornisce alcune indicazioni utili affinché possiamo trovare la risposta più giusta per ciascuno di noi e che è possibile solo con la dovuta attenzione ai particolari che una vita troppo distratta spesso non considera.
Partendo da quella che potrebbe sembrare dunque una banalissima cena con delitto si arriva a concepire una storia sorprendentemente originale dove il tempo e lo spazio si fondono e il presente corre il rischio di dilatarsi cancellando ogni possibilità di futuro, non è forse una paura comune?
Vi renderete conto una volta terminato il libro che è già tempo di riprenderlo in mano, perché i personaggi che ci hanno salutato solo alcuni istanti fa attendono solo noi per tornare in vita, mica per una stanca e inutile ripetizione bensì per una ulteriore “parallela” possibilità.
Buona lettura.



mercoledì 25 novembre 2015



...nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà...


Se una web radio mette questo come slogan ho piacere di poter dire che le mie canzoni sono state inserite nella loro programmazione.
Dateci un ascolto, sentirete del buon rock di quello perennemente ribelle. 

 


martedì 24 novembre 2015



sul sito di radiocoop una recensione del mio album "qualcuna giunta a destino" a firma Antonio Bacciocchi (storico batterista dei Not Moving), un grande onore per me.

lunedì 23 novembre 2015

Padova – 22 novembre 2015 – 8° forum volontari della lega del filo d'oro –
Ecco la mia relazione in rappresentanza dei volontari delle Marche.





Talento Sociale e Contagio; mi è stato chiesto di portare una mia testimonianza a riguardo dei temi oggetto del forum;  mi è stato indicato che avrei dovuto sviluppare in particolar modo il “talento”, non ho fatto in tempo a chiedere il perché, la risposta era già pronta : “tu di talenti ne hai tanti”.  
Ohibò, e qui tocca rifletterci: davvero?  Be’ sicuramente se avere difficoltà a trovare una scusa per non dire di no è un talento allora in effetti sì ho molto talento!
Eppure la combinazione delle tre parole mi è sembrata essere come il cartello che segnala l’autostrada a tre corsie promettendo una strada che poteva portare molto lontano nel ragionamento e nella analisi, non poteva dunque che interessarmi e piacermi.
Definizione : “caratteristica per cui una persona è distinguibile dalle altre nell’affrontare in modo diverso sfide o comunque prove anche quotidiane - capacità di porsi di fronte ad una attività in modo del tutto differente rispetto alla maggioranza delle persone - segno di riconoscimento, fisico o mentale, che rende chi lo possiede unico rispetto a tutti gli altri “normali” – l’essere dotato di una non normale abilità per cui i “soliti” mezzi di comunicazione risultano poco idonei – l’essere unici in un ambiente costituito da tante persone tutte uguali” ; ora, partendo da questa definizione secondo voi stiamo parlando di chi ha una disabilità o di chi ha un talento? E’ possibile entro certi limiti descrivere entrambi nello stesso modo.  
TALENTO = ABILITA’ DIFFERENTE per…
DISABILITA' = ABILITA’ DIFFERENTE per…

