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giovedì 30 giugno 2016

Sabato 9 e domenica 10 luglio 2016 sarò presente con i "Two Half Dogs" al 1° Recanati Art Festival, una bella occasione per tutti di passare bei momenti in una delle cittadine più belle delle Marche, dove ogni stradina è intrisa di storia, arte e cultura e dove la poesia è di casa. In entrambi i giorni sono previsti artisti e spettacoli un po' ovunque, nel sito sono indicati luoghi e orari di ciascuno : http://www.recanatiartfestival.com/programma/


mercoledì 29 giugno 2016

Venerdì 1° luglio 2016 a Castelfidardo (AN) avrà luogo il XIII festival della poesia e la serata avrà un bel programma veramente interessante. Tra le opere scelte dalla commissione e che verranno lette dagli attori della compagnia "Teatro Aperto" ce ne sarà anche una di mia composizione. 

Venerdì 1° luglio 2016 a Castelfidardo (AN) avrà luogo il XIII festival della poesia e la serata avrà un bel programma veramente interessante. Tra le opere scelte dalla commissione e che verranno lette dagli attori della compagnia "Teatro Aperto" ce ne sarà anche una di mia composizione. 

lunedì 20 giugno 2016



RADIO KILLED THE VIDEO STAR...ON MONDAY”
La rubrica “Radio killed the video star...on monday” si occupa di quelle radio (web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono spazio alla musica emergente / indipendente, nel tentativo di dare visibilità a certe sonorità per il solo piacere di farlo; con lo stesso piacere quest’oggi ospitiamo una radio dal nome...appetitoso!

