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lunedì 11 settembre 2017


“RADIO KILLED THE VIDEO STAR...ON MONDAY”
La rubrica “Radio killed the video star...on monday” si occupa di quelle radio (web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono spazio alla musica emergente / indipendente, nel tentativo di dare visibilità a certe sonorità per il solo piacere di farlo; con lo stesso piacere quest’oggi ospitiamo Francesco e Matteo di Green Stage Radio e a loro abbiamo fatto qualche domanda.
Alcune domande a FRANCESCO PELLOVINI :
Francesco Green Stage Radio nasce nel 2011 quale cassa di risonanza per dar voce agli artisti affiliati all’associazione Green Stage Events, in pochi anni è però diventata una vera e propria fucina di programmi originali – musicali e non – in una continua e inarrestabile crescita. Da quanti era composto il gruppo iniziale e a chi è venuta l’idea di costituire una web radio? Qualcuno proveniva da esperienze con le tradizionali radio fm?
L'idea di far nascere una web radio è nata nel 2010 da Alessandro Pellovini (mio figlio). Inserito nelle attività del Green Stage di promozione dei giovani gruppi emergenti come tecnico audio/ video / informatico ha costituito insieme ad un gruppo di amici, due per l'esattezza, un team dedicato appunto alla promozione degli artisti emergenti aggiungendo alle classiche attività svolte dal Green Stage la “Web Radio”. Questa ovviamente ha amplificato in maniera sostanziale la diffusione della musica emergente prima di quella locale (Foligno e dintorni) sino ad arrivare poi a ricevere richieste di inserimento nel palinsesto a livello Nazionale.  Questi ragazzi non avevano esperienze di radio FM solo tanti racconti di noi più “cresciutelli” che spesso qli parlavamo delle fantastiche “radio pirata” degli anni 70/80. Ricordo appunto le mie fantastiche esperienze vissute dal 76 al 78 presso RTL ( Radio Trevi Libera). Collaboratore del Green Stage era ed è anche Giorgio Contilli famoso Speaker di tante radio FM oggi direttore artistico di RGS nonché grande voce di “Radio Subasio”.
La web radio è una naturale evoluzione della radio fm o le differenze sono così sostanziali che non è possibile neanche paragonarle?
Hai detto bene, le differenze sono cosi sostanziali che un paragone non è possibile. Ad una prima analisi sembrerebbero simili con l'unica differenza che l'una ha una diffusione limitata ( FM) mentre l'altra ha una diffusione mondiale (web radio), ma ad un'analisi più attenta ci si accorge che la grande differenza, seppur importante, non è proprio questa, la grande differenza è che la web radio come la nostra, che dovremo chiamare “On Line Live Web Radio” per differenziarsi dalle innumerevoli web radio che trasmettono solo musica e non format radiofonici come RGS, è integrata nei Social. Oggi le On Line Live Web Radio sono integrate nelle pagine Facebook, instagram, twitter, interazioni immediate tra gli speaker ed il pubblico sono il pane quotidiano, durante la trasmissione in streaming c'è il team degli speaker ed il team dei “Web Social operator” che in tutte le lingue rispondono ad una enorme quantità di contatti. Già WhatsApp stà andando in discesa, le interazioni sono al 90% su messanger....quindi possiamo dire che oggi la Radio ( Web Radio) diventa un sistema bidirezionale di comunicazione e non unidirezionale come con le radio fm.
Attraverso la tecnologia attuale c’è la possibilità di avere un pubblico di ascoltatori teoricamente illimitato e internazionale (impossibile con le fm), nel realizzare i programmi da trasmettere questo è un elemento che frena o uno stimolo in più?