Tutto questo ragionamento però non l’ho fatto certamente all’inizio del mio percorso come volontario che inizia nel 2007 ad Osimo, non potrei indicare quali siano realmente le motivazioni che mi hanno spinto ad avvicinarmi a questo tipo di volontariato, forse perché non si dovrebbe neanche avere una motivazione per fare quello che semplicemente dovrebbe essere una caratteristica dell’essere umano; ed ecco apparire anche il secondo termine “SOCIALE” (sociale agg. [dal lat. socialis, der. di socius, v. socio]) . – ; l’uomo non nasce per vivere in solitudine, l’essere sociale implica in tutti i mondi animali il relazionarsi tra individui della stessa specie e se è vero che noi tutti facciamo parte di una unica specie, quella umana, significa che per nostra natura non possiamo fare a meno di intrecciare rapporti con gli altri. Il mezzo per realizzare tutto questo, e vivere “sociale”, è uno solo: avere la voglia (e i mezzi) per comunicare con gli altri. La comunicazione è il mezzo attraverso cui la società si concretizza, avere l’abilità (il “TALENTO?”) di saper comunicare è la chiave per vivere bene; ciò non significa solamente essere in grado di trasmettere il senso compiuto di ciò che vogliamo dire, bisogna sapere anche capire quello che gli altri dicono a noi.
Quello che comprendi non può crearti diffidenza o paura, quello che comprendi è quello con cui puoi entrare in relazione.
Mi aspettavo, facendo il corso da volontario, di poter apprendere qualcosa in più che mi aiutasse a superare quella paura nei confronti di semplici estranei che mi capitava ogni tanto di incontrare in giro; il mio desiderio è stato realizzato e devo dire che ho imparato tanto, non solo sugli altri ma anche su me stesso.
Quando termina l’apprendimento teorico, dopo che tutte le istruzioni possibili ti sono state date arriva il momento della pratica con la domanda “e adesso? In che modo posso mettermi in gioco? Quali sono le mie capacità, le mie finora nascoste doti che posso mettere a servizio di chi ne ha bisogno? “
Non ci poteva essere risposta, non puoi sapere quello per cui sei più o meno portato, è facile sapere quello che a te piace fare, è facile immaginarti bravissimo in qualcosa o capacissimo di fare anche l’impossibile ma… sono gli altri che ti daranno la conferma necessaria.
Cosa so fare? Cosa mi riesci bene? Non so, intanto ci sono, eccomi … senza iniziare a camminare non ci si può dirigere da nessuna parte.
Quello che a me piace fare” è comunque un buon punto di partenza.
Mi piace l’arte in tutte le sue forme e guarda caso tra le attività proposte c’era anche un bel laboratorio teatrale, durante il corso da volontari ci hanno fatto vedere alcuni video di questo gruppo teatrale, forse magari un contributo che non fosse solo la presenza potevo anche darlo.
Se all’inizio la cosa che mi sembrava più importante era quella di ESSERCI fisicamente, far sentire la presenza, un po’ come un appoggio disponibile, un appiglio in caso di necessità (e continuo a pensare a questo come una cosa importantissima comunque), nel tempo ho cercato di avere un ruolo più attivo proponendomi anche per il FARE e non solo per l’ESSERE.
Da 8 anni faccio dunque parte del gruppo teatrale che si chiama “IL CANTIERE DEI SOGNI” e visto che tra le altre cose mi piace scrivere canzoni negli ultimi anni ho scritto alcune canzoni per i nostri spettacoli come per la TEMPESTA di Shakespeare che abbiamo portato in scena diverse volte sempre con successo e dove io ho avuto l’onore di suonare insieme a Milena che con la sua voce e il suo TALENTO dà senso a tanto di quello che io faccio, con Milena abbiamo poi suonato un’altra mia canzone nello spettacolo “SIAMO FATTI DELLA STESSA SOSTANZA DEI SOGNI” in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni della Lega. In tanti anni del nostro laboratorio abbiamo tutti avuto una evoluzione notevole, nel passato più o meno l’importante era esserne parte, oggi invece per ciascuno l’esserci è diventato naturale e scontato, il vero impegno preso è quello del fare tutti insieme e mettere insieme le capacità di ciascuno (TALENTI) per la riuscita collettiva (SOCIALE) di quello che tutti contribuiamo a far nascere e sviluppare. Lo spettacolo a cui stiamo lavorando ora “ORFEO e EURIDICE” è nato di comune accordo, sono stati consultati tutti i componenti del gruppo e si è fatta una votazione, ciascuno ha fatto le sue osservazioni ed il risultato, che sarà sicuramente ottimo, apparterrà a tutti.
Che forse siamo stati tutti contagiati? contàgio s. m. [dal lat. contagium, der. di contingĕre «toccare, essere a contatto, contaminare», comp. di con- e tangĕre«toccare»].
Tutte le parole possono avere diversi significati a seconda di come le usiamo, l’esempio più calzante è proprio la parola “CONTAGIO” che in genere viene usata in modo negativo, il contagio dall’altro lo si subisce e spaventa perché subito si pensa alla malattia, quel che viene dagli altri è sicuramente negativo; ma noi siamo fortunati perché possiamo scegliere e se siamo consapevoli di quello che vogliamo trasmettere e/o ricevere è a un buon contagio che puntiamo.
Tutti noi qui presenti abbiamo in comune un percorso formativo che inizia nel momento stesso in cui abbiamo iniziato a conoscere diverse problematiche comuni a tante persone, tutti noi abbiamo avuto e possediamo la stessa curiosità che ci spinge a non fermarci a quella che è l’apparenza delle cose ma piuttosto siamo spinti dalla voglia di capire e dalla voglia di fare.
TALENTO SOCIALE e CONTAGIO perché guardandoci ciascuno di noi sa di avere una caratteristica unica e particolare che sarebbe del tutto inutile e sprecata se non condivisa con chi abbiamo intorno, e chi abbiamo intorno aspetta solo di essere contagiato da quello che è un buon senso umano, niente più.

