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lunedì 9 maggio 2016



“RADIO KILLED THE VIDEO STAR...ON MONDAY”

La rubrica “Radio killed the video star...on monday” si occupa di quelle radio (web-radio e fm-radio) che gratuitamente offrono spazio alla musica emergente / indipendente, nel tentativo di dare visibilità a certe sonorità per il solo piacere di farlo; con lo stesso piacere quest’oggi siamo in compagnia di RADIO41.
C’è chi dice che nel nome abbiamo già racchiuso il nostro destino, altri sostengono che invece ci tiene prigionieri del passato come una sorta di dna che si porta dietro il nostro patrimonio genetico tanto da condizionarci nel nostro modo di essere; e se nel nome c’è un numero? Il mistero è presto svelato: 41, o meglio 041 come un prefisso telefonico e nello specifico quello della zona corrispondente a Venezia. Abbiamo dunque “il” luogo da cui partire, e per provare a capire se anche i numeri raccontano di noi non resta che fare qualche domanda a Gianluca Mura che ci racconta qualcosa in più a proposito di RADIO41:
Data di nascita 1° aprile, che cosa può succedere festeggiando il compleanno della vostra radio in una data simile?
Inevitabilmente si finisce con qualcuno che poi parla di “pesce d'aprile”. Ma ci siamo abituati. Anzi, per noi è ormai un orgoglio: nascere nel giorno in cui nessuno ti prende sul serio e dimostrare invece che serio lo sei e tieni in piedi il tuo progetto per anni, a dispetto di qualsiasi ironia, è una bella sfida. Poi, e questo lo notano in pochi, 41 mette insieme le cifre 4 e 1, ed ecco il primo aprile ritorna. Insomma, era destino.
Come nasce e da chi, l’idea di creare una web radio? 
Nasce in primis come sfida tecnologica. Io sono un informatico e mi interessava dal punto di vista tecnico implementare uno streaming. Poi, visto che la grande passione è la radio e da anni sono speaker di una radio locale, il passo è stato immediato: assieme ad un collega abbiamo avviato il progetto, scucendo qualche quattrino a testa. Nel tempo, la web radio è cresciuta ed abbiamo trovato altri collaboratori.
La vostra radio nasce con una connotazione, almeno nel nome, riferita ad una zona ben precisa; in realtà ben presto utilizzando al meglio la potenzialità del web, cambia “direzione” non imponendosi più alcun confine, un processo naturale o una vostra scelta?
Direi un obbligo. Sono ancora convinto che la vera mission delle web radio sia quella di stare sul territorio, di seguire gli eventi locali un po' come le FM degli esordi. In altre parole, sposare il paradigma “glocal”. Però questo principio richiede, appunto, un grande lavoro sul territorio. Cosa che con le nostre forze, oggi, non possiamo ancora permetterci. Meglio quindi accantonare (per ora) la cosa e concentrarsi a fare al meglio quanto è invece fattibile.
Anche la programmazione, in un primo momento limitata alla musica prodotta con licenza Creative Commons, si amplia dopo la sottoscrizione dei contratti SIAE e SCF; un obbligo a cui è in effetti possibile sottrarsi o una scelta?
Ogni volta che giro su siti come Jamendo resto incantato dalla qualità delle cose che si trovano. Varrebbe veramente la pena far ascoltare solo quel materiale. Ma, se decidi di fare le cose sul serio, devi anche accettare il fatto che ignorare il mainstream e le hit del momento è decisamente una mutilazione. Senza contare che praticamente tutti gli artisti che ho sempre sognato di passare sulla web radio sono nel catalogo Siae: come potevamo rinunciarvi? Abbiamo quindi sottoscritto e, a dispetto delle critiche che si sentono contro Siae ed Scf, restiamo convinti che sia corretto pagare e lo facciamo senza drammi.
Radio41 è anche una testata giornalistica, dunque non solo puro e semplice “intrattenimento” ?
Essendo giornalista, sono automaticamente portato a pensare a conferenze stampa, accrediti per spettacoli e via dicendo. Credo che essere testata giornalistica sia un valore aggiunto e che offra alcune opportunità come, ad esempio, accedere alla sala stampa del Festival di Sanremo.
Si sta delineando una differenza davvero notevole tra la programmazione delle radio FM e quella della web radio, le prime sono sottoposte molto più rigidamente a regole di mercato e cercando di raccogliere quanti più ascolti possibili diventano anche sempre più simili le une alle altre, sia nei programmi che nelle playlist musicali; nelle web radio invece sono proprio le differenze a caratterizzare ciascuna radio. La web radio è secondo voi sinonimo di maggiore libertà?