Come una radio..più di una radio, è questa la descrizione quanto più sintetica possibile di questa web radio che trasmette dalla zona di Milano. Al pari di altre già ospitate in questo blog anche in questo caso sono alternate trasmissioni in diretta e messe in onda di podcast delle registrazioni già effettuate. Radio panesalame produce diversi format radiofonici che non sono solamente dedicati alla musica ma, nell’ottica di spaziare nell’immenso campo della cultura si occupano di molteplici argomenti; giusto per dare una scorsa ai nomi di queste trasmissioni possiamo trovare : A SUON DI DIGGEI - AFFETTATI MISTI - AGGIUNGI UN MONDO A TAVOLA - ALTA GRADAZIONE - AMERICANA - BORA RANDOM - DE RERUM MEMORABILIA - LA VOCE DEL GATTO - L'ANGOLO DEL KILLER - LE STUZZICHERIE DI WANDA - L'ORABLU - METAL LAB - MONOPLAY - PAN(DORO) E SALAME - QUANDO SI SPENGONO LE LUCI - SALAMIDNIGHT - SALAMORNING - SCHOOL OF ROCK - SKALO 21 - TUA PRINZ SENZA RITORNO - ULTIMA SPIAGGIA - UNA POLTRONA PER TRE
Quello che ala noi interessa è più precisamente “PUOI DIRLO A TUTTI” in onda ogni martedì sera alle 22:00 e che si presenta in questo modo : Il programma sperimentale di Radiopanesalame. Fra il diretur, da "studio", e Indie Brett, in viaggio nello spazio, nel tempo ma soprattutto in rete, vi condurranno alla scoperta di artisti, voci, brani e sonorità non convenzionali. Sarebbe il caso di conoscere un po’ meglio i due anche se già alcune note “di copertina” le hanno messe loro stessi : "Duermo poco, sueno mucho"
Mi chiamo Fra, mi raccomando senza accento. Odio i "quant'altro e gli "assolutamente" ma amo la musica, tutta la musica!! e così in una notte d'inverno ispirato da una Musa ho creato RadioPaneSalame..
e ancora : "Mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa."
Il mio nome è Indie, Indie Brett. Amo tutto ciò che è alternativo e non convenzionale. In questa radio sono il responsabile degli eventi live, ne vederete e sentirete delle belle...
Ecco allora qualche domanda a cui non hanno potuto sottrarsi :
Era una notte buia e tempestosa quando Fra e Indie Brett, intenti a catturare i suoni dei temporali dotati della migliore tecnologia si sono resi conto che forse...avrebbero potuto ripiegare su altre sonorità, sicuramente sempre non convenzionali ma comunque più...radiofoniche. Potrebbe essere andata così ma in realtà a chi, quando e come è venuta l’idea di “puoi dirlo a tutti”?
Radiopanesalame è passione, non è un lavoro. Nessuno ci dice, in base a qualche regola di mercato, cosa proporre a chi ci ascolta, per cui abbiamo lasciato guidare la nostra passione. Le radio FM commerciali sono obbligate, per questioni di sopravvivenza economica, a passare canzoni dettate dalle major, le grandi case discografiche. Noi questo obbligo non ce l'abbiamo per cui abbiamo pensato di poter dar voce a chi non viene visto come moneta ma come essere creativo, come persona che esprime... la propria passione. Da questo nasce Puoi dirlo a tutti.
In che modo riuscite a scovare i brani che poi inserite in scaletta? Sicuramente c’è dietro anche un bel lavoro di ricerca.
Fra
C'è molta musica oggi e si trova sotto il nostro naso, in rete. Ci sono molte piattaforme sul web, come Soundcloud, Bandcamp e Musicraiser che propongono artisti emergenti, che si autoproducono o che vengono prodotti da case discografiche che si muovono al di fuori dalle strade abitualmente battute dalle major. La nostra ricerca si muove principalmente tra questi 'canali' web e poi riceviamo brani direttamente dagli artisti o dalle case discografiche indipendenti che hanno ascoltato la nostra trasmissione.
Ora, come dicevamo nella risposta precedente, c'è più libertà di proposte e molte di queste non sono legate al mercato discografico tradizionale, e forse sono proprio queste le più curiose e interessanti.
A vostro parere la nuova musica indipendente / emergente prodotta attualmente in Italia è di un livello tale da poter essere considerata “internazionale” come proposta o legata invece ad un pubblico ristretto al paese d’origine?
C'è più scelta e differenziazione nelle proposte musicali. Non sappiano dire con precisione se posso essere considerate internazionali o no, di sicuro c'è più varietà di generi.
Secondo voi quali sono i fattori che non permettono una maggiore divulgazione della musica indipendente?
Il fattore principale è quello economico soprattutto riguardo a chi produrre musica non convenzionale, non legata a particolari melodie o a gusti delle masse.
La musica può riservare ancora sorprese a conoscitori esperti come voi? Vi capita spesso di pensare “questa è la solita musica” o viceversa sono più numerose le piacevoli scoperte anche spiazzanti? 
Nella varietà di proposte si riesce a trovare qualcosa di spiazzante anche se la maggior parte si muovono entro alcuni canoni già sentiti, non per questo però sono di qualità inferiore.
Indie Brett
Nel vostro programma ospitate spesso gli autori stessi dei brani che trasmettete, che idea vi sieti fatti dei nuovi produttori di musica?
Sono coscienti di tutte le difficoltà che ci sono per diffondere la propria idea di musica ma cercano di sfruttare al meglio le molteplici possibilità di diffusione.
Che tipo di riscontro avete dai vostri ascoltatori? Nel passato le radio potevano contare sulle “telefonate in diretta” oggi con il web sicuramente ci sono ulteriori possibilità.
Durante le nostre dirette c'è la possibilità di utilizzare la chat sul nostro sito per cui questo è il riscontro più diretto che abbiamo. Poi ci scrivono sulle nostre piattaforme web.
Web radio o radio FM ?
Per noi le web radio rappresentano il futuro, sia per la varietà di scelta che possono offrire sia per la modalità di ascolto. Non dimentichiamoci però alcune realtà in FM che non si limitato a trasmettere brani commerciali ma fanno informazione e cultura.
A differenza di una normale trasmissione radio che va in diretta la vostra rimane comunque disponibile come podcast per un ascolto successivo, una responsabilità in più o una opportunità?
Il podcast è sicuramente un'opportunità e rappresenta la libertà di ascoltare quello che si vuole e quando si vuole.
E’ ancora possibile identificare la musica per generi? 
Certamente. Anche se si sono certi artisti che si muovono trasversalmente la maggiorparte ha una connotazione sonora ben precisa.
Puoi dirlo a tutti che sono stato io a farti un occhio nero con la matita blu...recita il testo della canzone dei Tre Allegri Ragazzi Morti che avete scelto come sigla...c’è forse qualcuno a cui vorreste fare un occhio nero, anche senza la matita blu?
Tantissimi, ma non possiamo fare nomi ;-)
Un consiglio da dare a chi volesse sottoporvi del materiale da mandare in onda?
Un recapito da lasciare a chi volesse contattarvi?
A queste due domande diamo una sola risposta: se volete un megafono per far sentire le vostre produzioni musicali inviate le vostre crazioni a puoidirloatutti@radiopanesalame.it
Grazie Fra, grazie Indie Brett, a voi tutti un buon ascolto : 
Radio Panesalame è raggiungibile all’indirizzo www.radiopanesalame.it





lunedì 13 giugno 2016


“RADIO KILLED THE VIDEO STAR...ON MONDAY”
La rubrica “Radio killed the video star...on monday” si occupa di quelle radio (web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono spazio alla musica emergente / indipendente, nel tentativo di dare visibilità a certe sonorità per il solo piacere di farlo; con lo stesso piacere quest’oggi siamo in compagnia di un programma radio : RIPFACTOR.
Un po’ contest e un po’ vetrina dove presentare artisti emergenti, Ripfactor pur sotto diverse vesti e formati è presente sul web da diversi anni e si può ascoltare alla pagina www.riplive.it. La trasmissione, nel suo formato più completo, è in onda in diretta il venerdì sera con la presentazione di tre artisti emergenti e il martedì mattina nella versione “aspettandoripfactor” dove si possono ascoltare le canzoni degli artisti che nelle puntate a seguire saranno intervistati. Tanto spazio dedicato alla musica emergente dunque. Vediamo di farci raccontare qualcosa in più proprio da chi prepara il programma:


Avrei la curiosità di sapere quando e come nasce l’idea del programma Ripfactor e se ha la stessa data di inizio della radio o è arrivata successivamente.
RipFactor nasce come evoluzione de “Il Trampolino”, un programma del 2010 che dedicava dei passaggi radiofonici a svariate band emergenti della zona del Legnanese (Milano).
Onestamente il programma nacque per essere sicuri di avere ascoltatori interessati alla fruizione del podcast, visto che erano i diretti intervistati, e per trovare band da contattare in caso di live nei locali in cui volevamo farci conoscere. L’entusiasmo con cui però le band travolsero il programma, ci fece capire che avevamo in realtà trovato una loro esigenza: quella di ricevere spazio mediatico e non essere considerate solo come uno strumento per riempire locali e vendere birre. Da lì l’idea di dare spazio reale alle band non si è più fermata.
Nel 2012 il Trampolino diventa RipFactor, che nel tempo assume diverse forme: comincia imitando il più celebre X-Factor televisivo (con tanto di giudici e ospiti), passando dal RipOnTour (con esibizioni live per le band) fino al format-vetrina di questa stagione.
Il vostro è un lavoro di squadra, tra l’altro ben affiatata da quanto si può percepire dalle vostre conversazioni, e di lavoro ce n’è tanto: la ricerca degli artisti, l’ascolto del materiale che vi arriva, il documentarsi per preparare le interviste, la parte tecnica, l’aggiornamento dei social network e non credo sia tutto; come vi dividete i compiti e...in quanti siete per far funzionare alla perfezione il tutto?
Innegabilmente il lavoro è molto, e la necessità di un team organizzato si è subito trasformata in un obbligo. Per fortuna l’essere una radio che da oltre cinque anni contatta band e artisti ci ha fornito un bacino di utenza molto vasto, che si è subito prestato a partecipare al programma, ma anche la pubblicità fatta internamente dai programmi durante tutte le dirette porta decine di band a contattarci settimanalmente. Da qui in poi la redazione si muove per preparare il materiale inerente gli artisti e dare quindi modo agli intervistatori di essere preparati e a conoscenza del maggior numero di informazioni possibili. Per rispondere precisamente alla tua domanda abbiamo un team di due persone che si occupa di raccogliere le adesioni alle interviste e al primo passaggio radiofonico, sei intervistatori e quattro persone che si occupano poi di preparare le schede artista e i contenuti multimediali sul sito. Come dicevi all’inizio, una bella squadra affiatata.
La vostra è una posizione alquanto privilegiata per l’ascolto di quanto di nuovo si sta producendo a livello musicale, potreste dare un giudizio sulla “salute” della creatività nel nostro paese
La nostra è indubbiamente una posizione stupenda, perché permette di venire a conoscenza delle nuove realtà con un leggero anticipo rispetto alla massa (ormai internet ha reso fruibili tutti questi contenuti a tutti, noi però continuiamo ad averli in anteprima :D ). Per poter esprimere un giudizio a livello di salute però dovremmo avere delle competenze che al momento non ci spettano, in Riplive.it non siamo luminari della musica, siamo in primis degli ascoltatori, e quindi ti posso dire che quello che stiamo ascoltando è un buon momento a livello tecnico-artistico, si sento tantissime canzoni di buon livello, che hanno raggiunto oltretutto ottimi risultati anche a livello di registrazione, a volte per i potenti mezzi di cui tutti siamo provvisti oggi, altre per i servizi offerti dai professionisti che sono oggigiorno più accessibili. Quindi il polso dei musicisti è molto buono, forse però è il polso dei sognatori nel mondo della musica che è un po’ debole. Nelle interviste sento poche volte il forte entusiasmo di chi è pronto a superare qualsiasi ostacolo, e molto più spesso è sostituito da molte scusanti sul perché oggi non si riesca a vivere di musica. Scusanti il più delle volte lecite, ma mi viene da pensare che in nessun campo oggi (ma forse mai) ci sia stato qualcosa di semplice da raggiungere che possa garantire soddisfazione economica e morale, quindi tornando a bomba alla tua domanda iniziale direi … la musica italiana c’è … tiriamo fuori le palle.
Con la speranza che quanto prima venga definitivamente vietato l’uso del termine “indie” per la musica emergente, quali sono i generi più frequentati tra quello che vi sottopongono?
I generi … leggo molta ibridazione, se mi passi il termine, nei brani che riceviamo. Mi capita molto spesso di alzare la testa in redazione mentre eseguiamo il primo ascolto e chiedere (a chi magari la musica la scrive o la produce) che genere sia il pezzo in play. Le risposte ormai sono le più disparate Elettro Folk, Alternative Prog, Hip Pop, e via discorrendo, quindi non avrei una risposta precisa. Penso che la musica si stia amalgamando con Elettronica e Rap usati come contaminatori per il canonico Rock e Pop.