Siamo tutti foglie mosse dallo stesso vento - siamo foglie e mettiamo ali alle nostre radici




lunedì 16 novembre 2015


Radio Free ha aggiornato la classifica dei più votati e dopo tante settimane la mia "a spasso con il mio coccodrillo" è sempre lì e questa è una bella soddisfazione; ancor di più è vedere comparire anche un'altra mia canzone nella stessa classifica "la raganella".
Sempre una questione di animali dal colore verdastro si tratta!
Si può sempre votare inviando una mail con indicato il nome della canzone o dell'autore a "votaartista@radiofree.it "
Se volete ascoltare la radio e/o visualizzare la classifica aggiornata potete andare a questo indirizzo  :
http://www.radiofree.it/wordpress/index.php/vota-la-tua-top-free/

ed ecco la mia prefazione per il libro di Monica Pasero "Le avventure di Lillo il coccodrillo":

Cosa succede quando quello che immaginiamo, sappiamo per certo non esistere? Eppure questa è solo un’altra di quelle domande che non prevedono risposta, tutt’al più qualche momento di riflessione ma niente più.
La brava Monica Pasero di sicuro non si pone il problema di cosa possa o non possa esistere, ma guarda direttamente dentro di sé, fino a scoprire tutto un mondo di personaggi ciascuno così tanto reale, così ben descritto e dotato di così spiccata personalità tanto da pensarli alle prese con la vita di tutti i giorni, quella reale in cui ciascuno di noi è immerso distrattamente senza neanche accorgersene. Quella che non concede pausa alcuna né di riflessione né di ripensamento, ma che spinge affinché si vada avanti senza neanche domandarsi se è la nostra la strada che stiamo percorrendo. Cosa c’è di inusuale in tutto questo? I personaggi con cui voi lettori andrete a confrontarvi, hanno tutte le più belle caratteristiche degli esseri umani. Le qualità che ci fanno dire di essere migliori degli animali perché non ci comportiamo come tali ma... questi personaggi sono tutti animali! Qualcosa non torna.
I pochi umani presenti, sono poco più che un contorno di quasi nessuna importanza, non sono loro i protagonisti e capirete fin dall’inizio che tutta la scena è per questi strani animali così loquaci e capaci di ogni azione venga loro in mente.
Dicono che un vero scrittore non abbia una vita propria in quanto troppo impegnato a vivere quelle dei suoi personaggi: quante vite contemporaneamente starà dunque vivendo la nostra Monica?
Probabilmente ciascuna di quelle raccontate fra queste pagine, e con esse può piangere o ridere insieme alla strana banda che è riuscita a far incontrare.
E adesso a voi che leggerete le pagine a seguire: siete sicuri di essere pronti a vedere con altri occhi gli animali che d’ora in poi vi capiterà di incontrare nelle vostre giornate? Niente di quello che è descritto è impossibile, anzi ad uno sguardo attento è tutto molto probabile, se non già capitato direttamente anche a voi.