Assolutamente sì. Nelle web radio non si hanno obblighi particolari e non si deve rendere conto a nessuno. L'unico vero obbligo è la correttezza. Si possono sperimentare formule impensabili in FM.
Si sente sempre più spesso parlare di autoradio predisposte per l’ascolto delle web-radio, un segnale indicativo di quello che il consumatore chiede o si aspetta dall’immediato futuro, una graduale scomparsa delle radio in modulazione di frequenza?
Non credo che le radio FM siano condannate, così come servizi di streaming come Netflix non uccideranno in breve tempo la tv generalista. Le radio FM dureranno ancora a lungo e conviveranno con le web radio che, nel contempo, diventeranno più organizzate e organiche. Di sicuro, i giovani migreranno sempre più sul web. Gli ascoltatori più anziani, invece, resteranno con l'FM.
Quello che caratterizzava la tradizionale radio nel passato era sicuramente la telefonata in diretta dell’ascoltatore, con il web invece il rapporto diretto con l’ascoltatore avviene in che modo? (e-mail, messaggi whatsapp, chat, social...)
Avviene con tutti i mezzi che hai elencato. In particolare con i social che, ormai, sembrano essere il mezzo più istintivo, quello con il quale l'ascoltatore si trova più naturalmente a suo agio.
Il podcast, ovvero la possibilità di riascolto del programma, mette il conduttore del programma nella condizione di dover preoccuparsi anche dell’ascoltatore futuro e dunque pensare ad una diversa tipologia di trasmissione oppure semplicemente funziona come archivio sonoro di quanto già trasmesso?
Per come la vediamo noi, il podcast va inteso come archivio. Ad esempio noi, nei prossimi mesi, renderemo finalmente disponibili in podcast le decine di interviste che abbiamo realizzato in questi anni. Ma sono solo dei file per recuperare trasmissioni perse. Realizzare una trasmissione pensando a chi l'ascolterà magari tra due mesi sarebbe limitante per la trasmissione stessa, impedendo una cosa fondamentale: i riferimenti temporali.
Si può pensare ad un archivio di podcast come ad una biblioteca del futuro dove andare a ripescare gli argomenti che ci interessano? E se così fosse quale potrebbe essere il tipo di catalogazione da utilizzare?
Affascinante l'idea della biblioteca del futuro: la sposo in pieno. Ogni file andrebbe catalogato per argomento principale ed una lista di argomenti secondari. Ed è importante che tra gli attributi di catalogazione vi sia l'anno, per contestualizzare qualsiasi discorso.
Voi realizzate molte interviste e speciali dedicati ad artisti emergenti, che idea vi siete fatti della salute della nuova musica prodotta in Italia?
Salute buona, con margini di miglioramento. Nel senso che ci sono tanti bravi artisti che faticano a farsi notare e magari artisti mediocri o totalmente inesperti che hanno la grande visibilità dei talent. Ma questo è un discorso fatto molte volte. Diciamo però che, con i mezzi di oggi, è più facile diffondere la propria musica, nel bene e... nel male. Perchè, a volte, viene anche messa in rete musica imbarazzante.
In cinque anni di vita che tipo di evoluzione avete notato nelle proposte che vi arrivano? Ci sono “nuovi” generi e/o mode che sono cambiate nel corso di questi anni ed eventualmente la musica emergente anticipa o segue le mode del momento?
Direi che, in questi cinque anni, la qualità è sempre stata piuttosto alta. Non parlerei di evoluzione, ma sempre più i progetti sembrano meno artigianali e più professionali. Unico neo, però, è che è rarissimo sentire qualcosa di veramente innovativo. Ottimi prodotti, ma molto legati a quanto propone il mainstream.
Avete una raccomandazione da dare a chi vuole sottoporvi qualcosa da trasmettere? 
Inviateci il materiale indicandoci chiaramente quale pezzo trasmettere. Non possiamo trasmettere dieci brani del vostro repertorio! Puntate su di uno, quello che vi sembra il più forte e poi, magari dopo un po' chiedete di sostituirlo con un altro. E non dimenticate la biografia e la copertina del disco!
Un contatto per chi è interessato dove spedire il materiale?
radio@radio41.it
Per la serie "adotta un emergente" ci consigliereste un artista da andare subito ad ascoltare?
Sono tanti, quelli che abbiamo avuto in promozione e che abbiamo intervistato. Come si dice in questi casi, meglio non esprimere preferenze!
Come ascoltare Radio41 : 
Sul nostro sito radio@radio41.it. Oppure, ci trovate un po' in tutte le radio directory: iTunes Radio, RadioGuido, TuneIn, Streema, Zeptle. Vi consigliamo la app di TuneIn se volete ascoltarci su dispositivi mobile.

Grazie Gianluca ed ora...all'ascolto di Radio41!

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