Trovate cambiate in qualche modo le proposte che vi sono arrivate nel corso degli anni, ci sono mode e/o generi identificabili e legati ad un certo periodo come nella musica mainstream o è un fattore non valido per la musica emergente?
La moda influisce indubbiamente, due anni fa ad esempio arrivava Rap in una quantità impressionante, oggi sento una forte corrente di elettronica nei pezzi che ci arrivano, però riscontriamo (ovviamente nelle interviste) che sia anche gli artisti più recenti, oltre a quelli più navigati, affondino ancora fortemente le mani nelle radici degli anni 60/70. Quindi penso che le mode influenzino più la scelta del genere contaminate che quello da contaminare (contaminazione ovviamente usata in senso positivo di sperimentazione).
E’ molto difficile intervistare un autore emergente di cui, in effetti, si sa poco? O forse la curiosità di scoprire quello che di nuovo ha da dire aiuta?
L’intervista in realtà, a parer mio, è più semplice perché l’intervistato vive ancora l’intervista come qualcosa di positivo e non come routine, e nelle interviste emergono ancora aneddoti inediti e situazioni mai narrate. Ovviamente l’intervistatore dovrà trovarle e farle emergere, e questo potrà essere fatto solo attraverso una forte preparazione non pensando mai che avendo di fronte un artista di minor successo rispetto a quelli più conosciuti, quella sia un’intervista da sottovalutare e considerare banale.
Forse la parte difficile è anche il rovescio della medaglia di quanto appena scritto, gli artisti sono poco avvezzi alle interviste e spesso magari mancano di verve. Lo stesso può accadere per l’intervistatore (che è un ruolo veramente molto difficile) che dovrà percorrere migliaia di minuti di registrazione prima di essere a suo agio e divenire un buon traghettatore. 
Le web radio, a differenza delle “sorelle” che trasmettono in modulazione di frequenza, riescono a dare molto spazio alla musica emergente e indipendente, in una idea di libertà finalmente presente in un mezzo di comunicazione così importante come la radio. E’ risaputo che la grandi major discografiche sono anche le proprietarie dei grandi network radio quindi è facile capire il condizionamento di chi si ritrova a dover contribuire all’incremento di un fatturato industriale. Quello che si sente dunque in fm più che rispecchiare un gusto musicale spesso è legato a diritti d’autore da riscuotere a cui si punta più che alle vendite di cd. Ora se volete potete anche considerare quella che segue come una battuta ma...vi sentite addosso il peso di sostenitori e salvatori della musica più pura fatta principalmente di e per passione?
Guarda, come ho detto prima, RipFactor nasce per dare visibilità sia agli artisti attraverso il nostro bacino di utenza, sia a Riplive.it attraverso il pubblico della band. Quindi è facile pensare di star facendo qualcosa di moralmente alto, dando voce a chi al momento non ha la forza di raggiungere i vertici canonici, però, sarò sincero, credo che non sia così, o ancor meglio … non viene recepito così, in primo luogo dagli artisti, molte band hanno trovato i loro primi passaggi radiofonici ed interviste, attraverso realtà come la nostra, e al momento la trovano figa e composta da persone “troppo avanti”, “contro il sistema” e via discorrendo, poi magari piazzano una canzone giusta e scompaiono dal circuito delle piccole radio (e non è solo un problema di filtro degli uffici stampa, volere è potere). Quindi, il mio lato romantico mi vede ancora armato scudo e spada pronto a dar voce e broadcasting a tutti gli artisti ancora inermi, il quarantenne che c’è in me, ormai più cinico, pensa invece che sia una questione di opportunismo: noi diamo spazio agli artisti che possiamo raggiungere e loro di contro si concedono alle realtà che possono raggiungere. Ma forse … è più bella la tua visione ;) 
Se nelle radio fm il principale mezzo di contatto con gli ascoltatori è sempre stato il telefono quale può essere considerato quello della web radio? E-mail, social network, chat, sms, whatsapp o….?