Seguendo la tradizione di tanti altri grandi scrittori che hanno dato voce a svariati animali, Monica aggiunge del suo e tratteggia personalità così forti che sarà per voi naturale riconoscere prima o poi i tratti fisici di qualcun altro (animale o non) di vostra conoscenza, vi verrà sicuramente da domandarvi: e Filippo come commenterebbe questo fatto? O ancora: questo piacerebbe sicuramente a Trippa... ma non abbiate così tanta fretta, saprete presto chi sono sia Filippo che Trippa che il loro più grande amico Lillo, e insieme a loro tanti altri che di sicuro vi faranno innamorare. La grandezza di uno scrittore sta nel farci dimenticare che stiamo semplicemente leggendo un libro stampato, una volta che ci ha preso per mano fin dalle prime righe riesce con padronanza a farci perdere del tutto fino a quando non ci conduce alla parola fine; ecco Monica Pasero riesce perfettamente a ospitarci in questo percorso di nuove scoperte, e sotto la sua guida sarà un piacere smarrirsi tra le parole. Si possono creare magie con le parole e la più grande di tutte è far apparire intorno a noi cose che non avremmo neanche sognato prima anche perché… “ma come: non ti è mai capitato di immaginarti a spasso con un coccodrillo?” “No, finora mai, ma da oggi in poi…”
Avanti, spalancate le porte che Lillo sta per entrare nel vostro mondo.
Grazie Monica.

Silvano Staffolani… o forse Gigi.

lunedì 9 novembre 2015

capita che c'è un bel libro in uscita e capita anche che io diventi uno dei personaggi protagonisti con tanto di mia versione "fumetto" in copertina. Il tutto nasce dalla mia canzone "a spasso con il mio coccodrillo" e tanto è bastato alla brava scrittrice Monica Pasero per lasciarsi ispirare e creare dunque tutta una banda di personaggi alquanto singolari e divertentissimi. Chi avrà la fortuna di leggerlo ne sarà entusiasta, non può essere altrimenti. P.s. nella storia mi trovate sotto il nome di "Gigi" :-) 
Buona e avvincente lettura a tutti voi. 




venerdì 6 novembre 2015

Nell'ultimo numero della rivista "Why Marche" tra i tanti interessanti articoli c'è anche una pagina a me dedicata con una intervista. Oltre ad essere distribuita in forma cartacea per tutta la regione è possibile anche la lettura integrale on line. 
Ecco il link 



martedì 3 novembre 2015

Capisci di essere fortunato quando ti capita di incontrare per caso uno di quei cantori tradizionali che vengono da un altro tempo, che si mostrano al richiamo di suoni che per loro sono stati il presente per così tanti anni ed oggi rischiano di diventare il passato. "Fatemi cantare per un po'" dice e così si fa un breve tratto di strada insieme, piacevolmente. L'età se impolvera lo spirito lo fa maldestramente ché bastano poche note per far riemergere tutta la carica e l'energia che altrimenti sarebbero rimaste beatamente nascoste. E' tempo di scrollarci tutti la polvere di dosso ci vuole davvero poco. Infinite grazie RINO di Genga ci sarà modo di fare altra strada insieme.