Come ti dicevo appunto nella risposta precedente questo aspetto universale è estremamente stimolante, in questo siamo anche noi in continua crescita, stiamo cercando formule per poter creare programmi che possano essere usufruiti da più culture nello stesso tempo (non parliamo solo di lingua), è una sfida bellissima ma che solo grazie alla musica è possibile affrontare perché la musica è un linguaggio universale. C'è appunto una trasmissione come la casa dell'indie o il salotto degli artisti che sono aperte anche a culture diverse e non solo a generi diversi di musica. Una ricerca importante che stiamo portando avanti in “RGS” è proprio sul linguaggio, il nostro progetto che si chiama “Ritorno Da Babele” sta studiando un sistema di conduzione radiofonica che permetta agli ascoltatori di tutto il mondo di poter ascoltare i programmi senza percepire la barriera del linguaggio. Sfide e crescita sono l'adrenalina che fanno di RGS una RADIO dinamica, giovane, proiettata nel futuro. Ma non dimentichiamo che RGS “Radio Green Stage” oggi ha un palinsesto, oltre ovviamente ad andare in onda H24, con ben 20 diverse trasmissioni LIVE ( tutti format originali RGS) condotte da un Team di 30 Speaker con un Staff tecnico di 6 persone che tutti i giorni, per passione, comunicano al mondo la propria voglia di musica universale seguendo il motto della nostra Radio nato in un momento molto difficile per la regione dove abbiamo la sede , l'Umbria. Proprio per essere vicini alle sfortunate popolazioni Umbre colpite dal sisma ultimo tutto lo Staff RGS ha operato anche in quelle zone al motto unico di “Voce e Anima”. Un motto nato da una delle nostre Speaker che ha così ben riassunto la nostra passione che è ora la linea che tutti, sia i vecchi che i nuovi appartenenti al Team RGS hanno nel cuore.
Green Stage Radio ha una bella collezione di podcast (registrazioni di programmi disponibili per il riascolto) nella pagina web, c’è una similitudine con gli scaffali di una biblioteca dove andare a riprendere un testo da rileggere?

Hai disegnato una bella immagine, quella della libreria. Le registrazioni delle varie trasmissioni sono in realtà l'anima della radio. La memoria storica è sempre stata la base di crescita di qualsiasi cosa, sia nelle civiltà che nella cultura comune dei popoli. Avere a disposizione i podcast di tutte le trasmissioni è in realtà un impegno gravosissimo per lo staff ma lo portiamo avanti perché è un'importante fonte di confronto, verifica di crescita e ovviamente dà la possibilità a chi non ha potuto seguire le trasmissioni LIVE di poterlo fare in qualsiasi momento e comunque interagire utilizzando la casella di posta e mail diretta@greenstageradio.it
Il programma che stai ancora sognando di realizzare?
Il jingle storico di RGS è “what you say is what you are”, “quello che dici identifica chi sei”. Quale migliore trasmissione quella che possa permettere a musicisti di tutto il mondo di esprimere il proprio pensiero musicale “live” in diretta Web Radio con la propria voce e con la propria musica che possa essere ascoltata dalle diverse culture musicali nel mondo e quindi allargare il panorama musicale che oggi è decisamente chiuso e vincolato, difficilmente siamo raggiunti da brani musicali di culture che non siano europee. Quindi la mia trasmissione che ancora è nel cassetto la potremo chiamare “sognando tutte le note del mondo”. Ringraziando per la possibilità di poter far conoscere quello che esiste dietro una Radio Web vorrei per ultimo inserire l'aspetto che nel nostro motto chiamiamo “Anima”. RGS è molto vicina alle problematiche sociali, ed è sempre disponibile a mettere la sua capacità comunicativa al servizio di quelle associazioni e attività che operano nel sociale. Amiamo definirci “La Radio Itinerante”. Si noi ci muoviamo, usciamo dalla nostra sede per trasmettere dai posti più impensabili ma con lo scopo appunto di tramettere la realtà delle cose vissute in prima persona, trasmettere l'anima degli eventi, delle situazioni e questo è possibile solo vivendo le situazioni stesse. Ora colgo questa