Il contatto con gli ascoltatori, utilizzando il broadcasting è strano. La diretta anche nel migliore dei casi ha un buffer di almeno 30 secondi, questo significa che se facessi una domanda ora … dovrei aspettare in silenzio una telefonata per il tempo del mio buffer … cosa che rende l’interazione diretta più problematica, di solito usiamo i social network, in modo da lanciare più che altro degli spunti su cui poi la base di ascoltatori possa dialogare, purtroppo una stima dice che ogni 800/1000 ascoltatori, 1 interagisca … capisci che puntare su un programma di relazione (reale) tra speaker e ascoltatori, per una webradio è abbastanza difficile. Il contatto con gli ascoltatori quindi avviene in maniera esterna alla diretta, lanci la canzone, controlli social-telefoni-mail e vedi se qualcuno ha interagito … o anticipando la tua prossima domanda, interagirà.
C’è una ulteriore differenza sostanziale con le radio fm ed è la possibilità di riascolto nel web attraverso il podcast. In teoria è possibile, spesso molto probabile, che il programma sia ascoltato (e riascoltato) maggiormente nei giorni successivi piuttosto che durante la trasmissione in diretta. In qualche modo chi fa il programma deve tenere conto degli ascolti “futuri”?
Ti riporto la nostra realtà, magari altre webradio annuiranno, magari scopriremo di essere soli soletti in questa situazione. Le dirette non fanno ascolti … nel senso, persone ci sono, i dati lo dimostrano, ma non sono così tante da poter giustificare il costo, sia di tempo che di vil denaro, che realizzare un programma e mandare avanti una webradio necessitano.
I Podcast invece, sono la soddisfazione lì ci sono i numeri che ti fanno sentire una vera radio.
Quindi sai che stai parlando con delle persone, ma, non sai quando ci parlerai, e questo a mio parere va tenuto in considerazione. Noi spesso ci rivolgiamo agli ascoltatori nel futuro lanciando richieste che un domani saranno il presente dell’ascoltatore o addirittura il passato, rispetto a quello che ci aspettavamo. Basti immaginare le elezioni, che siano quelle americane, o quelle del comune di Roma, oggi ne parli, fai le tue previsioni e chiedi agli ascoltatori del futuro di controllare come è andata … ma se il podcast sarà ascoltato tra 10 o 15 anni (sperando siano ancora rintracciabili), di quali elezioni staremo parlando? Cosa dovrà risponderci l’ascoltatore?
Riplive.it The Next Step, questo è il nostro claim ed è rivolto proprio all’idea di capire quale sia il vero valore del media webradio, che a parer nostro oggi è ancora sfruttato in maniera inefficace, scimmiottando più che altro la sorella maggiore con l’antenna. Lo sfruttamento del concetto legato al podcast è sempre una delle diatribe maggiori in redazione, quindi concludendo … bisogna tenere in considerazione la fruizione futura del podcast? Per noi sì. Come farlo? The Next Step (appena lo scopriamo te lo scrivo)
Si può pensare ad un archivio di podcast come ad una biblioteca del futuro dove andare a ripescare gli argomenti che ci interessano? E se così fosse quale potrebbe essere il tipo di catalogazione da utilizzare?
Questa è la domanda più facile a cui rispondere in questa intervista. Sì.
Per quanto riguarda il sistema di catalogazione è lo stesso sistema utilizzato per ogni contenuto legato ad internet, tag e hashtag in modo da essere indicizzati dai motori di ricerca e ritrovabili sui vari social network. Internet è già una gigantesca biblioteca, gli hashtag dei social ci permettono rapidamente di accedere a tutti i padiglioni e trovare quello che cerchiamo.
E’ vero che avete attacchi di orticaria acuta quando sentite le parole “tribute band”?
il Fratus
Effettivamente non sono un amante delle tribute band, e qui parlo di gusto personale come persona non come radio (sono ilFratus), comprendo e anzi forse sprono ad iniziare in stanzetta e in saletta di registrazione in questo modo, smontare i propri miti, imparare dai loro errori e dai punti di forza. Poi però devi camminare con le tue gambe, altrimenti non credo che tu possa essere considerato un musicista al 100% forse rischi di fossilizzarti solo nell’essere un buon, o magari ottimo, performer … altrimenti non ci sarà la tua anima veramente in quello che fai, ma l’eco di quella di un altro. Poi come ho scritto prima … chi mai sarò io per giudicare?
Una raccomandazione da dare a chi vuole sottoporvi qualcosa da trasmettere?
Scriverci via mail è il sistema più semplice (da questo punto di vista i social sono un po’ più macchinosi), basta inviare due righe di presentazione e il link per accedere al brano online. Poi la redazione accenderà la macchina del Ripfactor e ti ricontatteremo per fissare un’intervista, in tanto il tuo pezzo verrà passato in radio. E’ un sistema semplice … e come tutte le cose semplici … funziona.
Il contatto per chi è interessato dove poter inviare il materiale?
Per la serie "adotta un emergente" ci consigliereste un artista da andare subito ad ascoltare?
In Redazione ognuno ha il proprio, ma una delle band che ha convinto più o meno tutti sono i The Manzi.