mercoledì 28 ottobre 2015


"Puoi dirlo a tutti", perché no? Che ieri sera sono stato ospite della trasmissione e con i due conduttori abbiamo chiacchierato piacevolmente di alcune cose e ascoltato qualche canzone. 
E' bello sentirsi "a casa" insieme agli altri anche se in realtà si è parecchio distanti nello spazio; la tecnologia aiuta molto in questo e skype ad esempio lo permette egregiamente, non che sostituisca (per fortuna) un tavolo intorno a cui sedersi magari con qualcosa da bere ma...nell'attesa che le distanze fisiche si riducano eccoci qua. 
Tutte le puntate di "puoi dirlo a tutti" si possono riascoltare e/o scaricare a questa pagina  
e se andate su quella del 27/10/2015 ascolterete anche me.
Grazie Fra (senza l'accento) - Grazie Indie Brett
 


lunedì 26 ottobre 2015

Per rimanere in tema di web radio : c'è una bella trasmissione radio (ma è anche un blog) che si chiama "Il garage ermetico", tutto le settimane la domenica sera potete ascoltarla su Novaradio Città Futura ( www.novaradio.info ) e per ogni puntata c'è un tema principale che viene affrontato e discusso. Il tutto in maniera molto divertente perché non è detto che le cose serie non possano anche essere piacevoli all'ascolto e strappare più di un sorriso. I conduttori sono una bella combriccola affiatata e ben preparata che sviscera ogni argomento affrontandone ogni possibile sfaccettatura, e non è detto che l'ascoltatore non impari qualcosa di nuovo mentre scherza insieme a loro. Le puntate dopo la diretta vengono inserite in un elenco podcast liberamente riascoltabile, nella trasmissione di ieri (tra le altre cose) hanno anche letto ed interpretato questo mio brano "CON UN DOTTORE (UNA MUTA CONVERSAZIONE" il tema era "il medico" e più o meno di questo si tratta. 
Per chi volesse la puntata di ieri si può riascoltare qui : http://podcast.novaradio.info/2015/10/26/il-garage-ermetico-25-ottobre-2015/  dateci un ascolto, vi piacerà. 




venerdì 23 ottobre 2015


No, non è un buon momento per le radio FM che trasmettono in Italia, puoi cambiare frequenza e stazione radio ma in genere le canzoni che trasmettono sono sempre le stesse, come fosse una unica playlist creata secondo i gusti di un unico autore, peraltro neanche tanto variegata ma sempre più appiattita. 
Altro che globalizzazione, ci sono miriadi di suoni da scoprire da ogni nazione ma qui si ascoltano solo quelli che poi andranno a riempire gli spazi immensi degli stadi dove la celebrazione della musica è pari a quella del calcio sport nazionale. 
A proposito: a quando lo scontro fra tifoserie opposte ad un concerto? 
Perché la musica come ogni altra cosa quando divide fa fare ancora più soldi di quando unisce e dunque presto metteranno in cartellone gruppi così distanti fra loro che sarà un vero piacere per qualcuno assistere allo scontro/incontro. 
Non tutto è perduto, ci sono tante web radio, e a breve saranno queste a sostituire le radio FM, dove la musica che viene trasmessa risponde a non altro che al gusto di chi la trasmette, che con passione ancora si impegna a scovare quello che c’è “in giro” semi nascosto al grande pubblico. 
Tra i programmi dove questo solitamente accade c’è “Puoi dirlo a tutti” (sì, come la canzone dei Tre Allegri Ragazzi Morti) in onda su Radio Pane Salame -www.radiopanesalame.it - e lo potete ascoltare il martedì sera a partire dalle 22:00 circa e...ma guarda un po’, martedi prossimo 27 ottobre a chiacchierare con i due conduttori ci sarò anche io magari con un paio di mie canzoni da ascoltare.
Buon ascolto a chi ci sarà a farci compagnia, per me sarà un piacere esserci.