occasione per mettere in evidenza un aspetto che ci vedrà in prima fila per  Il “Festival per le città accessibili” che si terrà dal 21 al 23 settembre 2017 a Foligno. Questo Festival dedica la sua attenzione alla capacità delle città di accogliere, includere e fare sognare. Ovviamente l'argomento è l'accessibilità delle città ai diversamente Abili. Noi saremo presenti alle varie conferenze ed attività trasmettendo in diretta l'evento, con le interviste dirette ai vari responsabili istituzionali e dando voce diretta alle persone che vivono queste situazioni a volte assurde per una “civiltà” come la nostra. Concludo, RGS “Voce e Anima” nel mondo con semplicità e passione, grazie. Francesco


“CASA DELL'INDIE”
La “Casa dell'Indie” è un programma radiofonico nato nel settembre 2016, condotto da Matteo “Maz” Rosi e Paolo Castagna. Inizialmente chiamato “Generazione di Fenomeni”, aveva come obiettivo quello di proporre agli ascoltatori musica di artisti e band emergenti italiani. Il 19 Settembre 2016 viene trasmessa la prima puntata di Generazione di Fenomeni, con il solo Maz alla conduzione. Nel Novembre dello stesso anno, si aggiunge alla conduzione Paolo Castagna, autore e conduttore di “Nerd Inside”, nonché fondatore del collettivo dei “Sorci Verdi”. Nello stesso periodo iniziano le prime interviste, sia telefoniche che con gli artisti in studio. Il primo ospite della trasmissione è stato Gianluca Benvenuti, artista della casa discografica genovese Neverland Records. A Dicembre 2016 viene messa in onda la prima Top 10 ufficiale della trasmissione, con i brani direttamente votati dallo staff di Radio Greenstage. Con il passare dei mesi il nome alla trasmissione iniziava ad andare un po' stretto, a causa di un cambio drastico del format. Infatti dopo la pausa di Giugno, la trasmissione viene ribattezzata con il nome di “Casa dell'Indie” che si prefissa come scopo quello di far conoscere agli ascoltatori le band del panorama indipendente italiano. Tra i vari artisti proposti e intervistati fino ad ora possiamo ricordare: Vanesia, Laura Bazzucchi, Keaton, JM, Melga, Zeman, Volvedo...

Alcune domande a MATTEO ROSI:
Matteo tu sei uno dei padroni nella “casa dell’Indie”, una delle tue responsabilità dunque è quella di presentare anche la nuova musica emergente, c’è ancora la curiosità da parte degli ascoltatori di prestare attenzione alla musica inedita?
Assolutamente sì, c'è una grandissima curiosità da parte degli ascoltatori. A volte capita che qualcuno ci scriva in privato per ricevere consigli su quale band o artista iniziare ad ascoltare, e questo non fa altro che rendere orgogliosi sia me che Paolo (il mio socio in trasmissione) di quello che proponiamo.
Tu ti sei innamorato prima della radio o della musica che la radio passava?
Ascolto sia la musica che la radio sin da quando ero piccolo con il vecchio mangianastri di mia sorella, quindi posso dire l'amore per tutte e due sia nato contemporaneamente. Con il passare degli anni sia la musica che le voci degli speaker delle varie emittenti radiofoniche mi hanno sempre fatto compagnia durante la giornata.
Come ti è venuto in mente di occuparti di musica indie?
Ho iniziato ad occuparmi di musica indie poco più di quattro anni fa, quando andai per la prima volta a vedere un concerto dei Ministri a Perugia. Erano usciti da poco con un nuovo album... fu amore a prima vista. Da quel momento ho iniziato ad approfondire tutte le sfumature all'interno del panorama indipendente italiano frequentando vari concerti e festival. Spesso capita che a fine concerto mi ritrovi nel backstage a parlare con gli artisti in persona. Poi è arrivata Radio Greenstage, che ha dato la possibilità sia a me che a Paolo di trasmettere la nostra passione agli ascoltatori.
La radio è stata per moltissimo tempo l’unico modo per poter far conoscere la nuova musica prodotta, attualmente sembrerebbe che questo ruolo appartenga ai talent show televisivi, solo un diverso mezzo utilizzato o a cambiare sono state anche le metodologie di produzione oltre che di promozione della musica stessa?