Come ascoltare RipFactor :
Riplive.it la ascolti cliccando play sul nostro sito www.riplive.it, se lo fai il venerdì sera dalle 21.00 ascolterai la diretta del Ripfactor … oppure qui trovi tutti i podcast (http://www.riplive.it/podcasts/ripfactor)

E' stato un vero piacere essere in compagnia di RipFactor, grazie a "ilFratus" per la disponibilità e buon ascolto su www.riplive.it   








giovedì 9 giugno 2016

magari ogni tanto è bene che io vi ricordi che la mia musica è possibile scaricarla gratuitamente, basta andare alla pagina sotto riportata / maybe sometimes it's better to remind that you can download my music for free, go to the link below :
http://cartolinedautore.blogspot.it/p/dove-scaricare-gli-album-gratuitamente.html

lunedì 6 giugno 2016



“RADIO KILLED THE VIDEO STAR...ON MONDAY”
La rubrica “Radio killed the video star...on monday” si occupa di quelle radio (web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono spazio alla musica emergente / indipendente, nel tentativo di dare visibilità a certe sonorità per il solo piacere di farlo; con lo stesso piacere quest’oggi ospitiamo una radio dal nome che molto richiama la letteratura: siamo dentro un libro o dentro una radio? 



“Nasce per gioco, in nome della libertà, una libertà che tentano ogni giorno di toglierci. Cerchiamo di riprendercela prima che sia troppo tardi. Buon ascolto su Radio Hemingway “ già basterebbero queste parole di introduzione che si leggono sulla home-page, basterebbero a far decidere per un ascolto più che attento alla ricerca della libertà che sia quella suggerita da una canzone, o dalla pagina di un libro, o da un paio d’ali; un po’ di tutto questo lo ritroviamo nelle trasmissioni di questa web radio e per scoprire cos’altro, oltre ad ascoltarla, abbiamo fatto qualche domanda a Renato Francia che ne è il direttore artistico.
Innanzitutto Renato grazie per aver accettato di farci conoscere un po’ meglio Radio Hemingway e a proposito: chiarito che è nata per gioco ma...grazie a chi? In quanti eravate e a chi per primo (e quando) è venuta l’idea di far nascere una radio?
Intanto grazie a te per averci coinvolto, Radio Hemingway nasce ufficialmente cinque anni fa da un gruppo di tre amici, come diciamo nella nostra home page nasce per gioco, la curiosità di vedere come si poteva trasmettere via web, all’inizio utilizzando gli spazi gratuiti che si trovano sul web stesso, poi dopo pochi mesi la decisione di fare le cose seriamente con spazi a pagamento che garantiscono una migliore qualità e qualche opportunità in più. Credo che in fondo per chi ci lavora oggi, gratuitamente, nessuno di noi percepisce un compenso, sia ancora un gioco un bellissimo gioco fatto seriamente.
La storia dietro il nome?
Qui la cosa si complica, dietro al nome c’è la passione per la letteratura, in realtà il nome nasce da una situazione di disagio, qualche anno prima di Radio Hemingway, in un periodo di crisi lavorativa dovuta ad un licenziamento, con un amico, uno dei fondatori della Radio tentammo di aprire un locale, una specie di club dove alla parte enogastronomica unire la musica e la letteratura, il progetto iniziale era ambizioso e rimase un sogno nel cassetto per l’impossibilità di finanziarlo, come sai se non hai garanzie da offrire nessuna banca di “presta” i soldi, e cosi niente fondi niente Hemingway Club. Anni dopo, risolti i problemi di lavoro il “gioco” della radio ed il nome è stata una ovvia conseguenza.
Nata in nome della libertà, le radio sono sempre state associate al desiderio di libertà ...la radio nasce “libera” in quanto spazio dove in teoria dar voce a chiunque, dove far ascoltare la musica più disparata e programmi originali spesso legati al territorio dove è la sede; tutto ciò è ancora valido al giorno d’oggi? Quanta aria “libera” si respira ancora magari con le dovute differenze fra radio fm e web radio?
Come dici tu la “Radio” nasce con l’idea di libertà, un’idea che si basa su diversi concetti, quello della libertà di poter fare altro mentre la ascolti ad esempio come dice Finardi nel suo brano “La Radio” del lontano  1976: “Con la radio si può scrivere, leggere o cucinare. Non c'è da stare immobili seduti lì a guardare. E forse proprio questo, che me la fa preferire: è che con la radio non si smette di pensare.”. Il secondo concetto di libertà è legato alla possibilità di decidere cosa mandare in onda, avrai notato che spesso sulla nostra radio vanno insieme a brani di artisti noti ed affermati i brani di artisti poco noti ai più, molti di loro trovano spazio solitamente al di fuori dei circuiti ufficiali, e la libertà di dare spazio a chi non è “legato” alle grandi etichette che rende libera la Radio. Certo fare una scelta di libertà comporta alcune scelte coraggiose, noi ad esempio abbiamo scelto di non mandare in onda pubblicità per non essere condizionati dagli eventuali inserzionisti, e siamo convinti che questa sia una scelta che alla lunga paga in termini di qualità ed ovviamente di libertà.
Credo che il futuro della radio, almeno di quella “libera” passi necessariamente per il web: le frequenze per le modulazioni di frequenza sono ormai tutte occupate esclusivamente da grandi network e per entrare nel settore fm servono spese iniziali molto alte con una necessità dunque di avere subito un fatturato; il web diventa l’unica possibilità per chi la radio ha desiderio di farla ma anche la “direzione” scelta dagli ascoltatori che sempre più vi si indirizzano. Quando le web radio entreranno nelle autoradio assisteremo alla fine delle radio fm?
Personalmente ritengo che anche con l’avvento della radio Web, la cara vecchia radio FM con il suo gracchiare rimarrà ancora in auge per vari decenni, la radio web è quel qualcosa in più che permette a tanti appassionati di trasmettere ed ascoltare la radio. D'altronde la scomparsa della radio FM comporterebbe con molta probabilità un’eccessiva regolamentazione, l’ingresso dei colossi dei media e la scomparsa dei piccoli editori web ancora una volta con la limitazione della libertà di informazione, notoriamente già scarsa in questo Bel Paese.
Il tuo è più amore per la radio o per la musica?