martedì 20 ottobre 2015

L’ESEMPIO E L’ESPERIENZA 
(riflessioni per una giornata di crescita)
La storia di ciascuno di noi passa attraverso un percorso fatto di tanti tentativi di imitazione a cui fin da bambini, fin da neonati, non possiamo sottrarci. Tutto quello che impariamo, che diventiamo, ha un suo inizio nel momento in cui non facciamo altro che imitare l’esempio di qualcun altro; noi stessi potremmo dunque essere definiti come il risultato di imitazioni. Un chiaro esempio : il linguaggio. Il nostro esordio con uno degli strumenti principali attraverso cui avviene la comunicazione è proprio l’imitazione del suono, che poi diviene parola e acquista il significato che da principio ci era del tutto sconosciuto. La crescita personale non può che passare attraverso l’osservazione e la mera riproduzione di quanto abbiamo in precedenza vissuto come spettatori.
Ecco l’esempio che il mondo circostante ci offre, un esempio che nostro malgrado saremo tentati di seguire, prima ancora di capirne il significato.
E’ questa una breve riflessione a dimostrazione di come l’esempio che ci è stato fornito (e torniamo a pensare all’essere umano come neonato) diverrà anche il futuro stesso nella nostra crescita.
C’è un ma, come in tutte le cose c’è sempre una giusta obiezione da fare; nella giusta maturazione di ogni essere umano tutto quello che si è vissuto come mera imitazione deve necessariamente essere “assimilato” e fatto proprio, lo sviluppo e crescita individuale avverrà anche attraverso la rielaborazione di quanto da noi osservato; ecco dove possiamo iniziare a parlare di esperienza : esperienza è fare proprio un esempio che, anziché essere riproposto tale e quale, sarà filtrato attraverso il nostro vissuto. Esperienza sarà dunque la capacità e il motivo per cui la vita che viviamo non sarà una semplice copia del vissuto di qualcun altro ma unica e solo nostra come a noi solamente compete la scelta di quali esempi scegliere, seguire e/o fare nostri.
Ho analizzato chi riceve esempi che saranno dunque formativi per una crescita e per una consapevolezza futura di quello che siamo; ci sono però responsabilità importanti di cui parlare e sono quelle di chi di tale esempio è l’artefice. Non è sempre detto che quanto noi facciamo sia destinato a chi abbiamo accanto a noi.
L’arte è un settore del tutto unico perché capita molto spesso che il messaggio contenuto non passa direttamente; chi produce arte, in ogni sua forma, dovrebbe essere consapevole che l’esperienza contenuta nell’opera d’arte sarà mostrata (anche questo è un esempio) a un destinatario sconosciuto.
Un libro, una scultura, una canzone, una poesia. e l’elenco sarebbe troppo lungo per citare le varie forme artistiche, viaggiano per loro natura senza il controllo di chi le ha prodotte e giungono a destino senza possibilità di sceglierne i tempi o i luoghi.
L’artista ogni volta che si fa mezzo attraverso cui l’arte si  manifesta dovrà avere coscienza che il suo è un esempio, e anche se non c’è spettatore nell’immediato prima o poi troverà il giusto usufruitore; non è dato sapere quando, come o dove ma qualcuno prima o poi sarà toccato da una forma d’arte e saprà che è stata creata anche, se non unicamente, per lui.
La domanda che la nostra esperienza personale continua dunque a porci ogni giorno non può che essere :
“Che tipo di esempio vogliamo dare?”
Grazie a Maria Lampa per la bellissima giornata e per avermi dato lo stimolo per fare qualche riflessione in più .



Io e Simona Tamantini impegnati con un valzer/ballata  


ed eccoci alle prese con il tipico ballo marchigiano "il saltarello" con sul finale un chiaro invito al suonatore, il maestro Antonio Benigni, ad avere pietà di noi accorciando le strofe per arrivare alla chiusura, con richiesta di bombola di ossigeno finale :-) 


