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Interviste

Intervista telefonica del 01 maggio 2020 trasmessa su www.radiofreelive.com


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Posted By: ultimamentelibera

Intervista a Silvano Staffolani

a cura di Ester Giuseppina Coppola

 1)      Ci eravamo lasciati con il progetto teatrale “Orfeo ed Euridice”. Come è andata?
Se era ancora un progetto quando ci siamo sentiti allora devo dirti che è diventata poi una bellissima realtà. Abbiamo portato in scena diverse volte la nostra versione di Orfeo ed Euridice ed è stato sempre emozionante. Per approfondire appena un po’ : sono membro di una compagnia teatrale che si chiama “il cantiere dei sogni” come parte delle attività che i volontari come me, unitamente agli operatori, portano avanti all’interno della “lega del filo d’oro” di Osimo, un centro riabilitativo per persone con menomazioni psico sensoriali; nel nostro Orfeo il finale era un po’ diverso dalla storia conosciuta perché sul finale qui Orfeo non si volta e il suo amore Euridice potrà tornare alla vita fuori dall’ade insieme a lui, non si volta perché è cieco (nella finzione come nella realtà l’attore che lo impersona) e dunque la sua disabilità lo rende vincitore. Il teatro è il luogo dove si può essere ciò che si vuole dunque è anche il luogo (o non luogo) ideale per far sì che l’impossibile diventi…possibile e prenderne parte attivamente riequilibra le disparità che la vita propone a tutti noi. Fare questo tipo di teatro dimostra che i limiti che tutti noi abbiamo sono solo quelli che ci impone la nostra mente. Nelle nostre rappresentazioni cerchiamo sempre di coinvolgere tutti i sensi e gli spettatori diventano anche loro protagonisti, quando pensiamo a una qualsiasi scena da realizzare abbiamo sempre alcune questioni da risolvere che non riguardano solo chi sta sul palco, tipo : “e se nel pubblico ci sono dei non vedenti? In che modo possono apprezzare quel che facciamo?” ; lo spettacolo deve essere fatto e percepito con  tutto il corpo, una vera e propria esperienza plurisensoriale. In Italia stanno crescendo moltissimo i festival di teatro con attori disabili e noi abbiamo partecipato a due fra i più importanti “lì sei vero” a Monza e “il giullare” a Trani, ora non resta che continuare e riaprire il nostro “cantiere dei sogni” per nuove avventure e io ci metto anche il mio ulteriore contributo scrivendo le canzoni per gli spettacoli come quelle che abbiamo usato in Orfeo ed Euridice (p.s. stiamo mettendo in scena la nostra versione di “Peter Pan” e sarà bellissima, inutile che ve lo dico vero?)
2)      Ci parli del duo Acefalo.
Ormai è da qualche anno che sto suonando in giro per l’Italia insieme a Lorenzo Cantori, come colonna sonora per i reading concerto che facciamo con Tullio Bugari che ne è la voce narrante oppure semplicemente con la nostra musica. Abbiamo un repertorio che comprende oltre ai brani scritti da noi (e tanti di quelli dei miei album) anche molti appartenenti al repertorio di musica popolare italiana che cerchiamo di recuperare e adattare al nostro stile. In tanti ci hanno chiesto: “ma il vostro duo come si chiama?” così è stato Lorenzo a trovare il nome, in realtà avrebbe dovuto essere “duo senza testa” ma esiste già, credo sia un duo del nord Europa e così abbiamo modificato in duo Acefalo. Sapete perché siamo senza testa? Entrambi siamo nati e cresciuti ad Osimo (provincia di Ancona, nelle Marche) e proprio gli abitanti del nostro paese a causa delle statue di epoca romana esposte nell’atrio comunale, tutte senza testa, sono chiamati osimani senza testa quindi …eccoci a rappresentare con il nostro nome le nostre 
origini. Insieme abbiamo suonato in qualsiasi tipo di evento come feste di paese, sagre, matrimoni o compleanni ma anche a teatro sia con nostri spettacoli (“Cantate per tutto l’anno”  – “Parole disperse / Canzoni ritrovate”) che come ospiti in quelli di altri. Esibirci con strumenti acustici come chitarra, organetto e tamburo a cornice, ci consente di poter portare la nostra musica ovunque senza bisogno di elettricità o impianti audio ecco perché siamo un po’ dappertutto. Ecco un nostro video in cui presentiamo “il cuore di un cantore” brano che abbiamo composto insieme e che spiega quel che succede a un povero cuore lasciato “in deposito” alla persona sbagliata.  https://www.youtube.com/watch?v=wBt4hwZS4Gc