Fin da giovanissimo ho avuto un irrefrenabile passione per la musica, spendevo la mia “paghetta” in quelli che all’epoca chiamavamo LP per poi ascoltarli fino a consumarli sul famoso stereo di selezione del Readers Digest. Poi per un caso fortuito ho iniziato a lavorare in una delle prime radio libere di Roma, e da lì è nata la passione per la radio, ai tempi la radio si faceva ancora con due piatti su cui si faceva “girare” la musica, Era il tempo delle dediche fatte in diretta e dei dibattiti telefonici mandati in onda senza censura alcuna.
“Glocal” è una sorta di nuovo termine che sta a indicare proprio la possibilità offerta dalla nuove tecnologie di estendere al mondo intero l’offerta di arte che di partenza è invece locale, questo vale anche per le web radio. Una bella opportunità o solo una grande responsabilità?
“Glocal”  è sicuramente una grande opportunità, oggi con la nostra piccola radio arriviamo in tutto il mondo, ed insieme a noi la musica ed i format che mandiamo in onda, ma credo sia anche una grossa responsabilità da più punti di vista, intanto la costanza, iniziare l’avventura radiofonica e poi terminarla perché non si fanno migliaia di ascolti o perché il lavoro che una web radio “seria” impone è estremamente elevato nuoce a tutte le web radio, un ascoltatore che vede sparire le radio le vedrà come un gioco e non come una realtà che può fare qualcosa di innovativo nel mondo dei media, quindi ritengo che gestire una web radio in questo momento sia una responsabilità nei confronti sia di chi ascolta sia di chi come noi trasmette, nonché nei confronti di coloro che producono i format e di coloro che ci inviano la loro musica.
Nelle vostre programmazioni trovano spazio sia brani conosciuti e autori famosi che brani di autori emergenti spesso sconosciuti al pubblico e questo rende ancora più interessante la playlist permettendo all’ascoltatore di scoprire qualcosa di nuovo. Che tipo di riscontro avete da parte di chi vi segue per questo tipo di scelta?
Io credo che il mix sia premiante proprio per quello cui accennavi tu, la possibilità di conoscere e riscoprire la musica nota e di scoprire nuovi autori meno noti ma certamente non meno validi, Questo impone però un’attenta selezione perché mandare in onda di tutto indipendentemente dal livello musicale rischia di diventare controproducente, mutuando una frase famosa direi che: “la vita è troppo breve per ascoltare brutta musica”;
Da esperto in materia vorrei la tua opinione sulla “salute” della nuova musica prodotta in Italia e che tipo di differenze trovi ci siano con quella prodotta fino a qualche anno fa, magari anche in riferimento alla crisi del mercato discografico.
Purtroppo oggi la crisi, vera o presunta, del mercato discografico non consente l’emergere di nuovi artisti e così si punta sui nomi di una volta, ma è poi vero che non ci sono più i cantautori o le band in grado di fare musica come si faceva una volta? Io credo non sia cosi, da questo punto di vista le case discografiche puntano sul successo facile che è di fatto quello indotto dai “Talent”, ormai emergono quei tre o quattro cantanti che vincono uno dei tanti talent che affollano le reti televisive, credo ce ne sia almeno uno per ogni grosso gruppo editoriale, ma la realtà è che si tratta di un successo effimero, quanti di loro durano più di una stagione, basta poco per essere dimenticati, una nuova stagione televisiva ed il nostro talento viene dimenticato, sono veramente pochi quelli che rimangono in auge. Io sono convinto che si faccia ancora tanta buona musica, il difficile è scoprirla, se è vero che il mondo del web con i social offre l’opportunità di presentarsi al pubblico è anche vero che è spesso dispersivo, tra i milioni di video pubblicati sui canali come you tube o simili è quasi impossibile andare alla ricerca di nuovi talenti, anche per questo il ruolo delle web radio può essere importante nel rilanciare un panorama musicale importante che si sta perdendo.
La musica può riservare ancora sorprese a conoscitori esperti? 
Ti rispondo in maniera sintetica: certamente. E credo che la riprova di ciò sia proprio nei brani che come noi trasmettono molte web radio.
Un consiglio da dare a chi volesse sottoporvi del materiale da mandare in onda?
Più che un consiglio è un invito inviateci i brani in formato MP3 o Wav, i link su you tube con bellissimi video sono interessantissimi ma ci costringono ad un lavoro spesso eccessivo, corredate i brani con una breve nota su di voi e sulla vostra produzione, inviate sempre più di un brano per dare a chi vi ascolta la possibilità di farsi un’idea completa su di voi, insomma dateci una mano a scoprirvi, un’ultima cosa siate pazienti, tutti noi lavoriamo in radio come secondo lavoro e non sempre riusciamo a rispondere in tempi rapidi per mancanza di tempo.
Come è possibile contattarvi?
Attraverso tutti i mezzi canonici, facebook, Mail Twitter, whatsapp ed sms, non ti do qui tutti i riferimenti, ma sono facilmente reperibili sul nostro sito.
Avresti un artista emergente da consigliarci e da andare subito ad ascoltare?
In questo modo mi spiazzi, citarne uno solo sarebbe fare torto agli altri e quindi te ne cito più di uno, a nostro giudizio tutti molto bravi: Rossella Fornaroli, I Fanastici, Tokarev, i Dea, e tanti altri ma se ti capita ascolta Silvano Staffolani, magari lo conosci già ne vale la pena. Veramente difficile, fosse per me citerei tutti quelli che abbiamo in onda in questi anni di lavoro in radio.

Grazie Renato e a tutti voi buon ascolto su www.radiohemingway.net (ma prima scoprite qui di seguito Rossella Fornaroli e I Fanastici consigliatici da Renato).






venerdì 3 giugno 2016

una raccolta di liriche quasi del tutto dimenticate salta fuori, a sorpresa, da un cassetto...ogni tanto i cassetti bisogna pure aprirli, non pensare unicamente a chiuderli bene.

“FRAMMENTI”

1) Frammenti
2) Passanti
3) Oro
4) Niente in comune
5) Ludus
6) Tango
7) Palazzolo - Festa di San Sebastiano
8) Il seppellimento di Santa Lucia
9) Per caso

FRAMMENTI
Frammenti messi insieme
a ricomporre qualche cosa
e non si sa che sia.
Queste immagini avute
dopo tanti tentativi
non promettono niente di buono.
Fossero almeno ricordi
sarebbero scuse.
Frammenti di opinioni colte in strada
o da qualche altra parte
io non so
sì che lo lo
ma che sai
tu che non sai
e non disse nemmeno una parola.
Queste scatole cinesi
in cui credo di essermi perso
si restringono sempre più
fino a soffocarmi.
Frammenti sparsi in erra
tanti piccoli momenti ormai passati
starò attendo che nessuno li calpesti
e non permetterò che vengano raccolti.
Mi farò custode di cose senza valore
eppure
di inestimabile importanza per me.
Come vorrei raccontarti
questi piccoli frammenti.
Io non so
sì che lo lo
ma che sai
tu che non sai
e non disse nemmeno una parola.