Con il passare degli anni i modi di produzione e promozione della musica sono cambiati: i Talent Show sono uno di questi e, secondo il mio parere, hanno abbassato drasticamente il livello qualitativo della nostra musica. Infatti sono pochi gli artisti usciti dai Talent che riescono ad avere una grande carriera musicale. Ma in tutto ciò la radio rimarrà il mezzo principale, e ovviamente migliore, per promuovere la musica. Quindi care band, inviate le vostre demo o i vostri EP alle radio! :)
 “Sembrerebbe” che i grandi network per trasmettere i brani richiedano un pagamento quasi come fosse uno spazio pubblicitario in vendita e niente più, anche nella musica indie però sta succedendo lo stesso con programmi e web radio che richiedono un compenso per interviste o trasmissione di canzoni. La musica deve essere considerata dunque nient’altro che una merce da vendere e acquistare?
Credo che la risposta sia nel mezzo: ho sempre affermato che la musica, come tante altre forme d'arte, non può essere considerata merce. Non può avere un valore oggettivo. Però d'altra parte, un artista non può andare avanti se non riceve un compenso economico per quello che produce. Quindi le band o gli artisti hanno il bisogno di vendere la propria musica, di conseguenza renderla merce d'acquisto.
E’ molto difficile intervistare artisti indie di cui magari qualcuno non così abituato a rispondere alle domande o il segreto è nella capacità dell’intervistatore di mettere a proprio agio l’intervistato?
Il compito principale dello speaker è quello di mettere a proprio agio l'intervistato. Ci sono artisti a volte più espansivi, a volte più timidi. Finora non abbiamo avuto alcuna difficoltà con i vari intervistati. Anzi, con alcuni di loro siamo diventati grandi amici e questo è una cosa davvero gratificante.
La “casa dell’Indie” ha già ospitato anche degli speciali con l’artista che ha suonato in diretta, una esclusiva importante che nel tempo lascia sicuramente una traccia…il vostro “libro degli ospiti” immagino si preveda di molte pagine, il prossimo passo saranno dei veri e propri concerti evento solo per voi?
Questo è uno degli obiettivi che insieme a Radio Greenstage vogliamo raggiungere. Riuscire ad organizzare un evento con gli artisti che proponiamo nella notra radio sarebbe fighissimo!
Il tuo consiglio a chi ha intenzione di produrre musica propria prima di iniziare a presentarla al pubblico o alle web radio?
Il primo consiglio che voglio dare è quello di avere la passione, senza di lei non si va avanti. Ovviamente lavorare sodo, evitare di essere influenzati da chi non ha le competenze necessarie. Un ultimo consiglio che do è quello di osare…nella musica, come nella vita, bisogna prendere qualche rischio.
Chi volesse sottoporre la propria musica per la “casa dell’Indie” in che modo può contattarvi?
Tutti gli artisti che vogliono proporre la propria musica in trasmissione possono tranquillamente scrivere sotto forma di messaggio privato alla pagina Facebook “RGS – Casa Dell'Indie”, oppure possono inviare una mail a matteo.rosi@radiogs.it
Per salutarci : chi ci consiglieresti di andare subito ad ascoltare fra gli artisti che ti è capitato di passare in radio? 
Il primo che voglio consigliarvi è JM, un ragazzo di Gualdo Tadino che ha un grandissimo talento. Poi vi consiglio di ascoltare i Fast Animals and Slow Kids (un nome una garanzia), gli Espana Circo Este (sonorità latine in chiave punk, consigliatissimi)... e infine i PopX, che con la loro musica elettronica hanno creato una sorta di dipendenza sia a me che a Paolo. Nella nostra pagina Facebook RGS – Casa Dell'Indie potete trovare altre band che vale la pena ascoltare. Grazie mille per averci dato questa possibilità di parlare di quello che noi amiamo!
Grazie Francesco e grazie Matteo per la vostra cortesia e a tutti voi appuntamento con l’ascolto su : http://www.radiogreenstage.it/
(per tutte le altre info sulla radio e per l’ascolto dei podcast : http://www.radiogs.it/ )












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