3)      La pace secondo te è …
…troppo difficile da poter essere definita? Potrebbe essere la possibilità di vivere ogni istante con la consapevolezza di inseguire i propri sogni senza l’impedimento di nessuno, la capacità di godere di tutto quello che la natura ci offre perché anche se scontato molto spesso, per i motivi più disparati, ci è impedito o peggio ce lo impediamo noi stessi per …dimenticanza? La pace è una conquista non un regalo e dobbiamo sempre impegnarci duramente per mantenerla (se siamo fortunati) o lottare altrettanto duramente per ottenerla. Un sinonimo è sicuramente libertà perché senza l’una non esiste l’altra. La pace è poter guardare negli occhi chi abbiamo di fronte senza che nessuno dei due senta mai il bisogno di abbassare lo sguardo.
4)      Quale tra i tuoi album pensi che ti rappresenti meglio?
Quello che devo ancora scrivere, così come la mia più bella canzone è quella che non ho ancora composto. Credo che ogni album da me pubblicato sia rappresentativo di un certo periodo di tempo della mia vita, tra le parole e le note ci sono racchiusi giorni vissuti, persone incontrate, pagine di libri e storie che mi sono state raccontate, ci sono io con lo sguardo che si fa lente d’ingrandimento per un dettaglio che merita di essere fermato nel tempo e c’è la fantasia che alleggerisce i piedi pure quando cammini nel fango. Direi che tutti insieme mi rappresentano mi sono perso all’interno di ciascuno e chi li ascolta per ritrovarmi dovrà ascoltarseli tutti.
5)      Il tuo attuale progetto: portare in musica le parole di Gianni Rodari. Perché proprio lui?
Il tutto è nato dalla richiesta di Tullio Bugari di scrivere alcuni pezzi che potessero fare da sottofondo per delle letture proprio degli scritti di Gianni Rodari. Ho iniziato a leggerlo e il primo pensiero è stato : “troppo brevi, è impossibile dare un senso musicale compiuto a delle filastrocche così corte” poi però ho capito che il problema ero io, legato alla composizione del formato “canzone” con una durata standard. Analizzando bene mi sono accorto che buona parte di quelle filastrocche aveva già una processione melodica, sembrava fossero state scritte per essere cantate anziché semplicemente lette. Quando chi scrive parole lo fa avendo in testa l’andamento musicale per trasformare il susseguirsi di parole in frasi di senso compiuto…ecco chi poi trascrive in musica il tutto ha il lavoro estremamente facilitato. Gianni Rodari nella sua infanzia ha preso lezioni di violino per tre anni, era dunque un 
musicista pure lui ha solo cambiato il suo modo di comunicare al meglio con gli altri, dall’usare le note è passato alle parole. Devo dire che nella sua bibliografia i temi da lui trattati sono così tanti che…se fosse un musicista avrei detto di lui che “ha suonato ogni genere musicale classificato fino ad oggi”; io ho tentato un po’ di fare la stessa cosa nell’arrangiare la musica per i suoi scritti senza pensare a cose del tipo “filastrocca allegra, musica allegra” ma esplorando le sensazioni senza confinarle in alcuno schema/genere. Dall’impossibilità percepita inizialmente il tutto è poi proseguito molto velocemente, mi sono fermato dopo il diciottesimo brano però perché…me lo stavo sognando pure di notte Rodari e i suoi strampalati personaggi, ho pensato fosse meglio interrompere. In quanto a Gianni Rodari come autore posso dire che rappresenta un caso abbastanza unico tra quanto da me letto, sono in pochi ad aver usato la lingua italiana in questo modo avventurandosi in descrizioni di ogni tipo, spesso surreali ma sempre con una riflessione che ti entra in testa dopo la lettura, niente di quello che ha scritto semplicemente rimane dentro il libro quando lo chiudi ma ti entra in testa e ti costringe a pensare e ripensarci, il suo è un messaggio chiaro di monito per le sciocchezze che facciamo noi tutti esseri umani e un pro-memoria per quello che dimentichiamo spesso di fare, vivere bene e far vivere bene gli altri. Leggere Gianni Rodari è migliorarci un po’. Ecco l’indirizzo dove scaricare gratuitamente l’album https://drive.google.com/file/d/1FK2Ba9J_Lo7o1eLYneitWpWR6MAg9UOy/view?usp=sharing

6)      Qual è il prossimo progetto?
Durante la giornata del 25 aprile saranno disponibili per poter essere scaricate – sempre gratuitamente –  delle nuove canzoni inedite, il tema è quello della resistenza e dell’antifascismo di ieri e di oggi, la memoria serve anche per questo : dare voce a chi da solo non riesce a farsi ascoltare (o non può più nel caso dei protagonisti delle canzoni). Per ogni aggiornamento vi invito a venire a visitare il mio blog : https://cartolinedautore.blogspot.com/ ci troverete ogni informazione e l’indirizzo per poter scaricare la mia musica. Lasciate traccia del vostro passaggio, ogni commento sarà il benvenuto.


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