lunedì 19 ottobre 2015

… poi capita che ti ritrovi a suonare in una taverna dove ci sono tante tavolate e bella gente che ti sta a sentire con attenzione, tra gli altri un bambino che si mette seduto proprio di fronte a te e non smette mai di osservarti attentamente e tu gli domandi “e tu che diventerai? Un ballerino? Un cantante o un suonatore?" E lui non risponde.
Finite le canzoni te le vai con la raccomandazione al pubblico “e se vi capita di ritrovare le mie tonsille che sicuramente sono rotolate qui da qualche parte sotto i tavoli per favore riportatemele che mi servono ancora” e riponi la chitarra e fai per andartene quanto il bambino di prima si avvicina e ti chiama “signore, signore ho ritrovato le sue tonsille, tenga!!!” e tu ancora ridi :-)


martedì 13 ottobre 2015

questa sera all'interno del programma "Puoi dirlo a tutti" sulla web radio radiopanesalame.it avrete modo di ascoltare anche la mia musica. 
Il "PUOI DIRLO A TUTTI" Il  programma sperimentale di Radiopanesalame. Fra il diretur, da "studio", e Indie Brett, in viaggio nello spazio, nel tempo ma soprattutto in rete, vi condurranno alla scoperta di artisti, voci, brani e sonorità non convenzionali. 

lunedì 12 ottobre 2015


spesso mi domandano che cosa sia questa "mazurka clandestina" che ogni tanto mi sentite citare, in questo video, anche se il titolo riporta "flash mob", se ne può comunque capire il significato: le persone che si ritrovano a suonare in un piazza o via di una città o paese e con i ballerini a seguito portano vita e allegria con il suono della musica e dei piedi che ballano. Le splendide piazze dei nostri paesi sembrano fatte appositamente per ballare, perché non approfittarne. Nel video io sono quello con la chitarra e la maglia dei Ramones, ovviamente!

venerdì 2 ottobre 2015

da oggi e per tutta la settimana all'interno del programma "spazio indipendente" che si può ascoltare dalle ore 18:00 alle ore 20:00 su Rocko Web Radio ( www.rocko.it ), nella playlist insieme a tante altra buona musica ci sarà anche il mio brano "SPIAGGIA LIBERA".  Date un ascolto se potete




giovedì 1 ottobre 2015

oggi giovedì 01 ottobre alle ore 19:30 circa, all'interno del programma "suoni emergenti" in onda su www.extraradio.net ci sarà lo speciale dedicato al mio album "...qualcuna giunta a destino" a cura di Francesco Licari. Buon ascolto. clicca per andare alla pagina della radio

lunedì 28 settembre 2015

intanto sulla classifica che si può votare su www.radiofree.it "a spasso con il mio coccodrillo" è sempre in ottima posizione. 



giovedì 24 settembre 2015

Spesso vi consiglio alcune web radio da ascoltare, e sono quelle in cui si respira davvero un'aria diversa non legata a semplici regole di mercato ma piuttosto a passioni reali. All'interno di queste web radio ci sono persone che ancora credono in quello che fanno cioè promuovere la libertà in tutte le sue forme. Eccovi dunque radio Finestra Aperta (www.finestraperta.it) ed il programma "ai confini del mondo": perché non viaggiare un po' con loro? E prestissimo avranno anche una nuova sigla che ho avuto il piacere di realizzare. Buon ascolto.


Ai Confini del Mondo

Il viaggio, la scoperta, l’incontro con panorami diversi e culture sconosciute. 

Il viaggio può essere a bordo di un aereo verso un paese dalla parte opposta del pianeta, oppure a pochi minuti da casa per scoprire un angolo affascinante della nostra città, di cui non eravamo a conoscenza.
Il viaggio può essere rilassante, all’insegna del benessere, ma anche avventuroso e non senza ostacoli. E si sa, quando il viaggiatore ha una disabilità, questi non mancano.
Ma tutto si supera, se lo si vuole. E’ una questione di volontà e di organizzazione. Non rinunciate, quindi, al piacere della scoperta e lasciatevi ispirare dai consigli di Radio FinestrAperta.
Ai Confini del Mondo: in diretta martedì alle 15:30; in replica domenica alle 21:00.