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venerdì 1 agosto 2014

CARTOLINE D'AUTORE 04) L'ultimo ballo


Forse per timidezza o sbalordimento è consuetudine non avere parole di fronte alla grandiosità di taluni eventi così, quando gli sguardi si incrociano per la prima volta ed arriva la consapevolezza che due estremità dello stesso filo si sono riannodate, il silenzio è un accordo ed una conferma che non prevede ulteriori spiegazioni; l'appuntamento è al prossimo ballo, che non sarà mai l'ultimo, non potrà mai esserlo, sembra chiaro no?
PERSONAGGI ED INTERPRETI :
Un cameriere alla fine del suo turno di lavoro
Due ombre
SCENA :
Una sala da ballo dopo l'orario di chiusura

L'ULTIMO BALLO
(testo e musica - Silvano Staffolani)

E' già tardi da un bel po', come soldati in fila
i bicchieri da lavare conversano tra loro;
un guanto dimenticato, un foglio scribacchiato,
le gambe delle sedie puntano in alto da sopra i tavoli.
Un valzer con la scopa, svogliato data l'ora
lo sbattere di porte chi va via incontro alla sorte.
Qualche luce è ancora accesa, uno sbaglio o una delicatezza
verso le ombre che giocano a rincorrersi
Dall'alto una finestra socchiusa
fa rientrare
ricordi di risate che riprendono a volteggiare
In rapida successione decenni di allegria alle pareti
fan mostra e sembrano domandare : "ma tu dov'eri?"
Tutti differenti i visi sono gli stessi,
si cambiano ogni volta i vestiti, si cambiano ogni volta i colori
ma si è sempre uguali
Si osservano due figure, come la prima volta
nuovamente (lui) le porge la mano
con un lieve inchino :"vuol ballare con me?"
Oggi come allora per chi sa osservare
due ombre abbracciate
del tutto indisturbate
continuano a ballare

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