PASSANTI
“tutti i passanti lo guardavano in modo così strano e singolare e lui sentiva che lo
guardavano così che lo fissavano tutte queste facce pallide nella luce serale voleva fissare un pensiero ma non ci riusciva aveva la sensazione che nella sua testa non ci fosse nient’altro che il vuoto
e allora tentò di fissare lo sguardo su una
finestra in alto ma i passanti si intromisero di nuovo il suo corpo era scosso dal tremito, il sudore lo bagnava”    Edward Munch

Iniziò allora a parlare
rivolgendosi ai volti inespressivi che lo
circondavano.
La sua bocca vomitava parole
che si infrangevano contro sguardi avidi
pronti ad appropriarsi di tutto
senza nulla concedere.
Lui stesso non capiva il senso
di quelle sue parole
ma trovava confortevole
il suono della propria voce,
del resto,
l’unico suono udibile.
Trovava atroce essere
al centro dell’attensione
senza avere nessuna
possibilità di fuga
ogni tentativo di scappare
sarebbe stato inutile,
i passanti erano ovunque,
sarebbero stati ovunque.

ORO
Lontano ogni confine eppure ancora qui
mentre tutti continuano  a chiamarmi
e io continuo a rispondere
è perso ogni contatto,
sono già altrove
alla deriva
nel tentativo di ricompormi
e dare un corpo al pensiero.
Continua ad afferrarmi il tempo
ogni volta che mi illudo
di riuscire a dimenticare
e mi riporta indietro
ancora qui
di nuovo qui.
Pasqualone ci interrompe
sempre sul più bello
prima o poi Lena mia
gl’insegnerò chi son io.
Ferma ora che ci siamo
pochi ritocchi qua e là.
Prima o poi Lena mia dirai
che il tuo sposo sono io.
Là tra le onde
ho lasciato il cuore e la mente,
qui a riva ho riportato soltanto il corpo
o quel che ne rimane.
E’ strano come la debole fiamma
di una candela
possa ricordarmi il mare
sarà perché entrambi
possiedono lo stesso silenzio
o forse per quegli strani spiriti
che li agitano.
Riposa,
riposa almeno per questa notte.
Interrompere questa interminabile fuga
fuori sulla spiaggia
come lo vorrei.
18 Luglio Port’Ercole.
Marinaio dove vai
fermati e ti farà un ritratto
sarà il più bello
come mai se ne sono visti.
Cardinal Scipione Borghese
ricordati di me
che non mi riesce di ripartire di qui
e ogni cosa rinvio al domani.
Mi guardo intorno e li vedo
sono tutti occupati in qualche modo
e nessuno bada a me.
Eppure io vorrei parlare con
ognuno di loro
e raccontare
e farmi raccontare
per potere infine dire
di averli un giorno conosciuti
ma hanno troppe cose da fare
e io non oso interrompere il loro lavoro,
ecco,
io starò seduto qui a guardarli
ad osservarli attentamente
in ogni loro movimento
e non li perderò mai di vista
per poter infine dire di averli un giorno
se non conosciuti,
almeno capiti.

NIENTE IN COMUNE
Cosa rimane di noi
che non abbiamo niente in comune,
solo i ricordi
appartengono ad entrambi ormai.
Neanche un colore
è uguale in noi.
Non cercarmi più
in quei quadri che
appesi là
sono al riparo dal tempo.
Confrontami bene
e forse capirai
che cosa è ancora rimasto di me.
Dici amami
non importa come ma
solo
solo quanto
dici
amami.

LUDUS
...ed al tempo sfuggì ogni controllo sull’uomo
ieri
oggi
domani
faccio confusione
tra il mai e il sempre
conosci me
più di quanto vorrei.
Faccio un tentativo
provo a uscire
a stare con la gente
poi mi nascondo
e da distante osservo.
C’era un “prima o poi”
che fine abbia fatto non so
“ascolta quest’anima che passa
quante cose racconta”

TANGO
Occhi
passi languidi
lei porta lei
ed il mondo intorno scompare
in un gioco ad incastri,
lieve tormento
impreviste conseguenze.






PALAZZOLO 10.08.1997 - FESTA DI SAN SEBASTIANO
Folla
intruso
appena
notato
scompare
celebrante
catalizzatore
raccoglie
sacra
perversa
immagine
innalzata
bandiere
pesanti
braccia
acerbe
sostengono
luci
lumini
luminarie
elemosinanti
dissolvenze
apparizioni
onde…

IL SEPPELLIMENTO DI SANTA LUCIA
Guarda con rassegnazione
caritatevole
compassionevole.
Una eterna contemplazione
due colossi divide
due colossi avvicina.







PER CASO
Per caso ti ho trovata
o forse sei tu ad aver deciso
che ci saremmo incontrati.
Per caso ti ho detto cose,
come avessi gridato il tuo nome
che subito sei accorsa
a chiedermi cosa volessi
non chi.
Ti era già chiaro
che solo a te mi rivolgessi.